Medio Oriente e Ucraina

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Le guerre sono sempre sbagliate, perlomeno da quando il mondo si è dotato di organismi condivisi che costitutivamente dovrebbero garantire la supremazia del Diritto Internazionale nella risoluzione delle controversie tra Stati.

Invece ormai nel 3° millennio siamo ancora costretti a registrare molti conflitti che rischiano di deflagrare in una incontrollabile spirale autodistruttiva planetaria.

Ma quello che stride ancor più è l'ipocrisia di chi si autodefinisce baluardo di democrazia e civiltà predicando il rispetto del Diritto ma praticando nei fatti il contrario.

Come non si può definire tale la posizione di gran parte di quell'”Occidente libero” le cui élite, con la gran cassa del mondo mediatico in modo preponderante al loro servizio, stanno operando di fatto un ipocrita rovesciamento delle parti?

Qui di seguito un paio di articoli recentissimi, tra i tanti possibili, su Medio Oriente e Ucraina che hanno il pregio di rendere dimostrabile, ad un occhio attento e munito di un minimo buon senso, tale affermazione.

A chi infatti non vuol rimanere solo in superficie e agganciato a precostituite narrazioni manipolatorie occorre minimamente la doverosa pazienza di approfondire pescando tra le più autorevoli agenzie di stampa.

Eccone quindi un paio su cui cerco semplicemente di esercitare il mio senso critico argomentandone sinteticamente le ragioni.

Lascio ovviamente ad ogni lettore di fare altrettanto giudicandone la fondatezza o meno.

https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/2024/08/13/liran-non-attacchera-solo-se-i-colloqui-porteranno-alla-tregua_9600d877-4ebc-46da-9f55-1043c2de8d45.html

https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/ucraina-guerra-russia-attacco-kursk-perche_1vBWhQW3ZB2q5CehgcYqYL

Sul conflitto mediorientale:

Chi ha buon senso ( si potrebbe definire portatore di una posizione “moderata”) e chi ha invece comportamenti estremistici?

Dunque l'Iran definito in passato come uno “Stato canaglia” e messo ai margini dal consesso occidentale ( anche per giuste motivazioni libertarie) lancia un segnale di disponibilità dopo aver subito un attacco diretto missilistico israeliano nel cuore della sua capitale, con anche morti civili, (cosa sarebbe successo a parti invertite?) e sospende di fatto la sua più che giustificata reazione con una ragionevole proposta ( “un attacco contro lo Stato ebraico può essere scongiurato nel caso si arrivi ad una tregua a Gaza”).

Che fa Israele: continua imperterrito la sua azione a Gaza, in particolare bombardando scuole,  mentre “l'appello/diffida dei leader occidentali a Teheran è ipocritamente a "fare un passo indietro" dal suo proposito di rispondere alla vera e propria aggressione missilistica subita.

E che fanno i maggiori media europei: mettono sullo stesso piano decine di morti civili e quel “ Hamas è tornato a colpire Israele ma il missile è caduto in mare”.

E che fanno gli Usa: invitano, deplorano, condannano a parole ma confermano gli stanziamenti di armi per Israele. E il governo Netanyahu finge di “prendere le distanze” dal suo scellerato ministro che provocatoriamente non rispetta le formali disposizioni interdittive facendo una passeggiata sulla spianata del tempio … naturalmente senza che i preposti nemmeno ci provino a fermarlo.

Tra i tanti crimini perpetrati ecco pure che uno stesso giornale israeliano riporta le testimonianze di molti soldati del proprio esercito che attestano l'uso di scudi umani presi a caso tra i Palestinesi e messi davanti nella perlustrazione dei tunnel del nemico.

E via di seguito in un vortice di notizie spesso fornite da inviati apertamente asimmetrici in favore di Israele e del suo codazzo occidentale mentre basterebbe comparare ad esempio le eloquenti immagini degli intatti edifici di Tel Aviv e del fluire normale del suo traffico con gli angoscianti “paesaggi lunari” degli edifici di Gaza letteralmente rasi al suolo, per comprendere l'enorme sproporzione tra le due situazioni. 

Come si può ancora rappresentare Israele come vittima o comunque giustificarne, nei fatti, le inumane azioni non solo belliche?

Ed è o non è ipocrita sostenere sul fronte russo-ucraino, con vari artifici argomentativi, che l'azione di Zelensky è ancora improntata alla difesa del proprio territorio?

E come non prendere finalmente atto dalle notizie secondariamente trapelate che a far saltare nel settembre 2022 il gasdotto nel Mare del Nord siano stati gli Ucraini mentre il coro mediatico l'aveva attribuito ad un pur inverosimile auto attentato russo ?

E gli esempi di asimmetria mediatica sarebbero molti altri, pur avendo sempre ben presente chi siano, almeno in origine, gli aggressori e gli aggrediti.

Quello che in definitiva preme purtroppo evidenziare è come sia gran parte della politica che dei media spesso predicano imparzialità ma di fatto praticano ipocrisia. E che le élite che governano i popoli troppe volte non le rappresentano realmente, basti vedere la discrepanza tra la legittimazione delle ragioni delle guerre e delle armi e il comune sentire dei loro popoli.

Avremmo invece più che mai bisogno di rappresentanti politici e attori mediatici non votati a logiche di convenienza, a qualunque parte appartengano, ma da un reale servizio alla Verità e alla Giustizia contribuendo a smascherare falsi pretesti nazionalistici e di “difesa dei nostri valori” in nome di una comune umanità.
Germano Bosisio
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