Molteno: l'intervista a Mauro Proserpio, che lascia dopo anni di impegno in Comune

La tornata elettorale 2024 ha portato una ventata di novità nello scenario di amministratori presenti sul territorio oggionese. Alcune storiche figure, da anni presenti nell’impegno civico, hanno scelto di farsi da parte. Sono tutti accomunati dal fatto che, in passato, hanno avuto l’onere e l’onore di essere alla guida del loro paese: dopo il mandato da sindaco, hanno continuato a essere parte del gruppo di maggioranza, rivestendo diversi ruoli. 
Si tratta di Patrizio Sidoti ad Annone Brianza, Giuseppe Borgonovo a Bosisio Parini, Umberto Bonacina a Costa Masnaga e Mauro Proserpio a Molteno. Come i loro attenti cittadini avranno notato, questi nomi non comparivano tra i candidati per il rinnovo del consiglio comunale nelle elezioni amministrative 2024 che si sono chiuse qualche ora fa. Quest’anno, per loro, è stato l’anno della svolta, del saluto al consiglio, non necessariamente dell’addio perché l’impegno e i tanti anni di presenza sullo scenario politico locale non vengono veramente messi in cantina. E chissà che la passione per il paese, non sopita, possa riaccendersi. 
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Mauro Proserpio

Nelle scorse settimane abbiamo parlato con uno di loro, Mauro Proserpio che per dieci anni ha guidato il Comune di Molteno: dal 2009 al 2019 è stato sindaco di Molteno, prima di lasciare il testimone a Giuseppe Chiarella che ha appena concluso il suo primo lustro da primo cittadino. In questi cinque anni di amministrazione, Proserpio ha rivestito il ruolo di capogruppo. Da oggi torna a essere un privato cittadino, con impegni da gestire tra famiglia e lavoro. 
''C’era già un accordo tra me e Giuseppe (Chiarella, ndr) – ha detto - La programmazione è avvenuta a fine 2008 quando abbiamo deciso di fondare Vivi Molteno: lì c’è stata la stretta di mano tra me e lui su un modello di percorso che abbiamo condiviso da subito. Al termine del mio mandato da sindaco, l’avrei accompagnato nel suo primo incarico da primo cittadino per dare continuità al gruppo''. L’accordo prevedeva che l’uno avrebbe guidato l’amministrazione facendo il sindaco e l’altro avrebbe gestito il gruppo. Non ci sono state intromissioni nell’uno o nell’altro ruolo: durante i consigli comunali, Proserpio chiedeva di intervenire per esprimere il pensiero e prendere la posizione del suo gruppo. 
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Mauro Proserpio con l'attuale sindaco Chiarella

Con il nuovo corso amministrativo che gli elettori avranno scelto, indipendente dall’esito, Proserpio chiude un ciclo della propria vita civica: ''Sono 20 anni che mi impegno nella comunità e ho avuto una fine bellissima, che è finita con un bell’incarico di capogruppo. Quasi metà della mia vita l’ho trascorsa in municipio. È un impegno enorme e deve essere giusto accompagnare chi ne prende il testimone'' ha detto, raccontando quello che dalla lunga esperienza ha ricevuto. ''Conservo un attaccamento al mio paese incredibile. Quando sei amministratore, non smetti mai di esserlo: può sembrare un po’ limitante a volte perché si segnala il marciapiede da sistemare, la buca nella strada, ma credo che questo faccia parte dei doveri del cittadino. Mi rimangono poi un attaccamento alle persone e ai luoghi. È stata una soddisfazione enorme per me aver rivestito il ruolo di sindaco della mia comunità e di quella dove sono vissuti i miei genitori e i miei nonni. L’esperienza mi ha insegnato tanto dal punto di vista umano, sia nella gestione delle relazioni sia nei problemi e tutt’ora quello che ho imparato mi aiuta e mi guida nella vita lavorativa e non solo''.
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Quanto al gruppo che lui stesso ha fondato quindici anni fa ha affermato: ''Vivi Molteno, come si presenta oggi, mi piace, è un gruppo giovane. Sarei felice se riuscissimo a incontrare i bisogni dei ragazzi. La mia speranza è quella che possa essere incrementata la presenza sul territorio e nell’attività. Non smetterò mai di essere parte di quel gruppo: il ruolo sarà diverso, rispettoso dei ruoli, ma Vivi Molteno è la mia eredità politica''. 
In chiusura d’intervista, si toglie però un sassolino dalla scarpa: ''Abbiamo una parte del nostro paese che ha governato per 40 anni e ancora le stesse persone continuano a decidere. La differenza che abbiamo fatto noi come Vivi Molteno è che abbiamo scardinato l’assetto amministrativo del paese. L’evoluzione nostra è stata questa e io ho scelto di fare un passo indietro. È difficile lasciare l’esperienza civica, ma è giusto farlo per il bene del paese: quanto a me e Giuseppe, è stato un patto tra gentiluomini''.
M.Mau.
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