Missaglia: in baita il pranzo sociale coi volontari di Aido

Il territorio brianzolo rappresenta un fiore all’occhiello nazionale dal punto di vista dell’impegno sociale e del numero di associazioni che lo popolano.
A tal proposito, domenica 30 giugno presso la baita degli alpini di Missaglia, l'AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi) ha organizzato un tradizionale pranzo sociale. La kermesse è stata promossa dal gruppo intercomunale di Casatenovo-Missaglia-Monticello Brianza.
I partecipanti si sono riuniti alle ore 12:30 e hanno potuto deliziare le proprie papille gustative con un menù completo comprendente antipasto, primo piatto, secondo piatto, dolce, acqua, vino e caffè, grazie alla collaborazione del gruppo Alpini di Missaglia.
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I partecipanti al pranzo sociale di domenica 30 giugno a Missaglia

Enrica Motterlini, presidente del gruppo casatese - nonché vicepresidente vicario della sezione Provinciale AIDO-Lecco - è soddisfatta dell'esito dell'iniziativa. ''Sono molto felice sia per la buona riuscita del pranzo che per il grado di affluenza che siamo riusciti a registrare. Ovviamente ci dedichiamo soprattutto alle nostre iniziative volte alla sensibilizzazione rispetto al tema della donazione degli organi, ma reputo importante e significativo organizzare un pranzo sociale una volta all’anno quale occasione per stare insieme e ribadire una volta in più lo scopo che sta alla base dell’esistenza della nostra associazione''.
Due parole anche sui progetti attualmente sostenuti da Aido: ''lunedì abbiamo inaugurato la Stanza della vita, un progetto condotto dalla sezione provinciale di Lecco in collaborazione con il Politecnico di Milano e ASST di Lecco. Si tratta di uno spazio sensibile nel difficile incontro tra personale medico, infermieri e familiari dei pazienti ricoverati nel reparto di terapia intensiva. L’obiettivo consiste nel creare un luogo accogliente dove il prendersi cura possa passare sempre attraverso la qualità dell'ambiente. L’azione dei volontari AIDO - ha aggiunto - è stata fondamentale affinché il progetto potesse essere fattibile e replicabile anche in altri contesti. A questo proposito vorrei ringraziare sentitamente e calorosamente per il contributo il personale sanitario, i nostri volontari, gli alpini di Missaglia, Sport Specialist del signor Longoni, Colombo Fiorista, ricercatori, progettisti e studenti del Politecnico di Milano per il lavoro di co-progettazione e unione delle forze e degli intenti al fine di raggiungere il risultato prefissato''.
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L’esistenza di realtà come l’AIDO e l’organizzazione di iniziative quali il pranzo sociale presso la baita degli alpini di Missaglia, ci ricordano che in questo mondo in cui la competizione tende a fare da padrona, c’è ancora spazio per una concezione cooperativa della società.
M.G.
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