Barzanò: cinque giovani del CAI conquistano i loro primi 4mila metri sul Monte Rosa
''E' andato tutto davvero bene e lo sforzo alla fine si è rivelato impagabile''. Valeria Toro, cassaghese iscritta al CAI di Barzanò, ci racconta la piccola-grande sfida di cui si è resa protagonista la scorsa domenica 16 giugno insieme ad alcuni amici, tutti (o quasi) componenti della sezione di Via Gramsci. Da Punta Indren, insieme a Silvia Saini, Alessandro Riva, Lorenzo Gizzi, Giulia Bassi, Valeria ha raggiunto Punta Giordani, sul massiccio del Monte Rosa (Valle d'Aosta), a 4046 metri d'altezza.
''Ci siamo supportati a vicenda ed incoraggiati'' ci ha detto la cassaghese, riferendosi ai compagni, un gruppo di giovani dai 25 ai 33 anni, tutti accomunati dalla forte passione per la montagna. ''Eravamo un po' spaventati soprattutto per la reazione alla quota, trattandosi della primissima esperienza così in alto. Invece non abbiamo avuto problemi, al di là degli ultimi 400 metri, dove in effetti l'altitudine si sentiva parecchio, ma comunque è andata bene. Ci hanno accolti e accompagnati - ha proseguito - le guide alpine di Monte Rosa alle quali abbiamo poi regalato un gagliardetto della nostra sezione''.
Il gruppo di iscritti al CAI barzanese (alla presenza anche di un amico della sezione di Concorezzo) ha potuto beneficiare di condizioni climatiche favorevoli. Gran parte della salita è stata baciata dal sole, soltanto sul tratto finale ad attenderli c'era qualche nuvola, ma ormai la meta era praticamente agguantata e una volta arrivati in vetta lo scenario toglieva il fiato.
''Le condizioni della neve erano spettacolari. Una volta terminata l'esperienza, stanchi ma davvero entusiasti, siamo poi tornati in rifugio'' ha aggiunto Valeria Toro, da sempre innamorata della montagna e ora più che mai soddisfatta dopo i suoi primi ''4mila''.
''Mio papà (Stefano, presidente della sezione CAI ndr) mi ha sempre spronata. All'inizio, devo dire la verità, non ne capivo l'importanza, ma da qualche anno a questa parte mi sono avvicinata sempre di più a questo mondo e ho iniziato anche un percorso in palestra propedeutico alle escursioni. La preparazione fisica è fondamentale'' ha aggiunto la cassaghese, che con alcuni amici che condividono la stessa passione, è solita raggiungere le vette del territorio e non solo, spingendosi sempre un po' più in alto.
''Siamo un bel gruppo, ancor più folto di quello con cui ho raggiunto Punta Giordani. Non tutti sono saliti perchè era in effetti molto impegnativo e qualcuno non se l'è sentita, ma non ci fermiamo. Come prossimo obiettivo ci siamo dati il Cristo delle Vette, sempre sul Monte Rosa a circa 4100 metri e poi il rifugio Capanna Regina Margherita, ancor più in alto, a oltre 4500 metri. Magari quello nel 2025''.
''Ci siamo supportati a vicenda ed incoraggiati'' ci ha detto la cassaghese, riferendosi ai compagni, un gruppo di giovani dai 25 ai 33 anni, tutti accomunati dalla forte passione per la montagna. ''Eravamo un po' spaventati soprattutto per la reazione alla quota, trattandosi della primissima esperienza così in alto. Invece non abbiamo avuto problemi, al di là degli ultimi 400 metri, dove in effetti l'altitudine si sentiva parecchio, ma comunque è andata bene. Ci hanno accolti e accompagnati - ha proseguito - le guide alpine di Monte Rosa alle quali abbiamo poi regalato un gagliardetto della nostra sezione''.
Il gruppo di iscritti al CAI barzanese (alla presenza anche di un amico della sezione di Concorezzo) ha potuto beneficiare di condizioni climatiche favorevoli. Gran parte della salita è stata baciata dal sole, soltanto sul tratto finale ad attenderli c'era qualche nuvola, ma ormai la meta era praticamente agguantata e una volta arrivati in vetta lo scenario toglieva il fiato.
''Le condizioni della neve erano spettacolari. Una volta terminata l'esperienza, stanchi ma davvero entusiasti, siamo poi tornati in rifugio'' ha aggiunto Valeria Toro, da sempre innamorata della montagna e ora più che mai soddisfatta dopo i suoi primi ''4mila''.
''Mio papà (Stefano, presidente della sezione CAI ndr) mi ha sempre spronata. All'inizio, devo dire la verità, non ne capivo l'importanza, ma da qualche anno a questa parte mi sono avvicinata sempre di più a questo mondo e ho iniziato anche un percorso in palestra propedeutico alle escursioni. La preparazione fisica è fondamentale'' ha aggiunto la cassaghese, che con alcuni amici che condividono la stessa passione, è solita raggiungere le vette del territorio e non solo, spingendosi sempre un po' più in alto.
''Siamo un bel gruppo, ancor più folto di quello con cui ho raggiunto Punta Giordani. Non tutti sono saliti perchè era in effetti molto impegnativo e qualcuno non se l'è sentita, ma non ci fermiamo. Come prossimo obiettivo ci siamo dati il Cristo delle Vette, sempre sul Monte Rosa a circa 4100 metri e poi il rifugio Capanna Regina Margherita, ancor più in alto, a oltre 4500 metri. Magari quello nel 2025''.
G.C.