Qualche considerazione sul voto a Casatenovo
Mai come in queste elezioni amministrative, il fattore locale ha inciso sui risultati. Gli elettori (sempre meno) hanno scelto in base:
1) ai candidati,
2) a quanto fatto da chi governava.
3) al ruolo della opposizione.
Infine fino a 15.000 abitanti la dinamica del voto maggioritario, incide non poco.
Cosa è successo a Casatenovo? Ha rivinto per la 5 volta una lista una lista di "centrosinistra". Nel 2004 per la divisione del centrodestra. Da quella data il centrodestra non ne ha imbroccata una. Saltiamo al 2024. La divisione permane non a livello di segreterie provinciali, ma tra i rappresentanti locali. L'opposizione di centrodestra che si è audefinita "costruttiva" in 5 anni non si è praticamente vista al di fuori dell'aula consigliare. Alla fine tra rimproveri, abboccamenti, lusinghe, 3 su 4 scelgono di passare a sostenere il PEI che si trasforma in PAC, richiamando Galbiati al terzo mandato. Addirittura un consigliere di opposizione viene candidato e sarà il più votato diventando vicesindaco.
Il nuovo candidato "civico" Perego faceva paura, la Vismara era un macigno, 2 sole liste (5 stelle evaporati) tutti si aspettavano un duello all'ultimo voto tipo Oggiono. Invece è stata una ennesima Caporetto per la civica di centrodestra. Non è stato un voto politico, i cugini Besanesi hanno vinto senza ballottaggio, il circolo P. D. ha perso a Monticello e a Casatenovo (sacrificata la Comi) non ha certo un ruolo di guida nella lista. Poi le centinaia di voti con preferenza raccolti, dai giovani di PAC (tanto da scavalcare un assessore di peso come Viganò) sono la prova del peso che hanno i candidati.
Unica nota politica, i tanti elettori di sinistra, che come diceva Montanelli, hanno votato a naso chiuso, perché l'alternativa era "il fascismo" o presunto tale. Quindi superata la soglia critica del "ventennio", il centrosinistra ma il (vicesindaco, non ama questo termine) parte per 5 anni non facili. Se la vicenda Vismara non sarà risolta, se l'opposizione farà il suo mestiere, non sarà facile ripetere il miracolo.
1) ai candidati,
2) a quanto fatto da chi governava.
3) al ruolo della opposizione.
Infine fino a 15.000 abitanti la dinamica del voto maggioritario, incide non poco.
Cosa è successo a Casatenovo? Ha rivinto per la 5 volta una lista una lista di "centrosinistra". Nel 2004 per la divisione del centrodestra. Da quella data il centrodestra non ne ha imbroccata una. Saltiamo al 2024. La divisione permane non a livello di segreterie provinciali, ma tra i rappresentanti locali. L'opposizione di centrodestra che si è audefinita "costruttiva" in 5 anni non si è praticamente vista al di fuori dell'aula consigliare. Alla fine tra rimproveri, abboccamenti, lusinghe, 3 su 4 scelgono di passare a sostenere il PEI che si trasforma in PAC, richiamando Galbiati al terzo mandato. Addirittura un consigliere di opposizione viene candidato e sarà il più votato diventando vicesindaco.
Il nuovo candidato "civico" Perego faceva paura, la Vismara era un macigno, 2 sole liste (5 stelle evaporati) tutti si aspettavano un duello all'ultimo voto tipo Oggiono. Invece è stata una ennesima Caporetto per la civica di centrodestra. Non è stato un voto politico, i cugini Besanesi hanno vinto senza ballottaggio, il circolo P. D. ha perso a Monticello e a Casatenovo (sacrificata la Comi) non ha certo un ruolo di guida nella lista. Poi le centinaia di voti con preferenza raccolti, dai giovani di PAC (tanto da scavalcare un assessore di peso come Viganò) sono la prova del peso che hanno i candidati.
Unica nota politica, i tanti elettori di sinistra, che come diceva Montanelli, hanno votato a naso chiuso, perché l'alternativa era "il fascismo" o presunto tale. Quindi superata la soglia critica del "ventennio", il centrosinistra ma il (vicesindaco, non ama questo termine) parte per 5 anni non facili. Se la vicenda Vismara non sarà risolta, se l'opposizione farà il suo mestiere, non sarà facile ripetere il miracolo.
Un vostro lettore casatese