Cassago: don Mario rientra in Italia e ricorda il 35esimo di sacerdozio
Festa patronale di San Giacomo alla presenza di don Mario Morstabilini. Originario di Cassago il religioso, attualmente impegnato in una missione a Ngaoundéré (Camerun), è tornato in Brianza per un periodo di riposo. Ad accoglierlo ieri alla messa delle ore 11 sono stati i fedeli che lo hanno festeggiato in occasione del 35esimo anniversario di ordinazione sacerdotale. Una messa alla quale hanno preso parte anche alcuni rappresentanti dell'associazionismo cassaghese oltre al sindaco Roberta Marabese. Particolarmente intenso il momento dell'accensione del globo, a simboleggiare il martirio di San Giacomo, protettore di pellegrini, viandanti, cavalieri e soldati.
Fra i vari compiti di cui don Mario si occupa in Camerun vi è anche la Pastorale giovanile, di cui detiene la responsabilità a livello diocesano. ''Questo compito è particolarmente arduo viste le dimensioni gigantesche della Diocesi, che si estende per circa 75.000 chilometri quadrati'' aveva scritto il religioso in una missiva inviata nelle scorse settimane alla comunità parrocchiale cassaghese. ''Ciò che ho imparato in questa permanente precarietà è di vivere ogni incontro, sia a livello personale che nelle riunioni, con molta intensità di ascolto, senza fretta e stimolando sempre in positivo il faticoso lavoro che i giovani portano avanti. Questa mia responsabilità con il contesto giovanile da una parte è stancante ma dall’altra è molto stimolante per non rischiare di sedermi o vivere di vecchi ricordi perdendo il contatto con la realtà''.
Tra i maggiori problemi con cui la comunità locale si deve confrontare vi è la disoccupazione giovanile, l'emigrazione (molti lasciano il Paese in cerca di fortuna altrove) e la presenza di sette. ''In questo cosmo giovanile così complesso come un po’ ovunque sulla terra, viene seminato con mano generosa il Vangelo di Gesù e ciò che lo Spirito farà fruttificare non ci è dato di conoscere ma certo è che l’opera di salvezza di Gesù continua inarrestabile'' le sue parole a conclusione della lettera inoltrata ai fedeli cassaghesi.
Fra i vari compiti di cui don Mario si occupa in Camerun vi è anche la Pastorale giovanile, di cui detiene la responsabilità a livello diocesano. ''Questo compito è particolarmente arduo viste le dimensioni gigantesche della Diocesi, che si estende per circa 75.000 chilometri quadrati'' aveva scritto il religioso in una missiva inviata nelle scorse settimane alla comunità parrocchiale cassaghese. ''Ciò che ho imparato in questa permanente precarietà è di vivere ogni incontro, sia a livello personale che nelle riunioni, con molta intensità di ascolto, senza fretta e stimolando sempre in positivo il faticoso lavoro che i giovani portano avanti. Questa mia responsabilità con il contesto giovanile da una parte è stancante ma dall’altra è molto stimolante per non rischiare di sedermi o vivere di vecchi ricordi perdendo il contatto con la realtà''.
Tra i maggiori problemi con cui la comunità locale si deve confrontare vi è la disoccupazione giovanile, l'emigrazione (molti lasciano il Paese in cerca di fortuna altrove) e la presenza di sette. ''In questo cosmo giovanile così complesso come un po’ ovunque sulla terra, viene seminato con mano generosa il Vangelo di Gesù e ciò che lo Spirito farà fruttificare non ci è dato di conoscere ma certo è che l’opera di salvezza di Gesù continua inarrestabile'' le sue parole a conclusione della lettera inoltrata ai fedeli cassaghesi.