Cassago chiama Chernobyl 'saluta' i 19 giovani ospitati per le vacanze terapeutiche
Le vacanze terapeutiche si sono concluse per i giovanissimi ucraini ospitati sul nostro territorio grazie al progetto sostenuto da Cassago chiama Chernobyl. Nonostante le difficoltà legate soprattutto agli aspetti burocratici - ancor più gravosi per via del conflitto in atto - anche quest'anno i volontari dell'associazione presieduta da Armando Crippa sono riusciti a perseguire l'obiettivo, dando ospitalità a ben diciannove minori, undici dei quali in Italia per la prima volta.
Sono state settimane fatte di calore e di amicizia per i bambini e i ragazzi ucraini; per questa ragione ieri il distacco è stato particolarmente duro.
''La tristezza riempiva i loro volti. Alcuni avevano le lacrime agli occhi, così come molte delle famiglie che li hanno ospitati'' ci ha detto Crippa, raccontando i momenti che hanno preceduto la salita dei bambini sul pullman a due piani, pronti per affrontare il viaggio che da Bergamo li avrebbe condotti a Kiev. ''Mai come oggi la preoccupazione delle famiglie era molto sentita a causa dei massicci bombardamenti di ieri sulla capitale''.
Nelle scorse ore infatti, le Forze armate russe hanno lanciato un attacco con droni contro Kiev, dove sono state riportate potenti esplosioni e dove la popolazione ha trovato riparo nelle metropolitane e in altri rifugi.
L'arrivo dei minori reduci dalle vacanze in Brianza e nella bergamasca è previso giovedi mattina presto a Kiev; qui cambieranno il pullman che li porterà verso mezzogiorno - se non ci sono intoppi - a Chernihiv.
Se il progetto delle vacanze terapeutiche estive si è concluso, l'attesa è già rivolta alle festività natalizie. Sono diverse le famiglie che hanno fornito la propria disponibilità all'accoglienza, mentre Cassago chiama Chernobyl ha assicurato il proprio impegno.
''Noi come associazione saremo pronti, nella speranza che la guerra possa terminare prima. Purtroppo la situazione è molto complessa, ma la razionalità prima o poi dovrebbe prevalere sulla violenza e lasciare spazio al dialogo'' ha aggiunto Crippa, condividendo l'auspicio espresso anche dall'Ambasciatore Pier Francesco Zazo nell'incontro organizzato lo scorso 27 luglio in videoconferenza in sala civica a Oriano. ''Cercheremo comunque, se ci saranno le condizioni, di organizzare il viaggio per Natale grazie alla collaborazione drl Consolato Ucraino a Milano''.
Anche il gruppo di famiglie di Rogno (Bergamo) dopo la prima e positiva esperienza di quest'estate ha già espresso il desiderio di ospitare ancora i loro piccoli ospiti per le festività natalizie.
''Noi speriamo che altre famiglie si rendano disponibili per l'ospitalità'' ha concluso Crippa, ricordando il cambio di esigenza mutato nel corso degli anni. Il progetto di accoglienza era infatti nato per dare sollievo ai piccoli a seguito dell'esplosione della centrale di Chernobyl; ora purtroppo l'emergenza è dettata dal lungo e sanguinoso conflitto con la Russia.
Sono state settimane fatte di calore e di amicizia per i bambini e i ragazzi ucraini; per questa ragione ieri il distacco è stato particolarmente duro.
''La tristezza riempiva i loro volti. Alcuni avevano le lacrime agli occhi, così come molte delle famiglie che li hanno ospitati'' ci ha detto Crippa, raccontando i momenti che hanno preceduto la salita dei bambini sul pullman a due piani, pronti per affrontare il viaggio che da Bergamo li avrebbe condotti a Kiev. ''Mai come oggi la preoccupazione delle famiglie era molto sentita a causa dei massicci bombardamenti di ieri sulla capitale''.
Nelle scorse ore infatti, le Forze armate russe hanno lanciato un attacco con droni contro Kiev, dove sono state riportate potenti esplosioni e dove la popolazione ha trovato riparo nelle metropolitane e in altri rifugi.
L'arrivo dei minori reduci dalle vacanze in Brianza e nella bergamasca è previso giovedi mattina presto a Kiev; qui cambieranno il pullman che li porterà verso mezzogiorno - se non ci sono intoppi - a Chernihiv.
Se il progetto delle vacanze terapeutiche estive si è concluso, l'attesa è già rivolta alle festività natalizie. Sono diverse le famiglie che hanno fornito la propria disponibilità all'accoglienza, mentre Cassago chiama Chernobyl ha assicurato il proprio impegno.
''Noi come associazione saremo pronti, nella speranza che la guerra possa terminare prima. Purtroppo la situazione è molto complessa, ma la razionalità prima o poi dovrebbe prevalere sulla violenza e lasciare spazio al dialogo'' ha aggiunto Crippa, condividendo l'auspicio espresso anche dall'Ambasciatore Pier Francesco Zazo nell'incontro organizzato lo scorso 27 luglio in videoconferenza in sala civica a Oriano. ''Cercheremo comunque, se ci saranno le condizioni, di organizzare il viaggio per Natale grazie alla collaborazione drl Consolato Ucraino a Milano''.
Anche il gruppo di famiglie di Rogno (Bergamo) dopo la prima e positiva esperienza di quest'estate ha già espresso il desiderio di ospitare ancora i loro piccoli ospiti per le festività natalizie.
''Noi speriamo che altre famiglie si rendano disponibili per l'ospitalità'' ha concluso Crippa, ricordando il cambio di esigenza mutato nel corso degli anni. Il progetto di accoglienza era infatti nato per dare sollievo ai piccoli a seguito dell'esplosione della centrale di Chernobyl; ora purtroppo l'emergenza è dettata dal lungo e sanguinoso conflitto con la Russia.
G.C.