Monticello in festa per il 25° di ordinazione di don Marco
Lo scorso mercoledì 12 giugno la chiesa di Sant'Agata a Monticello ha ospitato una messa speciale, dedicata al parroco don Marco Crippa, in occasione del 25esimo anniversario di sacerdozio. Molti i fedeli che hanno preso parte alla celebrazione, facendogli sentire il proprio affetto per il raggiungimento di un traguardo così importante.
''Quando diventi prete, così come quando inizi la vita a due nel matrimonio, quando inizi un lavoro o qualsiasi nuova esperienza, sai che qualche difficoltà la devi mettere in conto, ma fondamentalmente parti carico. Hai chiaro cosa desideri, cosa sogni e cosa vorresti raccogliere. Ed ecco che, quando ti sembra di avere davanti solo traguardi e felicità, la vita inizia a metterti alla prova. La vita sa come deluderti, ma soprattutto sa come svelare a te stesso, prima ancora degli altri, le tue povertà, i tuoi limiti, le tue mancanze'' ha detto il parroco durante l’omelia, riflettendo su quanto letto con i fedeli.
Don Marco, originario di Barzanò e a Monticello-Torrevilla dal 2017 dopo una decina d'anni trascorsi al servizio della comunità pastorale di Oggiono, ha ricordato come la vita sia dunque una traversata, con tutte le sue contraddizioni ed insidie.
''Passo dopo passo, giorno dopo giorno, la vita ti presenta i conti: dubbi, incertezze e smarrimenti. Ma in mezzo a tutto questo è sempre possibile far posto alla fiducia ed alla speranza di potercela fare, soprattutto fare spazio alla convinzione che questa traversata meriti di essere vissuta. Questo viaggio è sempre, e soprattutto, interiore'' ha aggiunto, ricordando il viaggio intrapreso venticinque anni fa, che lo ha messo in cammino su sentieri in cui è stato facile smarrirsi e non sempre immediato ritrovarsi.
Parlando con sincerità ai suoi fedeli ha ricordato il suo ''Sì'' iniziale e i giorni in cui lo sconforto ha avuto la meglio. ''Spesso mi sono interrogato nello sconforto: ne vale la pena? Ho forse sbagliato tutto? Forse è stata solo un’illusione? Questo accade quando hai compiuto dei passi confidando troppo in te stesso e meno della promessa di Dio, quando hai disegnato le tue strategie e i tuoi piani, e a volte sei sceso a compromessi con te e con Dio solo per far tacere l’umana paura''.
''Il passo in quelle circostanze inciampa, si fa incerto, si ferma. Ma quando capisci che anche le difficoltà e gli ostacoli possono divenire un fattore di crescita umana e spirituale allora il passo riprende'' ha aggiunto, riflettendo con i presenti sull’importanza di accettare anche i capitoli più dolorosi dell’esistenza e non lasciarsi paralizzare.
''Oggi è certamente un giorno importante, sapete che fatico a contare gli anni e, per questo motivo, non riesco a dare un peso particolare a questo numero. Preferisco guardare a questo momento pensandolo come un incoraggiamento e una raccomandazione ad andare avanti perché quando si diventa preti, lo si diventa per restarlo per sempre, quel sempre è ciò che sta davanti'' ha concluso, ringraziando tutti coloro che gli sono stati vicino in questi anni.
Alla messa - concelebrata da Monsignor Maurizio Rolla, già vicario episcopale di Lecco - hanno preso parte anche le autorità comunali, oltre ai volontari di molte realtà che operano in paese e ai membri dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Missaglia.
A causa del maltempo la festa, che avrebbe dovuto fare seguito alla celebrazione, è stata rinviata a sabato 15 giugno, con inizio alle ore 21 in oratorio.
''Quando diventi prete, così come quando inizi la vita a due nel matrimonio, quando inizi un lavoro o qualsiasi nuova esperienza, sai che qualche difficoltà la devi mettere in conto, ma fondamentalmente parti carico. Hai chiaro cosa desideri, cosa sogni e cosa vorresti raccogliere. Ed ecco che, quando ti sembra di avere davanti solo traguardi e felicità, la vita inizia a metterti alla prova. La vita sa come deluderti, ma soprattutto sa come svelare a te stesso, prima ancora degli altri, le tue povertà, i tuoi limiti, le tue mancanze'' ha detto il parroco durante l’omelia, riflettendo su quanto letto con i fedeli.
Don Marco, originario di Barzanò e a Monticello-Torrevilla dal 2017 dopo una decina d'anni trascorsi al servizio della comunità pastorale di Oggiono, ha ricordato come la vita sia dunque una traversata, con tutte le sue contraddizioni ed insidie.
''Passo dopo passo, giorno dopo giorno, la vita ti presenta i conti: dubbi, incertezze e smarrimenti. Ma in mezzo a tutto questo è sempre possibile far posto alla fiducia ed alla speranza di potercela fare, soprattutto fare spazio alla convinzione che questa traversata meriti di essere vissuta. Questo viaggio è sempre, e soprattutto, interiore'' ha aggiunto, ricordando il viaggio intrapreso venticinque anni fa, che lo ha messo in cammino su sentieri in cui è stato facile smarrirsi e non sempre immediato ritrovarsi.
Parlando con sincerità ai suoi fedeli ha ricordato il suo ''Sì'' iniziale e i giorni in cui lo sconforto ha avuto la meglio. ''Spesso mi sono interrogato nello sconforto: ne vale la pena? Ho forse sbagliato tutto? Forse è stata solo un’illusione? Questo accade quando hai compiuto dei passi confidando troppo in te stesso e meno della promessa di Dio, quando hai disegnato le tue strategie e i tuoi piani, e a volte sei sceso a compromessi con te e con Dio solo per far tacere l’umana paura''.
''Il passo in quelle circostanze inciampa, si fa incerto, si ferma. Ma quando capisci che anche le difficoltà e gli ostacoli possono divenire un fattore di crescita umana e spirituale allora il passo riprende'' ha aggiunto, riflettendo con i presenti sull’importanza di accettare anche i capitoli più dolorosi dell’esistenza e non lasciarsi paralizzare.
''Oggi è certamente un giorno importante, sapete che fatico a contare gli anni e, per questo motivo, non riesco a dare un peso particolare a questo numero. Preferisco guardare a questo momento pensandolo come un incoraggiamento e una raccomandazione ad andare avanti perché quando si diventa preti, lo si diventa per restarlo per sempre, quel sempre è ciò che sta davanti'' ha concluso, ringraziando tutti coloro che gli sono stati vicino in questi anni.
Alla messa - concelebrata da Monsignor Maurizio Rolla, già vicario episcopale di Lecco - hanno preso parte anche le autorità comunali, oltre ai volontari di molte realtà che operano in paese e ai membri dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Missaglia.
A causa del maltempo la festa, che avrebbe dovuto fare seguito alla celebrazione, è stata rinviata a sabato 15 giugno, con inizio alle ore 21 in oratorio.
Sa.A.