Casatese: i sindaci cercano il loro nuovo presidente. Ecco i possibili scenari, post voto

Se la partita per il rinnovo dell'amministrazione provinciale, attesa a settembre, appare quella politicamente più interessante, anche il Casatese deve fare i conti con un rinnovato scenario amministrativo dopo la chiamata alle urne dello scorso fine settimana. In un quadro che resta comunque più favorevole al centrosinistra (grazie soprattutto al risultato netto ottenuto da Filippo Galbiati, sindaco di Casatenovo per la terza volta), da registrare c'è però la vittoria a Barzago di Melissa Cereda, a capo di una lista civica sostenuta in campagna elettorale dai partiti dell'altra sponda politica, ben diversa da quella che aveva sino a qualche giorno fa guidato il piccolo comune e che alle elezioni era rappresentata dal piddino Michele Bianco, vicesindaco uscente. Il centrodestra - che ha visto la ricoferma di Alessandra Hofmann a Monticello e di Roberta Marabese a Cassago - e che nel circondario è rappresentato pure dal sindaco sirtorese Matteo Rosa, potrebbe dunque guadagnare un sostegno ulteriore. 


Dall'altra parte tuttavia, ci sono altrettante certezze per la compagine che continua a detenere la maggioranza politica della Conferenza sindaci: oltre a quella ''pesante'' di Galbiati, la vittoria tris di Luca Cattaneo a Bulciago e la promozione a sindaco dell'assessore Cristina Brusadelli, a Cremella, confermano la forza di un centrosinistra già rappresentato dal barzanese Gualtiero Chiricò e da Paolo Redaelli, sindaco di Missaglia. Un po' più difficile inserire in questo quadro Fabio Bertarini, il primo cittadino di Viganò un tempo in quota Lega, ma da anni ormai staccatosi dal movimento di Salvini, a capo di un'amministrazione che perlomeno dall'esterno, appare civica a tutti gli effetti.
Tutto questo apre dunque la porta ad un interrogativo. Chi rileverà Ave Pirovano a capo della Conferenza permanente dei sindaci del Casatese? Seppur sotto traccia, i sindaci ne stanno già discutendo. Escludendo i nuovi ingressi ed altri amministratori che difficilmente - per ragioni personali o politiche - potranno ereditare il ruolo dall'ormai ex prima cittadina di Cremella, il nome che all'esterno appare più papabile sembra quello del missagliese Redaelli. In carica da due anni, attualmente privo di altri ruoli ''di comando'', potrebbe essere lui il favorito a raccogliere il testimone da Pirovano, uscita di scena. A meno che dai sindaci di centrodestra dovesse arrivare un ''veto'' politico, magari in nome di una esigenza di alternanza, che in questi anni si è vista soltanto quando a capo dell'organismo era stata designata Alessandra Hofmann di Monticello, prima che la stessa diventasse presidente della Provincia. L'unico caso il suo, perlomeno a memoria nostra, di un sindaco non di centrosinistra al vertice della conferenza. Prima di lei ricordiamo Mario Villa, Antonio Colombo, Davide Maggioni (due volte), Renato Ghezzi, Filippo Galbiati.


Insomma, se il centrodestra dovesse far valere le proprie ragioni politiche, il ruolo potrebbe essere assunto da Marabese, riconfermata alla guida di Cassago da pochi giorni. A meno che, in una ipotesi intermedia che possa andare bene a tutti per non scontentare nessuno, non si decida di puntare sul viganese Bertarini. Per le ragioni civiche esposte sopra.
Insomma, le nostre sono solo congetture forse anche un po' premature; difficilmente se ne parlerà prima di luglio. Ma i nomi spendibili non sembrano sprecarsi. A meno che non si decida di giocare la carta Chiricò, solitamente apprezzato per le sue doti diplomatiche e di mediazione, dimostrate di recente nel suo ruolo al vertice dell'assemblea dei sindaci aderenti al Consorzio Villa Greppi. Escluso dalla partita Cattaneo di Bulciago, comune facente parte dell'ambito di Lecco e dunque lontano dalle questioni più calde che riguardano, tanto per fare due esempi, Mandic e Retesalute.
Staremo a vedere.