Costa, Villa Beretta: il dottor Molteni applaude il tedoforo Kevin Piette
Le immagini hanno fatto il giro del globo, vista la rilevanza mondiale dei Giochi Olimpici che si terranno dal 26 luglio all’11 agosto a Parigi, vedendo in gara circa 10.500 atleti provenienti da 206 Comitati Olimpici Nazionali.
Kevin Piette, tennista con disabilità a causa di un incidente in moto avvenuto 11 anni fa, è stato il primo atleta paraplegico a portare la torcia olimpica indossando un esoscheletro. Il tedoforo, martedì 23 luglio, a Poissy - nel dipartimento dell'Yvelines (Île-de-France) - ha camminato per le strade della capitale francese realizzando un sogno che sembrava impossibile: partecipare alla cerimonia olimpica.
''Kevin è l'incarnazione dell'impegno sportivo, del desiderio di una società più inclusiva e dello spirito di imprenditorialità e innovazione, con un'energia contagiosa''' si legge sul sito di Parigi 2024. Ha indossato l’esoscheletro per un'azienda che sta sviluppando un dispositivo robotico per la deambulazione. ''Essendo uno dei primi tester, ha contribuito al suo miglioramento, partecipando anche a "cybathlons", competizioni in cui persone con disabilità utilizzano tecnologie assistive per svolgere le attività quotidiane'' sottolineano sul dei Giochi Olimpici. ''Portando la Torcia Olimpica, Kevin ispira le persone a impegnarsi nello sport e a promuovere l'innovazione per i disabili''. L’immagine dell’atleta francese che cammina con determinazione sostenuto dal pubblico in visibilio, ha conquistato il web e ha avuto un riverbero anche a Villa Beretta di Costa Masnaga, presidio di riabilitazione dell’ospedale Valduce di Como dove da un anno viene utilizzato un dispositivo indossabile dedicato alla neuroriabilitazione della medesima azienda.
''È un’emozione indescrivibile vedere il tennista con paraplegia Kevin Piette camminare per le strade di Parigi con la fiamma olimpica in mano'' commenta il dottor Franco Molteni, direttore clinico del Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute. ''Chi come lui ha praticato sport ad alto livello comprende benissimo che muoversi senza doversi appoggiare a nulla, con la possibilità di usare le braccia liberamente, è una conquista enorme, perché significa riconquistare lo spazio peripersonale, la padronanza del movimento e un’interazione piena e soddisfacente con il mondo esterno''.
Quello indossato da Kevin Piette è il prototipo di un esoscheletro personale, per uso quotidiano, che l'atleta sta collaudando per l’azienda francese Wandercraft. In questo momento, l’esoscheletro è nelle fasi finali di ricerca e sviluppo e non è ancora disponibile per uso commerciale. Lo sarà nei prossimi anni, dopo aver superato le fasi di trial clinici.
In Italia, unica, ne esiste una versione dedicata alla neuroriabilitazione di persone con disfunzione del cammino a causa di una lesione midollare o cerebrale. Si chiama Atalante X e da 13 mesi è utilizzata esclusivamente nel Centro di Riabilitazione Villa Beretta di Costa Masnaga, mentre nel gemello istituto di ricerca e innovazione si studiano gli effetti del training riabilitativo sulla plasticità del sistema nervoso centrale.
''Grazie ai dodici motori che stabilizzano le articolazioni, il paziente riesce a controllare il tronco e a muoversi in modo più naturale, recuperando equilibrio e coordinazione'' conclude il dottor Franco Molteni. ''Da un punto di vista biologico, tutto ciò è fondamentale per riattivare i circuiti neurali e migliorare le attività cognitive e di percezione dello spazio''.
Kevin Piette, tennista con disabilità a causa di un incidente in moto avvenuto 11 anni fa, è stato il primo atleta paraplegico a portare la torcia olimpica indossando un esoscheletro. Il tedoforo, martedì 23 luglio, a Poissy - nel dipartimento dell'Yvelines (Île-de-France) - ha camminato per le strade della capitale francese realizzando un sogno che sembrava impossibile: partecipare alla cerimonia olimpica.
''Kevin è l'incarnazione dell'impegno sportivo, del desiderio di una società più inclusiva e dello spirito di imprenditorialità e innovazione, con un'energia contagiosa''' si legge sul sito di Parigi 2024. Ha indossato l’esoscheletro per un'azienda che sta sviluppando un dispositivo robotico per la deambulazione. ''Essendo uno dei primi tester, ha contribuito al suo miglioramento, partecipando anche a "cybathlons", competizioni in cui persone con disabilità utilizzano tecnologie assistive per svolgere le attività quotidiane'' sottolineano sul dei Giochi Olimpici. ''Portando la Torcia Olimpica, Kevin ispira le persone a impegnarsi nello sport e a promuovere l'innovazione per i disabili''. L’immagine dell’atleta francese che cammina con determinazione sostenuto dal pubblico in visibilio, ha conquistato il web e ha avuto un riverbero anche a Villa Beretta di Costa Masnaga, presidio di riabilitazione dell’ospedale Valduce di Como dove da un anno viene utilizzato un dispositivo indossabile dedicato alla neuroriabilitazione della medesima azienda.
''È un’emozione indescrivibile vedere il tennista con paraplegia Kevin Piette camminare per le strade di Parigi con la fiamma olimpica in mano'' commenta il dottor Franco Molteni, direttore clinico del Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute. ''Chi come lui ha praticato sport ad alto livello comprende benissimo che muoversi senza doversi appoggiare a nulla, con la possibilità di usare le braccia liberamente, è una conquista enorme, perché significa riconquistare lo spazio peripersonale, la padronanza del movimento e un’interazione piena e soddisfacente con il mondo esterno''.
Quello indossato da Kevin Piette è il prototipo di un esoscheletro personale, per uso quotidiano, che l'atleta sta collaudando per l’azienda francese Wandercraft. In questo momento, l’esoscheletro è nelle fasi finali di ricerca e sviluppo e non è ancora disponibile per uso commerciale. Lo sarà nei prossimi anni, dopo aver superato le fasi di trial clinici.
In Italia, unica, ne esiste una versione dedicata alla neuroriabilitazione di persone con disfunzione del cammino a causa di una lesione midollare o cerebrale. Si chiama Atalante X e da 13 mesi è utilizzata esclusivamente nel Centro di Riabilitazione Villa Beretta di Costa Masnaga, mentre nel gemello istituto di ricerca e innovazione si studiano gli effetti del training riabilitativo sulla plasticità del sistema nervoso centrale.
''Grazie ai dodici motori che stabilizzano le articolazioni, il paziente riesce a controllare il tronco e a muoversi in modo più naturale, recuperando equilibrio e coordinazione'' conclude il dottor Franco Molteni. ''Da un punto di vista biologico, tutto ciò è fondamentale per riattivare i circuiti neurali e migliorare le attività cognitive e di percezione dello spazio''.