Casatenovo: indici edificatori ridotti entro 2 anni secondo il PGT. In aula i dubbi di Cabello sull'ex Vismara e Vister

Le norme tecniche di attuazione (NTA) del Piano di Governo del Territorio approvato la scorsa primavera dal consiglio comunale di Casatenovo, sono state al centro dell'interrogazione presentata da Alessio Cabello del gruppo di minoranza CasateSi e discussa nella seduta ''fiume'' dello scorso mercoledì. I temi di bilancio, le mozioni ed il confronto sui quasi trenta emendamenti presentati - dall'opposizione - alle linee programmatiche della maggioranza, hanno lasciato spazio in ultimo all'illustrazione di un documento di natura piuttosto tecnica, ma con oggetto la nota vicenda urbanistica relativa alle aree ex Vismara e Vister. Cabello ha infatti voluto porre in risalto una specifica condizione contenuta al comma G dell'articolo 11 delle norme tecniche di attuazione. Nella fase di stesura, adozione e approvazione del PGT vigente - e anche in campagna elettorale - l'amministrazione Galbiati aveva messo in luce una norma di rilevanza fondamentale, fortemente voluta e dunque inserita in accordo con l'estensore nel piano delle regole dello strumento urbanistico. Nell'ottica di puntare al recupero degli edifici dismessi e delle aree degradate, il PGT casatese - a fronte appunto della norma citata - prevede la demolizione degli stessi entro 24 mesi dall'entrata in vigore dello strumento; nel caso in cui le proprietà non si attivassero dando il via a questo iter, il Comune ha facoltà di intervenire attraverso una sensibile riduzione degli indici edificatori. Una ''forzatura'' per spingere appunto i privati ad attivarsi nella risoluzione di questioni che nella maggior parte dei casi risultano ferme da troppo tempo. Secondo Cabello tuttavia, è lo stesso articolo 11 delle NTA del piano di governo del territorio casatese ad inserire una serie di ''eccezioni'', che escluderebbero le aree Vismara e Vister da questa condizione. I termini dei 24 mesi risulterebbero infatti congelati nel caso in cui le aree fossero interessate da procedure concorsuali (come nel caso di Ferrarini spa) o da altre condizioni giuridiche che a detta della minoranza CasateSi potrebbero riguardare in questo momento Immobiliare Casatenovo, società titolare del comparto ex Vister.
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A sinistra il consigliere di CasateSi, Alessio Cabello

Nel replicare all'esponente della minoranza, il sindaco Filippo Galbiati ha ribadito l'intento che ha spinto - in fase di stesura del PGT - a prevedere questa norma, ovvero quello di lanciare un segnale forte alle proprietà coinvolte. In molti casi infatti, si tratta di edifici o aree dismesse da tempo, che attendono nuova vita nonostante lo scorrere inesorabile degli anni. ''Lo strumento pianificatorio si guarda nella sua totalità e le norme sono valide per tutti alla stessa maniera, che prescindono dal caso specifico e giuridico del momento'' ha detto il primo cittadino, anticipando in qualche modo le strategie che si intendono attuare. ''Una volta che lo strumento è pubblicato sul Burl, viene comunicato a tutte le proprietà cosa prevede la norma e da lì prende il via un percorso preciso e formale sulla base della singola situazione. Chi è coinvolto deve capire che non scherziamo''.
Il consigliere Cabello, di fronte a questa prima risposta da parte del sindaco Galbiati, si è però detto insoddisfatto. ''Va bene capire quali sono i vostri intendimenti futuri, ma non è vero a questo punto quanto è stato promesso in campagna elettorale: finchè le proprietà di ex Vismara e Vister non risolvono le proprie situazioni, non cambierà nulla. Lei ha detto che si ricorrerà eventualmente ad una variante puntuale, che non è però una procedura così veloce. E' grave che questa situazione non sia stata spiegata bene ai cittadini. La norma su queste aree non ha sostanza in questo momento''.
Una posizione evidenziata anche dal collega Angelo Perego, capogruppo di CasateSi. ''I 24 mesi sono quindi sospesi se come nel caso delle aree a cui ci riferiamo, ci si trova in quelle condizioni? E' questo che vogliamo capire. Quali saranno le soluzioni successive è un altro discorso, ma la norma non consente di forzare nulla in questo momento''.
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Il sindaco Filippo Galbiati

Il sindaco Galbiati ha ribadito la posizione già evidenziata, annunciando che ciascuno dei casi coinvolti - aree del centro comprese - saranno attenzionati da subito, a riprova della volontà del Comune di dare un segnale forte ai privati. Il primo cittadino si è poi impegnato a tenere aggiornato il gruppo di minoranza rispetto al percorso portato avanti in questi due anni, a seguito delle comunicazioni (e delle eventuali risposte) inviate a tutte le proprietà coinvolte.
Il vicesindaco e assessore all'urbanistica Lorenzo Citterio ha sottolineato la differenza fra la prevista sospensione delle tempistiche e la non applicabilità di quanto prevede appunto l'articolo 11 delle NTA paventata dalla minoranza. ''Se dovessero intervenire ulteriori vicende sulle aree del centro, la norma in oggetto è pienamente applicabile'' ha detto l'esponente della giunta, riferendosi ad eventuali ed auspicabili cambi di scenario ed evidenziando il carattere tutelativo nei confronti dell'ente pubblico. 
La minoranza tuttavia ha ribadito le proprie perplessità; secondo Cabello nonostante le buone intenzioni, i tempi di attuazione restano ad oggi indefiniti.
G.C.
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