Monticello: dibattiti, musica e arte per il festival ''BriUp''

L'estate ha finalmente fatto il suo ingresso in campo anche a livello metereologico e di conseguenza i tanto amati festival hanno ricominciato a rifiorire; in particolare il 28, 29 e 30 giugno si è svolta la terza edizione di BriUp a Monticello. La location è iconica e oggettivamente suggestiva: l’incantevole Villa Greppi
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Anche quest’anno infatti, il festival ha proseguito la tradizione itinerante rinnovando la sua ubicazione (lo scorso anno era stato il Monastero della Misericordia di Missaglia ndr), offrendo al contempo un’esperienza diversificata in campo musicale, artistico ed enogastronomico. Per quanto riguarda il primo citato, la proposta è molto ricca e spazia tra veri e propri gruppi musicali e i dj.
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Il programma musicale ha previsto Joe Joe, Deepho, Derinsky, Jelecrois, Faccianuvola, Tower nella giornata di venerdì; Vaeva, Dadà, Il mago del gelato, Turbolenta Leila, Splendore per quanto riguarda sabato; Morama, Sidy, Lüzai, Bluem, Real Timpani la domenica.
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Tra questi, spiccano nomi come Jelecrois: nome d’arte di Mariateresa Pini, rapper napoletana che ha guadagnato notorietà come finalista nel talent show ''Nuova Scena'' su Netflix. Conosciuta per la sua grinta e sicurezza, Jelecrois ha iniziato a rappare durante il lockdown e ha rapidamente fatto breccia nel cuore del pubblico con il suo stile unico che mescola rap, danza e recitazione.
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Mentre, per la giornata di sabato si è esibito Dadà, cantautrice napoletana che ha partecipato a X Factor 2022. Conosciuta per essere riuscita ad unire la cultura napoletana e la world music con contaminazioni club ed elettroniche. Dadà ha debuttato con il suo primo EP ''Mammarella'', che esplora il tema della dualità attraverso una serie di brani ricchi di influenze personali e culturali.
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Accanto a lei, Il Mago del Gelato, band milanese che fonde jazz, funk e afrobeat. La loro musica è un mix di sonorità mediterranee e influenze multiculturali, nate dalla vivace scena di Via Padova a Milano. Il gruppo ha iniziato suonando negli eventi più underground della scena milanese e ha rapidamente guadagnato attenzione, portando la loro musica anche fuori dalla regione.
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Domenica infine, è stata la serata di Bluem, progetto di Chiara Floris, giovane cantautrice e produttrice sarda. Cresciuta in una famiglia di appassionati di musica, Chiara ha iniziato in tenera età a strimpellare la chitarra classica per poi passare alla chitarra elettrica. Dopo aver studiato a Londra, ha iniziato a scrivere e produrre i suoi primi brani originali, specializzandosi in composizione e produzione di musica per contenuti audiovisivi. 
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Ad accompagnare questo programma, così variegato e coinvolgente, un servizio ristoro molto organizzato dotato anche di proposte vegetariane per andare incontro alle esigenze di tutti.
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In aggiunta alla musica, il festival è stato arricchito dalla presenza di due mostre inedite: la prima esposizione personale dell'artista Mosa One e quella curata dalla designer brianzola Alice Crepaldi. La prima citata è stata curata dal gruppo Heart Young, noto per le sue grandi realizzazioni di street art che trasformano spazi urbani in opere d'arte contemporanea. L’opera più celebre, ''Per andare oltre'', rappresenta un bambino che scavalca un muro verso un mondo colorato e vivace, simbolo delle sue origini egiziane e della sua visione artistica.
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La seconda mostra invece fa riferimento ad un concetto di arte funzionale e design di mobili influenzati dagli studi dell’artista in materia di design industriale alla Central Saint Martins School of Art di Londra. Alice combina scultura e design in oggetti di uso quotidiano, esplorando il movimento e la dinamicità del corpo umano attraverso materiali come vetro e metallo.
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BriUp Festival non è solo un evento di celebrazione artistica, ma si pone anche come un momento di riflessione culturale. Venerdì 28 giugno infatti, il festival è iniziato con un talk sul ruolo delle istituzioni culturali nel processo di inclusione sociale. Questo dialogo ha rappresentato un'occasione unica per esplorare come l'arte e la cultura possano essere veicoli di integrazione e partecipazione attiva nella società.
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Ospite d'eccezione per questo incontro è stata Noemi Tarantini, meglio conosciuta come ''Etantebellecose'', una voce influente nel panorama culturale contemporaneo. Con il suo approccio innovativo e la sua capacità di parlare ai giovani attraverso i linguaggi dell'arte e della moda, Noemi ha saputo creare un ponte tra il patrimonio culturale e le nuove generazioni. In dialogo con lei, il collettivo curatoriale Mandra di Milano, Questo incontro ha costituito un'opportunità per approfondire come le istituzioni culturali possano agire come catalizzatori di cambiamento e inclusione.
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Davide Tagliabue, presidente dell’associazione BriUp si dice soddisfatto dell'esito della tre giorni. ''Abbiamo registrato migliaia di presenze: è un risultato incredibile di cui siamo molto orgogliosi. Il nostro è un evento in crescita e nei prossimi anni proveremo ad ampliarlo ulteriormente. Noi ci crediamo moltissimo, siamo circa una novantina di volontari''.
Il BriUp è stato un gran successo che ci ha catapultato in questa estate 2024.
M.G.
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