Casatenovo festeggerà il 50° di don Angelo Cazzaniga con una giornata all'Alpe Motta
Cercavano un luogo che fosse davvero speciale; del resto mezzo secolo di sacerdozio è un traguardo non da poco, che merita un festeggiamento importante. E così i casatesi della leva 1950 hanno deciso di fare un regalo sicuramente gradito al loro coscritto, don Angelo Cazzaniga, organizzando un pellegrinaggio all'Alpe Motta.
E' infatti strettissimo il legame fra Casatenovo e la località situata a due passi da Madesimo, dove si erge la Nostra Signora Europa: una statua dorata alta circa quattordici metri che giunse in Valle Spluga su impulso dei casatesi e in particolare del gruppo Alpini e dell'allora presidente Vincenzo Vismara, dell'omonima famiglia titolare del salumificio che ha fatto la storia (economica e sociale) del paese.
E' anche merito delle penne nere di Casatenovo se alla Serenissima potè essere collocata la statua mariana. Correva l'anno 1956 quando, durante una gita alla Casa alpina di Motta, don Luigi Re espresse il desiderio di poter costruire una stele in onore della Madonna, sulla cima di quella montagna. Gli Alpini si misero subito all'opera, organizzando una sottoscrizione per finanziare la realizzazione della statua, affidata allo scultore Egidio Casagrande, che nel giro di dieci mesi portò a termine l'opera, dell'altezza di ben 14 metri.
Fu scelta la zona della Serenissima, più stabile e raggiungibile da tutti e nel 1958 alla presenza di Sua Eminenza Giovanni Battista Montini (che poi diventò Papa Paolo VI ndr), la statua potè essere inaugurata, dopo essere stata portata fino all'Alpe Motta - sotto il Pizzo Stella, a circa 2mila metri di altitudine - proprio dagli Alpini di Casatenovo. Del resto la statua della Vergine rimase per parecchi mesi anche sul sagrato della chiesa di San Giorgio prima di essere trasferita lassù.Alle prime ore di sabato 15 giugno in circa centocinquanta raggiungeranno la Valle Spluga partendo da Casatenovo, in pullman o con mezzi propri: semplici cittadini, autorità, penne nere, volontari di altre associazioni, rappresentanti della famiglia Vismara e naturalmente i coscritti del 1950 insieme a don Angelo. Sarà proprio il sacerdote originario di Torriggia a celebrare la messa ai piedi della statua mariana. La giornata conviviale - alla quale prenderanno parte anche il sindaco Filippo Galbiati e il parroco don Antonio Bonacina - si chiuderà con un pranzo. Più importante di tutto però, sarà la possibilità offerta ai presenti di stringersi ad un prete al quale la comunità casatese è molto legata.
Seppur da anni ormai, ''pilastro'' del Seminario Arcivescovile di Venegono dove -in qualità di direttore spirituale - rappresenta una figura di riferimento per i futuri sacerdoti, don Angelo non fa mai mancare la propria presenza a Casatenovo dove torna appena ne ha la possibilità. In paese ha costruito legami importanti che sono rimasti saldi nel tempo; ecco perchè la gioia di fargli questo regalo speciale è davvero tanta nei suoi coscritti. Suo papà era alpino proprio ai tempi in cui venne collocata all'Alpe Motta la statua della Vergine così cara ai casatesi; motivo in più per organizzare tutto questo quale omaggio ad un sacerdote ''con una luce speciale negli occhi'', particolarmente vicino anche all'Arcivescovo Monsignor Mario Delpini a cui lo lega un rapporto di amicizia.
E' infatti strettissimo il legame fra Casatenovo e la località situata a due passi da Madesimo, dove si erge la Nostra Signora Europa: una statua dorata alta circa quattordici metri che giunse in Valle Spluga su impulso dei casatesi e in particolare del gruppo Alpini e dell'allora presidente Vincenzo Vismara, dell'omonima famiglia titolare del salumificio che ha fatto la storia (economica e sociale) del paese.
E' anche merito delle penne nere di Casatenovo se alla Serenissima potè essere collocata la statua mariana. Correva l'anno 1956 quando, durante una gita alla Casa alpina di Motta, don Luigi Re espresse il desiderio di poter costruire una stele in onore della Madonna, sulla cima di quella montagna. Gli Alpini si misero subito all'opera, organizzando una sottoscrizione per finanziare la realizzazione della statua, affidata allo scultore Egidio Casagrande, che nel giro di dieci mesi portò a termine l'opera, dell'altezza di ben 14 metri.
Fu scelta la zona della Serenissima, più stabile e raggiungibile da tutti e nel 1958 alla presenza di Sua Eminenza Giovanni Battista Montini (che poi diventò Papa Paolo VI ndr), la statua potè essere inaugurata, dopo essere stata portata fino all'Alpe Motta - sotto il Pizzo Stella, a circa 2mila metri di altitudine - proprio dagli Alpini di Casatenovo. Del resto la statua della Vergine rimase per parecchi mesi anche sul sagrato della chiesa di San Giorgio prima di essere trasferita lassù.Alle prime ore di sabato 15 giugno in circa centocinquanta raggiungeranno la Valle Spluga partendo da Casatenovo, in pullman o con mezzi propri: semplici cittadini, autorità, penne nere, volontari di altre associazioni, rappresentanti della famiglia Vismara e naturalmente i coscritti del 1950 insieme a don Angelo. Sarà proprio il sacerdote originario di Torriggia a celebrare la messa ai piedi della statua mariana. La giornata conviviale - alla quale prenderanno parte anche il sindaco Filippo Galbiati e il parroco don Antonio Bonacina - si chiuderà con un pranzo. Più importante di tutto però, sarà la possibilità offerta ai presenti di stringersi ad un prete al quale la comunità casatese è molto legata.
Seppur da anni ormai, ''pilastro'' del Seminario Arcivescovile di Venegono dove -in qualità di direttore spirituale - rappresenta una figura di riferimento per i futuri sacerdoti, don Angelo non fa mai mancare la propria presenza a Casatenovo dove torna appena ne ha la possibilità. In paese ha costruito legami importanti che sono rimasti saldi nel tempo; ecco perchè la gioia di fargli questo regalo speciale è davvero tanta nei suoi coscritti. Suo papà era alpino proprio ai tempi in cui venne collocata all'Alpe Motta la statua della Vergine così cara ai casatesi; motivo in più per organizzare tutto questo quale omaggio ad un sacerdote ''con una luce speciale negli occhi'', particolarmente vicino anche all'Arcivescovo Monsignor Mario Delpini a cui lo lega un rapporto di amicizia.
G.C.