Tonetti sarà al Giro Women. Un 2024 ricco di sfide per la besanese
Ci sarà anche un po’ di Brianza al Giro Women 2024, la ciclista besanese Cristina Tonetti sarà infatti al via della prestigiosa corsa a tappe in programma dal 7 al 14 luglio. Si tratta della terza partecipazione per la ventiduenne di Besana in Brianza che dopo le prime due stagioni da professionista nella squadra italiana Top Girls Fassa Bortolo, ha iniziato un’avventura in spagna con la Laboral Kutxa affrontando gare di altissimo livello, un programma intenso che l’ha portata in tutta Europa e in cui il Giro è sempre stato l’appuntamento principale.
Non è stato semplice però per la brianzola avvicinarsi al Giro Donne, complice una caduta poco più di due settimane fa durante la prova del percorso della cronometro della rassegna tricolore che le ha procurato una frattura al naso. E’ stata dura rimettersi in sesto, ma ormai conosciamo bene la tenacia di Cristina che non si ferma davanti a nulla.
''Il mio avvicinamento al Giro non è stato dei migliori, a dire la verità tutta questa stagione è stata un po’ sfortunata. Al Tour de Normandie a metà marzo mi sono fratturata la clavicola e sono tornata in tempo per la Vuelta d’Espana, mi sono ripresa molto bene e a fine maggio ho corso l’Andalucia con dei buoni risultati, poi però è arrivata l’ennesima caduta che mi ha bloccato. Nonostante lo stop di cinque giorni ho voluto fare l’impossibile per poter essere al via del Giro, ho cercato di velocizzare i tempi di recupero e sono salita a Livigno per rifinire la preparazione. Per me il Giro è qualcosa di magico e poter essere della partitaè già un sogno realizzato, quest’anno ho anche l’obiettivo di fare bene e spero di trovare il giusto colpo di pedale'' ci spiega la sportiva, già studentessa all'istituto Bachelet di Oggiono, che intanto ha raggiunto Brescia per la grande partenza del Giro che terminerà poi a l’Aquila domenica 14 luglio.
Sfortuna a parte il 2024 per Cristina Tonetti rappresenta un grande salto di qualità nel panorama ciclistico mondiale, ma anche un grande carico di responsabilità. La stagione è infatti iniziata con il passaggio alla squadra spagnola della Laboral Kutxa un ambiente completamente diverso dal suo team precedente e in cui ha dovuto fare i conti con il ciclismo vero.
''Il 2024 è stato per me un bel salto, ho avuto un calendario diverso e difficile, ho corso la mia prima Vuelta e ho affrontato di petto il ciclismo vero. Sono entrata in una squadra che ha una struttura incredibile, lo scoglio più grande è stata la lingua, all’inizio un po’ capivo lo spagnolo ma non dicevo una parola, ma con il tempo ho imparato a padroneggiarlo, sicuramente avere in squadra altre tre ragazze italiane (Laura Tomasi, Debora Silvestri, Nadia Quagliotto), mi ha aiutato davvero molto. Quest’anno ho cambiato preparatore, ho lavorato molto in salita migliorando la mia tenuta, credo di essere cresciuta come atleta ma soprattutto come persona'' prosegue Cristina descrivendoci come le tante corse all’estero e le hanno permesso di accumulare un’esperienza incredibile e di mettersi alla prova.
Anche se sulla carta la sua squadra non appartiene alla categoria World Tour (la classificazione massima in assoluto), ha avuto comunque la possibilità di prendere parte a tutte le gare più importanti del panorama internazionale. Il Giro è sempre stato il sogno di Cristina, ancora tutti ricordiamo la sua emozione in Sardegna alla sua prima partecipazione, il primo vero banco di prova tra le grandi. La corsa rosa ha scandito il percorso di crescita della brianzola che sulle strade ha imparato ad essere atleta superando tutte le difficoltà, anche quelle più estreme. L’anno scorso aveva dovuto fare i conti con la perdita del padre Gianluca, ex ciclista e punto di riferimento assoluto, Cristina ha sentito tutto d’un tratto una mancanza enorme, ma con le unghie e con i denti è voluta andare avanti, ha lottato e ha portato a termine un Giro che ha segnato a tutti gli effetti la sua rinascita.
''In qualche modo attraverso il Giro sono sempre un po’ cresciuta – continua Cristina- mi ricordo ancora la mia prima volta, l’obiettivo era quello di andare all’attacco e di farmi vedere, l’anno scorso invece ero alla ricerca di un equilibrio e arrivare fino alla fine è stata una liberazione. In questa edizione voglio assolutamente fare bene, in squadra abbiamo Ane Santesteban che può fare risultato e Usoa Ostolaza che è appena diventata campionessa spagnola, ci sono a disposizione diverse soluzioni e anche io cercherò di dare il mio''.
Cristina è cresciuta in bici e continua a farlo portando un pezzo di Brianza sempre con sé. La besanese si migliora e sogna, non si pone limiti, lo fa a piccoli passi, anno dopo anno guadagnando esperienza e raccogliendo risultati.
''Sono stata molto via per le gare, ma fortunatamente spesso sono potuta ritornare a casa, in squadra mi trovo benissimo, ma se c’è un difetto che devo trovare negli spagnoli è l’orario dei pasti . Per un brianzolo non è poi tanto pratico trasformare l’orario di cena con quello della merenda, ma poco alla volta anche loro diventeranno dei brianzoli'' ci dice Cristina con l’ironia che la contraddistingue. E noi siamo sicuri che tutta la Brianza sarà con lei pronta a sostenerla durante il Giro d’Italia Women 2024.
Non è stato semplice però per la brianzola avvicinarsi al Giro Donne, complice una caduta poco più di due settimane fa durante la prova del percorso della cronometro della rassegna tricolore che le ha procurato una frattura al naso. E’ stata dura rimettersi in sesto, ma ormai conosciamo bene la tenacia di Cristina che non si ferma davanti a nulla.
''Il mio avvicinamento al Giro non è stato dei migliori, a dire la verità tutta questa stagione è stata un po’ sfortunata. Al Tour de Normandie a metà marzo mi sono fratturata la clavicola e sono tornata in tempo per la Vuelta d’Espana, mi sono ripresa molto bene e a fine maggio ho corso l’Andalucia con dei buoni risultati, poi però è arrivata l’ennesima caduta che mi ha bloccato. Nonostante lo stop di cinque giorni ho voluto fare l’impossibile per poter essere al via del Giro, ho cercato di velocizzare i tempi di recupero e sono salita a Livigno per rifinire la preparazione. Per me il Giro è qualcosa di magico e poter essere della partitaè già un sogno realizzato, quest’anno ho anche l’obiettivo di fare bene e spero di trovare il giusto colpo di pedale'' ci spiega la sportiva, già studentessa all'istituto Bachelet di Oggiono, che intanto ha raggiunto Brescia per la grande partenza del Giro che terminerà poi a l’Aquila domenica 14 luglio.
Sfortuna a parte il 2024 per Cristina Tonetti rappresenta un grande salto di qualità nel panorama ciclistico mondiale, ma anche un grande carico di responsabilità. La stagione è infatti iniziata con il passaggio alla squadra spagnola della Laboral Kutxa un ambiente completamente diverso dal suo team precedente e in cui ha dovuto fare i conti con il ciclismo vero.
''Il 2024 è stato per me un bel salto, ho avuto un calendario diverso e difficile, ho corso la mia prima Vuelta e ho affrontato di petto il ciclismo vero. Sono entrata in una squadra che ha una struttura incredibile, lo scoglio più grande è stata la lingua, all’inizio un po’ capivo lo spagnolo ma non dicevo una parola, ma con il tempo ho imparato a padroneggiarlo, sicuramente avere in squadra altre tre ragazze italiane (Laura Tomasi, Debora Silvestri, Nadia Quagliotto), mi ha aiutato davvero molto. Quest’anno ho cambiato preparatore, ho lavorato molto in salita migliorando la mia tenuta, credo di essere cresciuta come atleta ma soprattutto come persona'' prosegue Cristina descrivendoci come le tante corse all’estero e le hanno permesso di accumulare un’esperienza incredibile e di mettersi alla prova.
Anche se sulla carta la sua squadra non appartiene alla categoria World Tour (la classificazione massima in assoluto), ha avuto comunque la possibilità di prendere parte a tutte le gare più importanti del panorama internazionale. Il Giro è sempre stato il sogno di Cristina, ancora tutti ricordiamo la sua emozione in Sardegna alla sua prima partecipazione, il primo vero banco di prova tra le grandi. La corsa rosa ha scandito il percorso di crescita della brianzola che sulle strade ha imparato ad essere atleta superando tutte le difficoltà, anche quelle più estreme. L’anno scorso aveva dovuto fare i conti con la perdita del padre Gianluca, ex ciclista e punto di riferimento assoluto, Cristina ha sentito tutto d’un tratto una mancanza enorme, ma con le unghie e con i denti è voluta andare avanti, ha lottato e ha portato a termine un Giro che ha segnato a tutti gli effetti la sua rinascita.
''In qualche modo attraverso il Giro sono sempre un po’ cresciuta – continua Cristina- mi ricordo ancora la mia prima volta, l’obiettivo era quello di andare all’attacco e di farmi vedere, l’anno scorso invece ero alla ricerca di un equilibrio e arrivare fino alla fine è stata una liberazione. In questa edizione voglio assolutamente fare bene, in squadra abbiamo Ane Santesteban che può fare risultato e Usoa Ostolaza che è appena diventata campionessa spagnola, ci sono a disposizione diverse soluzioni e anche io cercherò di dare il mio''.
Cristina è cresciuta in bici e continua a farlo portando un pezzo di Brianza sempre con sé. La besanese si migliora e sogna, non si pone limiti, lo fa a piccoli passi, anno dopo anno guadagnando esperienza e raccogliendo risultati.
''Sono stata molto via per le gare, ma fortunatamente spesso sono potuta ritornare a casa, in squadra mi trovo benissimo, ma se c’è un difetto che devo trovare negli spagnoli è l’orario dei pasti . Per un brianzolo non è poi tanto pratico trasformare l’orario di cena con quello della merenda, ma poco alla volta anche loro diventeranno dei brianzoli'' ci dice Cristina con l’ironia che la contraddistingue. E noi siamo sicuri che tutta la Brianza sarà con lei pronta a sostenerla durante il Giro d’Italia Women 2024.
Giorgia Monguzzi