Rapina e omicidio a Sesto nell'ottobre 2023: anche un marocchino fermato a Barzanò fra i sette destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare
''Blitz'' dei carabinieri anche a Barzanò alle prime ore di questa mattina. I militari della Compagnia di Sesto San Giovanni hanno dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali - emessa dal GIP di Monza su richiesta della locale Procura della Repubblica - nei confronti di sette uomini di nazionalità marocchina, di età compresa fra i 23 e i 38 anni, tutti indagati per rapina aggravata in concorso e di cui tre indagati pure per omicidio, tentato omicidio e porto illegale di armi.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini - svolte dalla sezione operativa della Compagnia carabinieri di Sesto San Giovanni e dirette dalla Procura della Repubblica di Monza - avviate a seguito dell’omicidio di un 38enne marocchino e del tentato omicidio di altri tre connazionali mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Un episodio avvenuto lo scorso 23 ottobre nella città alle porte di Milano; erano stati sottoposti a fermo d’indiziato di delitto, nei momenti immediatamente successivi all’omicidio, uno dei partecipanti al delitto - un 32enne marocchino - nonché a fine novembre, un secondo sospettato, 33enne proveniente sempre dal Marocco.
Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica che ha condotto all’omicidio di Sesto, e specificamente di una rapina, commessa, la sera prima dell’uccisione, dai sette soggetti destinatari delle misure cautelari in questione ai danni di una delle vittime rimaste ferite nella sparatoria del 23 ottobre scorso. In particolare, l’obiettivo dei presunti autori era un telefono cellulare, verosimilmente utilizzato per la gestione di una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti. Il movente dell’omicidio quindi, è stato individuato nel controllo della stessa.
Le attività investigative sono state svolte mediante indagini di tipo tradizionale, tecnico e avvalendosi, spesso, di informazioni acquisite dai profili di diversi social network utilizzati dagli indagati.
Le operazioni di questa mattina hanno consentito di individuare e arrestare quattro dei soggetti destinatari della misura cautelare che sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Monza, mentre altri tre si troverebbero, attualmente, in territorio spagnolo, pertanto è stato emesso, nei loro confronti, apposito mandato d’arresto europeo.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini - svolte dalla sezione operativa della Compagnia carabinieri di Sesto San Giovanni e dirette dalla Procura della Repubblica di Monza - avviate a seguito dell’omicidio di un 38enne marocchino e del tentato omicidio di altri tre connazionali mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Un episodio avvenuto lo scorso 23 ottobre nella città alle porte di Milano; erano stati sottoposti a fermo d’indiziato di delitto, nei momenti immediatamente successivi all’omicidio, uno dei partecipanti al delitto - un 32enne marocchino - nonché a fine novembre, un secondo sospettato, 33enne proveniente sempre dal Marocco.
Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica che ha condotto all’omicidio di Sesto, e specificamente di una rapina, commessa, la sera prima dell’uccisione, dai sette soggetti destinatari delle misure cautelari in questione ai danni di una delle vittime rimaste ferite nella sparatoria del 23 ottobre scorso. In particolare, l’obiettivo dei presunti autori era un telefono cellulare, verosimilmente utilizzato per la gestione di una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti. Il movente dell’omicidio quindi, è stato individuato nel controllo della stessa.
Le attività investigative sono state svolte mediante indagini di tipo tradizionale, tecnico e avvalendosi, spesso, di informazioni acquisite dai profili di diversi social network utilizzati dagli indagati.
Le operazioni di questa mattina hanno consentito di individuare e arrestare quattro dei soggetti destinatari della misura cautelare che sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Monza, mentre altri tre si troverebbero, attualmente, in territorio spagnolo, pertanto è stato emesso, nei loro confronti, apposito mandato d’arresto europeo.