Oggionese: rapina e stalking sulla sua ''ex''. Il PM chiede la condanna a 3 anni e 2 mesi

banner ramobannercentromela-13788.gif
Tre anni e due mesi di reclusione, oltre ad una multa pari a 600 euro. E' la richiesta avanzata stamani in fase di requisitoria, dal vice procuratore onorario Caterina Scarselli, nei confronti di un giovane poco più che ventenne all'epoca dei fatti, chiamato a rispondere dei reati di rapina, lesioni e stalking nei confronti non solo dell'allora fidanzata, ma anche della (di lei) madre. Due infatti, gli episodi contenuti nel fascicolo finito sul tavolo del giudice in ruolo monocratico Bianca Maria Bianchi al cospetto della quale negli scorsi mesi si era aperta l'istruttoria dibattimentale. Escussa, fra gli altri, anche presunta parte offesa: una giovane di nemmeno trent'anni residente in un comune dell'oggionese che oltre un lustro fa sarebbe stata costretta a sospendere una relazione sentimentale a tratti burrascosa e definita dalla stessa ''tossica''.
''Stavo male a livello fisico e psicologico, non riuscivo a reagire'' aveva riferito in aula, rispondendo alle domande postele dalle parti, e tratteggiando il quadro di un rapporto all'insegna della gelosia da parte dell'allora fidanzato, con il quale i litigi erano all'ordine del giorno e sempre particolarmente vivaci.
tribunale1.jpg (95 KB)
Il primo episodio di cui è chiamato a rispondere il giovane classe 1997, cresciuto in Brianza seppur nato in un'altra regione, risale al 29 maggio di sei anni fa. Recatosi fuori casa della ragazza - che viveva con la famiglia in un comune a qualche chilometro da Oggiono - l'imputato al culmine di una lite l'avrebbe spinta violentemente a terra, strappandole dalle mani il portafoglio e il telefono cellulare. Oggetti di cui la giovane sarebbe poi rientrata in possesso nelle ore successive, dopo che era stato effettuato un prelevamento di denaro da un vicino sportello bancomat. Del resto il suo ex - stando a quel che è emerso in aula durante il procedimento - sarebbe stato abituato ad utilizzare la sua carta ed il suo denaro durante l'intero corso della relazione.
La questione economica era stata affrontata durante le udienze, fra i temi delle domande che erano state poste alla giovane dal difensore del suo ex fidanzato - Paolo Bassano del Foro di Lecco - e dall'avvocato Ester Invernizzi (oggi sostituita dalla collega di studio Alessandra Carsana) costituitasi parte civile nel procedimento penale per conto della madre della ragazza.  Anche quest'ultima - secondo il quadro accusatorio contestato al 26enne dalla Procura, oggi rappresentata dal vpo Caterina Scarselli - sarebbe rimasta coinvolta suo malgrado nella violenza dell'imputato. Risale al 3 ottobre 2018 il secondo episodio contenuto nel fascicolo; mentre accompagnava in auto la figlia ad Oggiono, dove avrebbe dovuto incontrare l'allora fidanzato, la donna aveva pagato a caro prezzo l'esito di un litigio fra i due. Spintonata contro un muro dall'imputato (che si era anche accanito contro uno degli specchietti della sua auto, danneggiandolo), la donna era stata poi costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso.
Un episodio grave che avrebbe portato alla rottura fra i due giovani, con la ragazza determinata ad interrompere in via definitiva i rapporti. Un quadro - quello che è emerso in questi mesi in aula - di forte tensione, poi culminato nell'apertura di un fascicolo penale a carico dell'imputato, oggi assente e chiamato a difendersi da accuse particolarmente gravi.
Chiusa l'istruttoria dibattimentale, stamani il giudice ha dato la parola alle parti per la discussione. A cominciare dalla vpo Scarselli che dopo aver ripercorso gli episodi contestati all'imputato, ne ha ipotizzato la condanna a tre anni e due mesi di reclusione, oltre ad una multa pari a 600 euro. Richiesta alla quale si è associata la difesa rappresentata appunto dall'avvocato Carsana, mentre il difensore ha tentato di ridimensionare le accuse a carico del proprio assistito, chiedendone l'assoluzione.
Si torna in aula il prossimo 25 giugno per eventuali repliche, che lasceranno spazio alla sentenza finale.
G.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.