Barzanò omaggia Manara nel 175° anniversario della scomparsa. La Fanfara dei Bersaglieri sfila in paese

A 175 anni dalla sua tragica scomparsa, Barzanò ha ricordato Luciano Manara. Le spoglie dell'eroe risorgimentale del resto, sono conservate nella tomba di famiglia che si affaccia sulla strada provinciale 51 ed il paese ha voluto omaggiare uno dei personaggi più significativi del Risorgimento intitolando alla sua memoria due associazioni sportive: la bocciofila e la locale società calcistica. Insomma, dinnanzi ad un anniversario così significativo Barzanò non poteva non fare la propria parte. E così è stato. 
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L'esibizione della Fanfara Luciano Manara nella dimora barzanese in cui visse l'eroe risorgimentale

Nel tardo pomeriggio di sabato presso la scuola primaria è stato organizzato un convegno alla presenza di esperti storici che hanno ripercorso la storia nazionale e locale di quegli anni. Particolare attenzione, oltre alla figura di Luciano Manara, è stata riservata a quella di Giuseppe Sirtori, altro personaggio di spicco, originario di Casatevecchio. Fra i relatori, oltre a Patrizia Figini e Marco Sampietro, non mancavano due barzanesi d'eccezione: Stefano Cereda, laureatosi in storia con una tesi su Luciano Manara e Michele Vitali, erede delle famiglie barzanesi Paladini e Galliani, la cui storia è legata a doppio filo non soltanto a Barzanò, ma alle Cinque Giornate di Milano.
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Michele Vitali con il tricolore dei fratelli Paladini, suoi antenati

Non a caso nell'atrio del municipio barzanese è conservata una bandiera che trasuda di storia: si tratta del tricolore sventolato dagli antenati Leone e Cesare Paladini, durante le Cinque Giornate di Milano, nel 1848. I fratelli furono imprigionati il primo giorno e liberati nottetempo in maniera fortuita. Leone partecipò alla colonna di Volontari Lombardi che fiancheggiava i Piemontesi sul lato sinistro nella prima Guerra di Indipendenza (colonna Tannemberg), quindi seguì le vicende nazionali nella difesa di Roma nel 1849 con Luciano Manara e altri Lombardi. Inseguito dalla Polizia Imperiale, emigrò in Algeria nel 1851.
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Cesare divenne primo Prefetto a Sondrio appena liberata, nel 1861, poi Prefetto e Commissario Prefettizio a Treviso e Belluno, quando anche il Veneto venne conquistato dopo la terza Guerra di Indipendenza. Un tricolore donato nel 2011 dagli eredi Vitali al Comune di Barzanò.
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Il vicesindaco di Barzanò Giancarlo Aldeghi con il sindaco di Cava Manara, Silvia Montagna

Insomma, una serie di elementi che hanno reso più che interessante il convegno di sabato, al quale ha fatto però seguito un'altra iniziativa organizzata dall'amministrazione comunale di Barzanò, in particolare dall'assessore alla cultura Giovanni Sironi. Ieri mattina le strade del centro paese sono state attraversate dalla Fanfara dei Bersaglieri Luciano Manara di Milano.
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Dopo il ritrovo in Piazza Mercato, alla presenza delle autorità comunali e del territorio limitrofo, gli esponenti dell'arma di fanteria dell'esercito hanno introdotto il corteo che si è snodato lungo Via Ferrari e Via Garibaldi, per fare tappa dinnanzi al Monumento ai Caduti presso il Parco delle Rimembranze.
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Al microfono Stefano Cereda: sua la tesi di laurea su Luciano Manara

In quell'occasione sono stati dunque omaggiati i barzanesi che hanno sacrificato la propria vita per la Patria, durante la Grande Guerra. Immancabile un saluto al vicino cippo che ricorda gli Alpini, altra presenza fondamentale durante l'iniziativa di ieri; non mancavano infatti le penne nere del capogruppo Francesco Motta, oltre ai rappresentanti delle associazioni che operano in paese.

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Momento clou della manifestazione è stato però l'arrivo alla tomba di Luciano Manara in Via 4 Novembre. Una corona d'alloro, benedetta dal parroco don Renato Cameroni, è stata deposta all'interno della cappella nella quale trovano sepoltura, oltre all'eroe risorgimentale, anche i suoi familiari. Il vicesindaco Giancarlo Aldeghi a nome del primo cittadino Gualtiero Chiricò (costretto a letto dalla febbre e dunque impossibilitato a presenziare ndr) ha dato lettura di un pensiero, ringraziando innanzitutto le autorità intervenute alla cerimonia.
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A cominciare dalla dottoressa Paola Cavalcanti, capo di Gabinetto della Prefettura di Lecco, e poi i colleghi sindaci, fra i quali spiccava la presenza di Silvia Montagna, sindaco di Cava Manara (Pavia).  E poi ancora Vincenzo Ferrero dell'associazione Fanti e il vice comandante della stazione Carabinieri di Cremella, intervenuto in rappresentanza del maresciallo Ezio Riboldi.
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Al microfono la dottoressa Paola Cavalcanti della Prefettura di Lecco

''Se pensiamo a noi, all'oggi, possiamo comprendere come i valori fondamentali del Risorgimento italiano siano ancora vivi, con la differenza che adesso il nostro dovere è quello di difenderli: uniti sotto il nostro tricolore, orgogliosi del nostro inno nazionele, ma introdotti positivamente all'interno di un sistema democrativo ampio che deve essere compiutamente inclusivo e dialogante'' ha scritto Chiricò, evidenziando l'importanza di riconoscere i diritti di ciascuno, esattamente come la Costituzione ci ricorda. ''Dobbiamo vedere il nostro ruolo di cittadini italiani ed europei attivi e consapevoli, critici ma propositivi, perchè ciascuno di noi ha la possibilità reale di contribuire al benessere di tutti''.
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In questo contesto ben si colloca la figura di Luciano Manara, che più di tutti ha creduto nell'esito finale della lotta per la libertà e l'unificazione, avendo speso gran parte della sua giovane vita lottando per questo. ''Per Barzanò è un onore poterne ospitare le spoglie e un dovere critico e morale ricordarne la figura'' ha aggiunto nel suo pensiero l'amministratore, ricordando la morte di Manara, sopraggiunta a 24 anni soltanto, prima che il sogno di quell'unità potesse concretizzarsi. 
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La cerimonia si è chiusa presso la villa di Via Garibaldi, oggi di proprietà degli eredi Garbarino-Salmaso, dove Luciano Manara visse con la famiglia. Qui le altre autorità intervenute hanno salutato i presenti, prima che le ultime note suonate dalla Fanfara e il rinfresco gestito dai volontari della Pro Loco, chiudessero la mattinata.

Si ringrazia per il contributo fotografico Andrea Pirovano e il Gruppo Alpini
G.C.
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