Giuseppe Conte, una persona perbene

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In questa società della comunicazione spinta ci sono persone anche comuni che continuamente esprimono pubblicamente per iscritto le proprie opinioni, a volte anche decisamente interessanti . Intendiamoci è tutto legittimo ma a mio parere, so però di non essere l'unico, queste esternazioni hanno spesso un solo piccolo/grande neo: non recano la firma per esteso ma solo il nome o le iniziali o addirittura il classico pseudonimo.
Ci sono poi persone che dietro questo “filtro” elargiscono anche spietati giudizi politici, naturalmente protetti da quel pseudo anonimato presumibilmente anche per non essere etichettati.
Io appartengo invece a quella categoria che si assume pienamente la responsabilità delle proprie opinioni mettendoci nome e cognome e correndo pure il rischio dell'etichettatura, spesso usata strumentalmente dagli occasionali interlocutori.
Non ho certo la spocchia di avere sempre ragione ma rivendico la forza  delle argomentazioni e soprattutto il diritto di esprimere pareri, previa adeguati approfondimenti preventivi, senza mettermi sotto l'ala protettiva di questa o quella forza politica ne mi preoccupo più di tanto di essere catalogato.
Questo mi porta, confrontandomi con altri, a cambiare a volte opinioni prendendo sempre in seria considerazione il loro punto di vista o anche l'evolvere delle questioni e in special modo il grado di coerenza dei politici che ci rappresentano o, meglio, ci dovrebbero rappresentare.
Ecco perché mi sento di esprimere la mia personale vicinanza a Giuseppe Conte in questo delicato momento del suo impegno politico.
Di lui mi son fatto l'idea fondata su fatti precisi che sia una persona per bene e soprattutto disinteressata, merce assai rara di questi tempi specie nel mondo politico.
Il fatto di non aver approfittato di poter ottenere un posto sicuro in Parlamento quando se ne era profilata la concreta possibilità, ma averci messo gratuitamente del suo; la schiettezza del suo smascherare pubblicamente dai banchi dello stesso Parlamento le contraddizioni dell' “alleato” Salvini sottolineandone tutto l'interessato arrivismo; l'estenuante trattativa in Europa per poter ottenere non solo i 200 e rotti miliardi ma soprattutto nel far emergere l'assurdità di una cieca politica d'austerità finanziaria in quei difficili momenti a cui erano sottoposti le popolazioni non solo europee; l'aplomb quasi istituzionale nel rispondere alle continue, sottili e spesso arroganti  filippiche di un  sempre più rintronato Grillo; l'aver spesso tutti contro, tipico – con qualche errore - anche del movimento/partito di cui è Presidente, ma senza mai usare i classici sistemi ricattatori o doppiogiochisti, tutto questo e quant'altro me lo fanno ritenere come uno dei non molti soggetti credibili in questo mondo politico ma soprattutto istituzionale.
Del resto gli stessi errori fatti, a partire da quell'assai contraddittorio contratto giallo-verde con la Lega che non ho mai considerato opportuno, non gli hanno impedito di denunciarne le distorsioni anteponendo l'interesse collettivo alla pura conservazione del potere.
Insomma ritengo che una persona, pur con tutti i suoi limiti, effettivamente così schierata per una giustizia sociale che tuteli i più deboli (Reddito di Cittadinanza, Salario minimo, Lotta alla Corruzione e alle Mafie, Questione Ambientale, Finanza dal volto umano, Sostegno alle Piccole Imprese ..) sia preziosa anche per sollecitare la cosiddetta Sinistra ad una maggior coerenza.
Quindi ben venga questa fase di consultazione/elaborazione a settembre della “base” ma anche aperta ai simpatizzanti e alle inevitabili ma sperabilmente costruttive critiche. Altro che parlarsi prima tra pochi “illuminati” come in sostanza  ha pubblicamente suggerito da Grillo.
Non ho mai creduto nel “leaderismo” ma oggi più che mai abbiamo bisogno di persone credibili che sappiano incarnare effettivamente una coerenza politica ma soprattutto istituzionale che ridia fiducia nello Stato ai Cittadini.
A mio parere Conte è uno di questi. Seguirne non superficialmente le vicende ne potrà dare conferma o meno. Sempre pronto a prendere, come sempre, atto non solo delle parole ma soprattutto delle effettive scelte sul campo.
Germano Bosisio
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