Monticello: il Greppi perde un'altra ''colonna''. Il professor Peruffo si congeda per la pensione

Del traguardo della pensione, raggiunto negli scorsi giorni, è ben consapevole. Forse però, se ne renderà conto a tutti gli effetti a settembre, quando non sarà costretto alle ''levatacce'' e a pranzare quasi ogni giorno a metà pomeriggio. Piccoli sacrifici di cui non si pente affatto, perchè grandi sono state le soddisfazioni raccolte in questi oltre trentacinque anni di insegnamento. L'istituto superiore Greppi di Monticello perde una vera e propria ''colonna'': con la fine dell'anno scolastico il professor Renato Peruffo, docente di religione, si è congedato da un'esperienza professionale intensa ed appagante. Correva il lontano 1987 quando l'insegnante iniziò a lavorare per la scuola superiore monticellese, allora ospitata in Villa. Peruffo è stato infatti fra i ''pionieri'' di un istituto che proprio nelle scorse settimane ha tagliato il traguardo dei cinquant'anni di presenza sul territorio. 
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Il professor Renato Peruffo

''Rimpiangerò le relazioni quotidiane, più di tutto'' ci ha detto il docente, senza nascondere un pizzico di nostalgia nel ricordare un'esperienza così intensa ormai giunta alle battute finali. ''Mi mancherà salutare ogni mattina i colleghi, il resto del personale e i ragazzi. Lo sguardo incrociava talvolta un sorriso più o meno convinto, a tratti un po' smarrito, come è normale che sia. Del resto mi è capitato spesso di accogliere gli studenti in prima, appena arrivati dalle medie e quindi comprensibilmente spaesati, accompagnandoli per l'intero ciclo scolastico, fino alla quinta, quando ormai sono adulti a tutti gli effetti''.
Alcuni ex studenti il professor Peruffo li ha poi ritrovati a distanza di anni di nuovo al Greppi, nel ruolo stavolta di insegnanti, dunque di colleghi. Insomma, un bel bagaglio di ricordi, esperienze ed emozioni, quello che il docente con casa a Veduggio può vantare a chiusura di questa parentesi di lavoro, ma soprattutto di vita.
''Se c'è una parola per definire tutto questo è gratitudine nei confronti di coloro che ho incontrato: ragazzi e colleghi. E' stata un'occasione enorme di confronto e conoscenza, che mi ha consentito di imbattermi anche in pensieri e mentalità differenti dai miei. Del resto sono anche i conflitti a farci crescere'' ha detto Peruffo, ricordando poi il carattere sperimentale dell'istituto, ed in particolare l'esperienza del CIC-Progetto Giovani vissuta dal lontano 1996. Due ore ogni settimana il giovedì mattina, dedicate alla progettazione, che avevano consentito ai docenti, ma soprattutto ai ragazzi, di cimentarsi con tante attività ludico-sportive-aggregative.
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Uno scorcio dell'istituto monticellese

Un'esperienza che nel frattempo, complice anche una rimodulazione oraria differente (non si va più a scuola il sabato ad esempio), è andata a perdersi. ''Non è nostalgia di un tempo che fu, ma l'auspicio che qualcosa di analogo possa di nuovo prendere piede'' ha detto, evidenziando quell'importante spazio di autonomia che negli anni ha consentito agli insegnanti di mettere in campo le proprie competenze al servizio della scuola. 
Peruffo stesso, oltre che della propria materia, si è occupato di svariate iniziative didattiche e sociali: dall'educazione alla salute (con gli incontri promossi alla presenza dei referenti di Aido), al progetto Galileo. Grazie alla passione che da sempre lo lega all'astronomia e all'astrofotografia, negli anni l'insegnante ha proposto agli alunni un percorso nel quale la scienza si intrecciava a filosofia e religione, che culminava poi con osservazioni serali al telescopio. ''La risposta è sempre stata positiva: significa quindi che il tentativo di dialogo funziona. Del resto i ragazzi vogliono conoscere, ma soprattutto capire'' ci ha detto Peruffo, da sempre affascinato dal dualismo tra fede e scienza. Ma non solo.
Nelle sue lezioni, attingendo dai temi dell'attualità, l'insegnante ha tentato di fornire ai ragazzi importanti spunti di riflessione, andando oltre i pregiudizi. Lo ha fatto proponendo la lettura di alcuni brani del Corano (oltre che di Bibbia e Vangelo naturalmente), ma stimolando gli alunni sui temi legati all'etica, alla natura e alla necessità di salvaguardare l'ambiente, aiutato in questo caso dall'enciclica Laudato si' di Papa Francesco. 
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Il professor Peruffo (a sinistra) con i colleghi Nigliazzo, Besana e Pellegrino, anche loro al traguardo della pensione

Certo, la scuola nel corso degli anni è profondamente mutata, così come i ragazzi, con le loro fragilità moltiplicatesi. E questo Peruffo, referente anche dello sportello counseling, progetto portato avanti alla presenza di professionisti esterni, lo sa bene. ''Il clou è stato il Covid, ma la problematica non si è limitata a quel periodo. Negli ultimi anni l'attenzione di noi insegnanti non era rivolta solo alla didattica, ma anche all'aspetto più emotivo e personale degli studenti, cercando di comprenderne il disagio. Un lavoro bellissimo il nostro, ma difficile'' ha aggiunto, ricordando i primi passi mossi in una comunità sociale. Un'esperienza di volontariato che lo aveva spinto a scegliere l'insegnamento quale professione dopo gli studi di teologia, desideroso di porsi all'ascolto degli altri. 
E ora, giunto al traguardo della pensione, a cosa si dedicherà? ''Resto disponibile per la scuola: non soltanto per il Greppi, ma anche per gli altri istituti con i quali in questi anni ho collaborato, proponendo i miei progetti di osservazione'' ha concluso. Un aspetto quest'ultimo, che il docente intende coltivare con ulteriore impegno e vigore, arricchendo altresì il proprio archivio fotografico di tante altre immagini di quel mondo così lontano che da sempre lo affascina.
G.C.
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