Cassago accoglie l'ex parroco don Adriano, dal 2017 a Cuba
Un ritorno più che gradito per la comunità di Cassago che questa mattina, domenica 7 luglio, ha accolto l'ex parroco don Adriano Valagussa, impegnato dal 2017 come fidei donum a Palma Soriano, Cuba.
Il sacerdote ha celebrato la messa delle ore 11 alla presenza di molti fedeli, di un gruppo di giovani che stanno percorrendo lo stimolante cammino del noviziato e del sindaco Roberta Marabese.
Durante l’omelia don Adriano ha raccontato alcuni aneddoti relativi alla sua missione, con uno sguardo al parallelismo con la parola di Dio ascoltata poco prima.
''Generalmente a Cuba, dopo la messa domenicale delle ore 8:00 parto per andare a far visita alle piccolissime comunità di fedeli cattolici sparse sul territorio, percorrendo numerosi chilometri. Ho provato a chiedere a me stesso quale potesse essere la causa sottendente questo impegno e sono giunto alla conclusione che essa non deve essere ricercata nella mia generosità o in un mio tentativo di cambiare il mondo oppure di risolvere i problemi; il vero motivo è Gesù che mi ha preso e mandato lì. Questa situazione rappresenta una sorta di correlazione con l'esperienza di San Paolo nei confronti dei cristiani di Roma, ascoltata durante la seconda lettura''.
''Il messaggio - ha aggiunto il religioso originario di Verderio - è sempre lo stesso: l’amore di Dio non ci separerà. A Cuba è presente una fortissima componente di protestanti pentecostali che vanno sostanzialmente a conquistare le persone. Il nostro scopo invece è finalizzato a portare l'amore di Dio. Ogni mese ci sono delle persone che chiedono di essere battezzate e la causa di questa richiesta risiede nel fatto che vanno cercando il senso della vita''.
Non potevano mancare due parole anche sulla difficile condizione economico-sociale in cui si trova l’isola da tempo. ''Come recita il motto di Fidel Castro, i cubani hanno da sempre il sogno della vittoria ma la realtà oggigiorno racconta ben altro in quanto Cuba si trova in una profonda crisi economica e di speranza''.
Nel corso della messa, il coro ha allietato i presenti con brani inerenti all’esperienza di don Adriano quali ''Canto del Missionario'' e una canzone composta da Monsignor Marco Frisina, chiamata ''Chi ci può separare?''.
Alla fine della celebrazione don Adriano ha voluto esprimere diversi grazie. Innanzitutto al parroco don Giuseppe Cotugno ''per avermi invitato e tutta la comunità cassaghese e monticellese per i medicinali ed il cibo inviatoci. A Cuba ci stiamo occupando di vari progetti, fra cui una mensa che è in grado di sfamare circa 30 persone le quali, altrimenti, morirebbero di stenti. Seguiamo ragazze madri fino al compimento del primo anno di età del figlio, ragazzi down e le famiglie che hanno almeno un componente in carcere. Essere missionari è testimonianza di vita cristiana''.
È sempre gratificante assistere a testimonianze come quella di don Adriano Valagussa. Questo straordinario esempio di “pietas” ci dà speranze riguardo l’auspicio nei confronti di un mondo migliore.
Il sacerdote ha celebrato la messa delle ore 11 alla presenza di molti fedeli, di un gruppo di giovani che stanno percorrendo lo stimolante cammino del noviziato e del sindaco Roberta Marabese.
Durante l’omelia don Adriano ha raccontato alcuni aneddoti relativi alla sua missione, con uno sguardo al parallelismo con la parola di Dio ascoltata poco prima.
''Generalmente a Cuba, dopo la messa domenicale delle ore 8:00 parto per andare a far visita alle piccolissime comunità di fedeli cattolici sparse sul territorio, percorrendo numerosi chilometri. Ho provato a chiedere a me stesso quale potesse essere la causa sottendente questo impegno e sono giunto alla conclusione che essa non deve essere ricercata nella mia generosità o in un mio tentativo di cambiare il mondo oppure di risolvere i problemi; il vero motivo è Gesù che mi ha preso e mandato lì. Questa situazione rappresenta una sorta di correlazione con l'esperienza di San Paolo nei confronti dei cristiani di Roma, ascoltata durante la seconda lettura''.
''Il messaggio - ha aggiunto il religioso originario di Verderio - è sempre lo stesso: l’amore di Dio non ci separerà. A Cuba è presente una fortissima componente di protestanti pentecostali che vanno sostanzialmente a conquistare le persone. Il nostro scopo invece è finalizzato a portare l'amore di Dio. Ogni mese ci sono delle persone che chiedono di essere battezzate e la causa di questa richiesta risiede nel fatto che vanno cercando il senso della vita''.
Non potevano mancare due parole anche sulla difficile condizione economico-sociale in cui si trova l’isola da tempo. ''Come recita il motto di Fidel Castro, i cubani hanno da sempre il sogno della vittoria ma la realtà oggigiorno racconta ben altro in quanto Cuba si trova in una profonda crisi economica e di speranza''.
Nel corso della messa, il coro ha allietato i presenti con brani inerenti all’esperienza di don Adriano quali ''Canto del Missionario'' e una canzone composta da Monsignor Marco Frisina, chiamata ''Chi ci può separare?''.
Alla fine della celebrazione don Adriano ha voluto esprimere diversi grazie. Innanzitutto al parroco don Giuseppe Cotugno ''per avermi invitato e tutta la comunità cassaghese e monticellese per i medicinali ed il cibo inviatoci. A Cuba ci stiamo occupando di vari progetti, fra cui una mensa che è in grado di sfamare circa 30 persone le quali, altrimenti, morirebbero di stenti. Seguiamo ragazze madri fino al compimento del primo anno di età del figlio, ragazzi down e le famiglie che hanno almeno un componente in carcere. Essere missionari è testimonianza di vita cristiana''.
È sempre gratificante assistere a testimonianze come quella di don Adriano Valagussa. Questo straordinario esempio di “pietas” ci dà speranze riguardo l’auspicio nei confronti di un mondo migliore.
M.G..