Bosisio, Medea: le ''due ruote'' per favorire l'inclusione degli utenti con spettro autistico

È stato inaugurato questo pomeriggio il progetto pilota ''TWEx Two Wheel Experience'', nato dall’idea di Osvaldo Verri e Marco Riva, condiviso con  l'Istituto italiano di ricovero e cura a carattere scientifico Medea – La Nostra Famiglia di Bosisio e la Federazione Motociclistica Italiana (FMI). L’iniziativa è rivolta ai ragazzi della struttura affetti da disturbo dello spettro autistico con l’intento di coinvolgerli in esperienze sempre più inclusive e diversificate, fornendo loro lo spazio per scoprire ed appassionarsi.
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Lo psicologo Claudio Lazazzera, referente del progetto, e Giorgio Cattaneo, responsabile del gruppo educatori

Con questo proposito i due ideatori del progetto, Marco e Osvaldo, hanno pensato di realizzare all’interno del centro di Bosisio Parini, vicino al padiglione 4, un’officina munita di tutto ciò che occorre, biciclette, strumenti ed attrezzature necessarie alla manutenzione ed alla pulizia di una Yamaha TZ 125. Questo permetterà ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico di essere coinvolti in un’esperienza a contatto con il mondo delle due ruote, grazie a motociclisti esperti, opportunamente formati dagli specialisti del centro. 
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''I motociclisti del Moto Club erbese accompagneranno alcuni ragazzi del centro alla scoperta di questo mondo con un programma organizzato in quattro tappe: conoscenza dello spazio di lavoro e delle attrezzature, conoscenza della moto e preparazione, manutenzione e pulizia della motocicletta, elementi di sicurezza e vestizione. Siamo sicuri che un profgtto di questo tipo, affiancato dall’equipe professionale medica e psicologica dei nostri specialisti, aiuterà i ragazzi a migliorare le loro abilità manuali e le competenze sociali, grazie al lavoro di gruppo'' ha spiegato in apertura la dottoressa Maria Nobile, responsabile della residenzialità.
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La dottoressa Maria Nobile, responsabile della residenzialità

Anche lo psicologo Claudio Lazazzera, referente del progetto, e Giorgio Cattaneo, responsabile del gruppo educatori, hanno sottolineato l’importanza positiva, sul lungo periodo, di questo tipo di esperienze, che permettono l’acquisizione di nuove competenze ed abilità spendili anche in un contesto lavorativo, per esempio nelle officine in affiancamento ai meccanici nei lavori di manutenzione e pulizia delle moto.
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"Non parliamo di moto-terapia, essendo l'autismo una condizione e non una patologia. Il nostro è il tentativo di sviluppare esperienze inclusive attraverso le due ruote che possano interessare e appassionare i ragazzi: non puntiamo quindi ad eventi spot, che pure hanno il merito di essere piacevoli, ma ad un percorso che miri all'inclusione" ha detto il dottor Massimo Molteni, responsabile dell'area di ricerca in psicopatologia dello sviluppo del Medea.
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Anche Marco Riva, ideatore del progetto da sempre vicino alla Nostra Famiglia, ha evidenziato l’importanza di fornire alle persone con autismo esperienze di socializzazione ed interazione sociale dando così significato autentico e profondo alla parola inclusione. ''La moto è emozione, interesse, passione. Tutte leve fondamentali per raggiungere il nostro difficile ed importante obiettivo di inclusione, da sviluppare sempre con il supporto di psicologi ed educatori competenti'' ha aggiunto, ricordando che si tratta di un progetto pilota, che verrà valutato su basi scientifiche dal personale del centro. 
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La dottoressa Laura Baroffio referente della comunicazione del Medea

Al termine dell’incontro di presentazione, i ragazzi e gli educatori si sono spostati verso il padiglione quattro per visitare la nuova officina, realizzata grazie al sostegno di Ring Mill. Nicola Galperti, presidente di Ring Mill, ha aggiunto: ''è stato naturale per me sostenere questo progetto, avendo avuto il piacere di conoscere Marco e la sua passione. Credo fermamente nell’opportunità che tutti noi abbiamo di poter cambiare in meglio questo mondo, da piccoli gesti ed attenzioni nascono opportunità che si moltiplicano e diventano durature nel tempo''.
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Il dottor Massimo Molteni

I ragazzi hanno inaugurato l’officina scoprendo la moto con occhi meravigliati accompagnati dagli applausi dei presenti. 
Sa.A.
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