La poesia di Umberto Colombo/84: ''il cammino della Divina''

Per questa settimana, il riferimento della poesia è colto. Umberto Colombo ha riletto un classico della letteratura italiana, ''La Divina Commedia'' di Dante Alighieri e ha realizzato una sintesi in poesia dei momenti rappresentati nelle tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Quello di dante è un viaggio allegorico dal peccato, all'espiazione che giunge poi alla salvezza e rappresenta il viaggio compiuto da tutti gli uomini. Un testo capitale della nostra letteratura, studiato nelle scuole superiori e ancor più apprezzato da chi, divenuto ormai adulto, rilegge le cantiche.
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Ha detto Colombo: ''Sfogliando qualche libro nella mia biblioteca, mi sono trovato tra le mani La Divina Commedia di Dante e sfogliandolo qua e là, mi trovavo immedesimato su quanto leggevo. Nel mezzo del cammin di nostra vita e, più avanti, Ed ecco a noi venir per mare un vecchio, bianco per antico pelo gridando Guai a voi anime prave!!! non isperate mai veder lo cielo. Poi soffermandomi, mi sono immerso nella fantasia di Dante Alighieri, autore di quel testo, dove ha descritto le minacce e le paure sull’aldilà, dateci come profezie, al solo scopo di una quiete sociale. Nei vari canti vengono allineati i frutti dei comportamenti umani, dal brutto al cattivo, dall’angioletto ad un vivere sano che in conseguenza godremo o piangeremo sul futuro dell’anima nostra.  Ecco le regole: fai il bene, avrai il bene; fai il male, avrai castigo; se sei insignificante, farai parte di un pascolo di pace; se sei stato altruista e giusto, avrai il Paradiso''.
 
La Divina di Dante - il cammino

questo viaggio descritto in poesia
presenta l’anatomia sul peccato
e qui risale al vaglio in simmetria
il comportar di vita dell’operato
 
Dante parla dal male al bene
e dal profondo al sublime
nel suo scritto il valore freme
dal tanto amor che lui esprime
 
è indubbio che all’iniziar dell’opra
in sé lo scritto porta paura e agitazione
ma poi in breve risfogliando il sopra
troviamo tanta gioia e soggezione
 
per questa valida descrizione
viene guidato per mano da un poeta
che lo conduce in rapida visione
trai condotti speciali di quella meta
 
nel chiocciola seguente al primo strato
si trova immerso in ogni schema
dove vien posto il peccator traviato
secondo il giudicar di quel sistema
 
risale poi in mezzo ad un tepor di loco
e qui tra tanti schemi di sortita
si trova al centro dei peccator di poco
che nulla han fatto nella loro vita
 
il poeta poi lo lascia in buone mani
non può oltrepassar questo confine
l’amata l’attende e lo spinge in grandi vani
dove la luce organza non ha mai fine
 
e qui tra il bello il fastoso ed il fiabesco
son gioia amore e cielo serenante
non v’è luce umana in questo innesco
soltanto colui che è l’operante
 
 Umberto Colombo
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