Maresso ha salutato un altro volontario: Arturo Casiraghi, spentosi a 78 anni
A distanza di una manciata di giorni dall'ultimo saluto tributato dalla comunità di Maresso a Luigi Casiraghi, 93enne da sempre molto legato a parrocchia e oratorio, un'altra figura storica del volontariato locale è venuta a mancare. Si sono svolti infatti questa mattina nella chiesa dei Santi Faustino e Giovita le esequie di Arturo Casiraghi; il 78enne era noto soprattutto per il servizio svolto per moltissimi anni, quale referente delle processioni religiose e dei servizi liturgici. Un volto conosciuto all'intera comunità, dunque, quello dell'anziano, che risiedeva insieme alla famiglia a Cascina Pianina.
Fino a quando la salute glielo aveva consentito, il maressese si occupava di organizzare i cortei che, a cadenza periodica, si svolgono in frazione, molto legata come noto, alla sua chiesa e in particolare al Santo Crocifisso. Immancabile l'impegno profuso dal volontario sul finire dell'estate, quando appunto si tengono le iniziative per valorizzarne la storia; risalente infatti al 1869, il Crocifisso prima di essere esposto nella parrocchia di Maresso si trovava nella Basilica di Sant’Ambrogio di Milano.
Come non dimenticare a questo proposito l'importante iniziativa che si svolse nel settembre 2019, qualche mese prima dell'inizio della pandemia. In occasione del 150esimo di presenza del Crocifisso, in frazione arrivò l'arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini. Dopo la messa celebrata in chiesa alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, i tantissimi fedeli in corteo attraversarono le strade del centro paese, con la processione che si concluse nel cortile della scuola dell'infanzia. Anche in quell'occasione, Arturo Casiraghi coordinò i volontari impegnati nel portare in processione il Crocifisso, vigilando affinchè tutto procedesse per il meglio. Un attaccamento alla famiglia e alla chiesa che il prevosto don Carlo Pirotta ha sottolineato nella liturgia funebre di questa mattina, ricordando un altro importante aspetto. Il 78enne si è infatti spento lo scorso 27 giugno, esattamente otto anni dopo la scomparsa del figlio Davide, mancato all'improvviso lo stesso giorno. Una data per don Carlo non certo casuale - al contrario una sorta di ''profezia'' - così come non scontata è la scelta di celebrare le esequie quest'oggi, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo.
Terminata la messa il feretro del volontario - che lascia la moglie, il figlio, le nuore e i nipoti - è stato accompagnato al vicino cimitero in quello che a tutti gli effetti è stato il suo ultimo viaggio terreno.
Un messaggio di sostegno alla famiglia in questo momento di dolore è stato espresso anche dal sindaco Paolo Redaelli, che conserva un ricordo più che positivo del volontario. ''Arturo era una persona sempre disponibile e cordiale. Ricordo in particolare la sua disponibilità nel cedere al Comune il terreno per realizzare la pista ciclopedonale lungo Via 25 Aprile, perchè la riteneva un'opera importante per la comunità. Con lui se ne va un pezzo della storia di Maresso''.
Fino a quando la salute glielo aveva consentito, il maressese si occupava di organizzare i cortei che, a cadenza periodica, si svolgono in frazione, molto legata come noto, alla sua chiesa e in particolare al Santo Crocifisso. Immancabile l'impegno profuso dal volontario sul finire dell'estate, quando appunto si tengono le iniziative per valorizzarne la storia; risalente infatti al 1869, il Crocifisso prima di essere esposto nella parrocchia di Maresso si trovava nella Basilica di Sant’Ambrogio di Milano.
Come non dimenticare a questo proposito l'importante iniziativa che si svolse nel settembre 2019, qualche mese prima dell'inizio della pandemia. In occasione del 150esimo di presenza del Crocifisso, in frazione arrivò l'arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini. Dopo la messa celebrata in chiesa alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, i tantissimi fedeli in corteo attraversarono le strade del centro paese, con la processione che si concluse nel cortile della scuola dell'infanzia. Anche in quell'occasione, Arturo Casiraghi coordinò i volontari impegnati nel portare in processione il Crocifisso, vigilando affinchè tutto procedesse per il meglio. Un attaccamento alla famiglia e alla chiesa che il prevosto don Carlo Pirotta ha sottolineato nella liturgia funebre di questa mattina, ricordando un altro importante aspetto. Il 78enne si è infatti spento lo scorso 27 giugno, esattamente otto anni dopo la scomparsa del figlio Davide, mancato all'improvviso lo stesso giorno. Una data per don Carlo non certo casuale - al contrario una sorta di ''profezia'' - così come non scontata è la scelta di celebrare le esequie quest'oggi, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo.
Terminata la messa il feretro del volontario - che lascia la moglie, il figlio, le nuore e i nipoti - è stato accompagnato al vicino cimitero in quello che a tutti gli effetti è stato il suo ultimo viaggio terreno.
Un messaggio di sostegno alla famiglia in questo momento di dolore è stato espresso anche dal sindaco Paolo Redaelli, che conserva un ricordo più che positivo del volontario. ''Arturo era una persona sempre disponibile e cordiale. Ricordo in particolare la sua disponibilità nel cedere al Comune il terreno per realizzare la pista ciclopedonale lungo Via 25 Aprile, perchè la riteneva un'opera importante per la comunità. Con lui se ne va un pezzo della storia di Maresso''.
G.C.