Bosisio: don Peppino ricorda con gratitudine Giancarlo Bonacina, un uomo ''di fede e generosità''

Più di una persona, prima che la funzione liturgica prendesse il via, ha fatto notare quanto la chiesa fosse gremita. In effetti non sono bastate panche e sedie disposte in gran numero, ad ospitare i tantissimi fedeli che nel pomeriggio odierno hanno varcato l'ingresso della parrocchiale di Sant'Anna per dare l'estremo saluto a Giancarlo Bonacina. A poco più di una settimana di distanza del tragico incidente avvenuto in Via Pascolo che ne ha purtroppo causato l'improvvisa scomparsa, familiari, amici, conoscenti e più in generale un'intera comunità, hanno potuto stringersi intorno al feretro dell'85enne in quello che è stato il suo ultimo viaggio terreno. Del resto l'anziano era un vero e proprio punto di riferimento, non soltanto per l'ambiente parrocchiale, ma anche per le tante associazioni che in questi anni hanno potuto trovare in lui un valido supporto.
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Il sagrato della parrocchiale di Bosisio e in alto a destra un'immagine di Giancarlo Bonacina

Lo ha sottolineato il parroco don Peppino Farioli nella sua lunga e appassionata omelia nella quale ha cercato di tratteggiare la personalità di Giancarlo Bonacina, elencando i suoi ''talenti'', facendo così chiaro riferimento al brano del Vangelo di Matteo letto poco prima.  ''Ringrazio il Signore per avermi fatto incontrare Giancarlo durante la mia esperienza di parroco a Bosisio. Ho fatto il mio ingresso qui il 15 ottobre 1995 e in quell'occasione era stato lui, insieme ad altri volontari, a preparare l'arco trionfale per la cerimonia ufficiale. Non è che questo sia così importante in sè, ma il suo gesto racconta grande attenzione e rispetto nei confronti di una ricorrenza che rappresenta una festa per la comunità'' ha detto il sacerdote, ammettendo quanto sia difficile trovare consolazione davanti ad una morte così assurda e repentina che in pochi istanti ha strappato l'85enne all'affetto di figli, fratelli e nipoti.
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Investito da un muletto in movimento mentre si trovava all'interno di un'azienda, per l'anziano non c'è stato nulla da fare. ''La risposta a tutto questo arriva dalla fede. Il Signore ci è sempre vicino, è con noi, come Mosè che mostra la terra promessa. Del resto la nostra vita è un cammino verso la vita vera ed eterna'' ha aggiunto il parroco.
Nel ricordare Giancarlo Bonacina per il suo carattere a tratti burbero, ma buono, don Peppino ne ha evidenziato la grande fede; una fede vissuta e alimentata dalla preghiera. ''Era un uomo che pregava, magari a modo proprio, ma pregava. E poi partecipava alla messa: a Bosisio ma anche nei paesi vicini. Ecco perchè qui accanto a me sull'altare ci sono altri sacerdoti che in questi anni si sono accostati a Giancarlo'' ha aggiunto il parroco bosisiese, raccontando poi la grande generosità del fedele e amico. Una carità attiva, viva ed efficace quella messa in atto dall'anziano, sempre disponibile ad aiutare la parrocchia e le associazioni.
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''Sapeva amare, con il suo carattere, ma sempre con il sorriso sulle labbra e l'impegno concreto che dimostrava quando c'era da organizzare il Carnevale per i bambini o il Babbo Natale. Era il primo ad aiutare i volontari: bastava chiederglielo e lui c'era, con gioia e generosità, ma anche con il suo fare preciso'' ha aggiunto don Peppino, chiedendosi chi porterà ora la barca durante la festa di Sant'Anna a fine luglio. Una ricorrenza che vedeva Giancarlo Bosisio sempre presente e disponibile. ''Ci lascia un grande insegnamento, una speranza, perchè era una persona di pace che univa, riuscendo a collaborare in maniera proficua con tutti. Non ci resta che affidarlo a Maria, consapevoli che ora lo aspetta la vita eterna''.
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Una funzione molto sentita, che ha visto la presenza tra i fedeli, anche di Walter Gaiardoni in fascia tricolore in rappresentanza della neo eletta amministrazione comunale, ma anche del vicario episcopale lecchese Monsignor Gianni Cesena. ''Non ho conosciuto personalmente Giancarlo, ma don Peppino me ne ha parlato tanto in questi giorni chiedendo la mia presenza qui oggi per dare ancor più rilievo alla celebrazione'' ha detto il religioso, definendo l'anziano un esempio per la comunità.
Un segno indelebile Bonacina lo ha saputo lasciare anche nei suoi cari: lo ha testimoniato il messaggio intriso di emozione letto sul finire della liturgia da un pronipote che con la voce commossa ha ricordato l'immenso affetto che legava l'85enne (vedovo da anni e padre di quattro figli ndr) ai suoi familiari, nei quali lascia un vuoto grande.
G.C.
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