Monticello: tragedia in montagna. Muore Enrico Albertini

Tragico incidente quest’oggi, a ridosso di Ferragosto. Enrico Albertini, 69enne nato a Milano ma residente a Monticello Brianza, ha perso la vita in montagna, precisamente a Bocca di Valle, sul versante chietino della Maiella, che porta alla Cascata San Giovanni situata a quota 1080 metri. 
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Primo a sinistra Enrico Albertini

Secondo quanto è noto al momento, l’uomo si trovava in escursione con la moglie quando gli è stata fatale una caduta in un dirupo: sul sentiero che conduce alle cascate di San Giovanni è precipitato per oltre 30 metri. I sanitari e le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, una volta arrivati nella zona dell’incidente, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Al momento non è da escludere che l'uomo abbia avuto un malore prima della caduta nel dirupo. Le indagini rispetto a questa tragedia sono affidate ai Carabinieri che faranno luce sull’accaduto.
Enrico Albertini era molto conosciuto per il centro ornitologico da lui fondato e di cui era direttore nella tenuta ottocentesca di sua proprietà, “Villa Albertini Quintavalle”, in località Prebone. É una struttura privata popolata da più di 60 differenti specie di uccelli, molte delle quali rare e a rischio estinzione: possedeva più di 250 esemplari, provenienti da tutto il mondo.
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Alcune immagini del Centro ornitologico

Il Centro è stato fondato verso la fine degli anni ’70 ed è nato dal suo iniziale interesse per i rapaci notturni: nel corso dei decenni, si è ampliato come centro struttura privata specializzata nello studio e nell'allevamento di uccelli, prevalentemente di specie in via di estinzione e ha anche preso parte ad alcuni progetti di conservazione nazionali ed internazionali. 
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A seguito della diffusione della notizia della tragica morte, Alessandra Hofmann, sindaco di Monticello Brianza, ha espresso il suo cordoglio: “É un grande dispiacere apprendere quello che è accaduto e perdere una persona con dai modi gentili e apprezzati - ha detto - Il centro rapaci che si trova nella sua abitazione privata è qualcosa di straordinario che nel dintorni pochi conoscevano ma in realtà era conosciuto in tutto il mondo. Aveva attività e contatti con i centri di ricerca in tutto il mondo".
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Il primo cittadino ha poi aggiunto: "Enrico era una persona straordinaria, con una grande cultura: aveva una passione per i rapaci che si è trasformata in un modello di sostenibilità per la ricerca di questi rapaci. Teneva gli accessi selezionati non perchè volesse che il centro fosse di nicchia, bensì per rispettare la quiete degli animali. Negli ultimi tempi pensava al futuro di questa sua creazione che avrebbe voluto trasformare in una fondazione. Cercheremo di capire quale sarà il futuro di questo centro che è un’oasi di pace”.
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