Barzanò: dj Giove si esibisce per i ragazzi della Comunità Kayros gestita da don Burgio

La passione per la musica lo ha portato ad esprimersi in svariati contesti: feste private, eventi di piazza, entrando in contatto con tantissimi coetanei. Quella che Mattia Giovenzana - 25enne residente a Barzanò - ha vissuto nelle scorse settimane, è stata però un'esperienza decisamente diversa. Così forte ed intensa che il giovane non la dimenticherà tanto facilmente. 
Di giorno impegnato in laboratorio (Mattia è dottorando in neuroscienze presso la sede monzese dell'Università Milano Bicocca ndr), la sera e nel fine settimana il giovane si trasforma in ''dj Giove''. Un hobby che a fine luglio gli ha consentito di esibirsi dinnanzi agli utenti della comunità residenziale Kayros di Vimodrone (Milano), gestita da don Claudio Burgio. Una struttura che accoglie minori adolescenti e giovani maggiorenni (14-25 anni) con procedimenti penali, provvedimenti amministrativi e civili in atto allo scopo di promuovere progetti personalizzati finalizzati al reinserimento sociale autonomo e responsabile, individuando nella qualità della relazione la risorsa primaria dell’intervento educativo.
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Mattia Giovenzana, alias dj Giove

Un luogo in qualche modo profondamente legato alla musica, se si considera che qui hanno vissuto per un periodo anche giovani talenti dell’attuale scena trap italiana quali Simba la Rue, Baby Gang, e Sacky, giusto per citarne alcuni. 
Ma come è avvenuto questo incontro? ''L’idea è scaturita dal desiderio di arrivare sempre più in alto e di mettermi in gioco in esperienze ogni volta diverse. Ricordo che era una settimana di primavera in cui avevo in programma numerosi eventi molto ordinari: esibizioni in bar, disco pub, feste universitarie e altro. Nonostante l'agenda fitta, mi arrovellavo alla ricerca di un modo per dare un pizzico di sapore in più a questa mia passione. Ho iniziato a pensare a come trasformare la mia musica in qualcosa che potesse fare bene agli altri, in un momento di svago e di liberazione per i potenziali ascoltatori'' ci ha raccontato Mattia, che fra i vari impegni riesce anche a trovare un po' di tempo per la scrittura, collaborando con la nostra testata. ''Avendo un fratello minore che è molto appassionato di musica hip hop e seguendo con grande interesse Muschio Selvaggio, ho pensato alla comunità Kayros, gestita da don Claudio Burgio, che era intervenuto ad una puntata del podcast. Ho deciso quindi di inviare una mail esplorativa, cercando di sondare una loro eventuale disponibilità ad organizzare un evento musicale. Nel giro di pochi giorni ho ricevuto una risposta affermativa''.
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Alla videochiamata conoscitiva, ha fatto seguito un incontro preliminare con gli educatori che hanno potuto conoscere da vicino il barzanese e soprattutto la sua forma espressiva, dunque la musica. 
Definita la data del concerto, Mattia Giovenzana è giunto presso la struttura di Vimodrone e l'esperienza si è fatta da subito parecchio stimolante. ''I ragazzi erano entusiasti di poter vivere una serata all'insegna della spensieratezza e mi hanno subito posto moltissime domande sui generi che prediligo e sulla mia storia musicale e non. Penso abbiano apprezzato la poliedricità della mia esibizione, avendo mixato sostanzialmente un po' di tutto, a partire dal hip hop, ovviamente molto amato in loco, al reggaeton e alla musica elettronica. Tutto questo, sommato ad un uso coinvolgente del  microfono, ha consentito loro di divertirsi nel modo migliore possibile''. 
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Durante la serata il barzanese ha poi dialogato con don Claudio, un vero e proprio punto di riferimento per i giovani ospiti della comunità. Anche con il sacerdote il feeling è scattato immediatamente. ''Si è dimostrato una persona veramente genuina ed attenta. Non ha avuto alcun problema nel lasciarsi coinvolgere, ballando insieme ai ragazzi; mi ha poi regalato una copia del suo libro e taggato in una storia Instagram, dando così maggior visibilità al mio profilo''.
Insomma, un bilancio più che positivo per il dj di Barzanò che ha coltivato questa passione in famiglia fin dalla tenera età. Si può dire che Mattia è cresciuto ''a pane e musica'', avvicinandosi poi al mondo del dj-set.
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''In occasione del mio ventesimo compleanno i miei genitori mi hanno regalato una consolle e da quel giorno il mio percorso musicale ha avuto una svolta concreta. Ho iniziato ad esibirmi in occasione di feste di compleanno e di laurea di conoscenti stretti; dopodiché il passaparola mi ha portato a suonare anche a feste di sconosciuti. Ho iniziato poi ad organizzare eventi privati, a cui io stesso poi suonavo. Purtroppo il periodo Covid ha imposto un lungo stop a questo settore e dunque anche alla mia attività. Mi sono quindi reinventato sfruttando le risorse digitali tanto care a questo secolo; tramite Instagram ho organizzato alcune dirette in cui mi esibivo da casa, simulando una sorta di discoteca virtuale, con 40-50 utenti collegati contemporaneamente'' ha aggiunto il giovane, dotato ovviamente di una propria pagina Instagram e di un logo, costituito da un leone, il suo animale preferito. 
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Un anno positivo, quest'ultimo, per Mattia Giovenzana, esibitosi pure di fronte a 800 persone riunite in un parco aquatico del monzese per uno school party. Quella presso la comunità Kayros però, è stata un'esperienza diversa dalle altre, che lo ha arricchito molto anche dal punto di vista umano.
G.C.
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