Dal Lido di Venezia/2 (e 3): l'incontro con un'emozionata Angelina Jolie ci risolleva da una giornata 'no'
Parto subito facendo un mea culpa: ieri non avete avuto mie notizie e me ne scuso dal più profondo del cuore. Non credevo di dover già alzare bandiera bianca al secondo giorno di festival e invece è successo forse nel modo più tremendo possibile. Non so se è stata colpa del caldo o della frustrazione generale, ma un po’ tutti quanti abbiamo affrontato un tracollo e anche un briciolo di rassegnazione. Non preoccupatevi, è tutto finito, o meglio tutto è stato sistemato dalla giornata super di cui tutti difficilmente ci dimenticheremo. Ma partiamo con ordine, logicamente omettendo tutte le parti brutte, di queste due incredibili giornate di follia.
Il mio secondo giorno di festival si è aperto con una doppia proiezione di due film in concorso. Alle 9 puntuali sono entrata in sala per vedere Maria, il nuovo film di Pablo Larrain dedicato a Maria Callas con protagonista Angelina Jolie, sì avete capito, proprio lei, ma a lei ci arriviamo tra un attimo. La pellicola è qualcosa di assolutamente straordinario, già l’anno scorso Larrain con il Conde era entrato nei nostri cuori e questa volta ha dimostrato ancora una volta di avere un’estetica incredibile. Nel film esce tutto l’amore per la musica di Maria Callas, una passione, un’ossessione che finisce per ucciderla, si sente il suo dolore, il dramma di una diva caduta che cerca di rimanere in piedi per lo spettacolo finale. Insomma un film che in certi punti mi ha fatto venire la pelle d’oca; alcune scene sono state girate anche in Italia a Milano e nel cast ci sono Alba Rohrwacher e Pier Francesco Favino. Se Maria mi è piaciuto non posso dire lo stesso di El Jockey, il secondo film della giornata che per la verità era partito veramente allo sprint per poi subire un tracollo clamoroso dopo 30 minuti, un peccato. Visioni a parte, giovedì è stato il grande giorno della divina Angelina Jolie che abbiamo aspettato, praticamente accampati, nella zona conferenze. Negli anni precedenti avremmo optato per un appostamento tattico sul red carpet, ma in questa edizione è praticamente impossibile. Sicuramente il fattore gente ha influito, ma a farci desistere è stato il caldo tremendo che stiamo pagando in questi giorni e che ci costringe a ridurre drasticamente le ore di accampamento. La leggenda narra di qualcuno che per avere il posto in prima fila al red carpet abbia disdetto l’hotel per accamparsi ogni notte, ma dopo quello che ho visto in questi giorni, lo prendo come certezza. Tornando ad Angelina l’incontro è stato spettacolare, dopo un momento di nostro panico iniziale, lei è stata gentile con tutti con un sorriso e una parola buona e ammetto di averla vista sinceramente commossa per i miei complimenti.
Tempo di assimilare l’incontro con Angelina Jolie che eravamo già in sala a vederci i primi quattro episodi della serie Disclaimer, l’impresa seriale del regista premio Oscar Alfonso Cuaron (ha dirett anche il terzo film di Harry Potter) che racconta le vicende di una giornalista che deve fare i conti con il suo passato. Perdonatemi se non vi dico molto più della trama, ma è il bello di questa serie di cui abbiamo completato gli episodi finali proprio ieri in sala nel mezzo del tripudio generale. Se la prima parte non mi aveva detto nulla di particolare, la seconda che abbiamo visto ieri mi ha invece affondato con la sua incredibile carica emotiva e una storia che mi ha colpito in pieno, uscirà su Apple Tv e sicuramente seguirò. In entrambi i casi con noi in sala c’era il cast con attori incredibili capitanati da Cate Blanchett, il premio oscar Kevin Kline, Kodi SmitPhee e soprattutto uno degli attori che amo più in assoluto: Sacha Baron Cohen, comico, autore e regista che ha creato capolavori come Borat o il dittatore.
E qui arriva il dramma: giovedì non ero riuscita ad incontrarlo, ero ad un punto dalla disperazione tant’è che ho concluso la giornata guardando September 5, un film dedicato all’attentat durante le olimpiadi di Monaco che non sono riuscita a godermi a pieno. L’unica gioia della giornata è stata la dolcissima Leonie Benesch, la protagonista de La Sala Professori con cui mi sono fermata a fare una bella chiacchierata.
Se mi aveste visto due sere fa, mi avreste trovato nel dramma, ma poi ieri, con un plot twist clamoroso mi sono ripresa tutto con gli interessi. Sacha Baron Cohen incontrato, ammirato e ringraziato per la sua arte mentre il mio orologio impazziva segnando i miei battiti a 180, molto bene. Dopo il tracollo di giovedì, ieri è stata una giornata proficua perché oltre al vero incontro con il cast di Disclaimer abbiamo incontrato un’altra divina Nicole Kidman. L’attrice australiana è sbarcata al Lido per presentare Babygirl, un film che racconta della relazione tra una donna di potere e il suo stagista. Film a parte (che non mi è piaciuto), Nicole Kidman è stata incredibile con tutti i suoi fan; ad accompagnarla c’erano anche Harris Dickinson e Antonio Banderas che fa sempre una bella figura. Per lui ho fatto foto e video così mia madre è contenta.
A questo punto vi risparmio i momenti gelato e passo subito alla sera dove ho rimediato all’ennesimo dramma del giorno prima. Giovedì, nel casino generale avevo eliminato per sbaglio il biglietto della proiezione con cast di Trois Amies, uno dei film in concorso; ero disperata perché nel cast c’era anche Camille Cottin, un’attrice che adoro alla follia. Alla fine ero rassegnata. Vi ho detto che la giornata è stata speciale e lo è diventata anche in questo caso perché Francesca, una delle ragazze con cui condivido l’appartamento mi ha passato il suo.
Non so se alla fine vedere il film sia stata una scelta saggia o meno, ma almeno ho potuto ritrovare proprio Camille Cottin. Logicamente voi volete sapere come ho trovato il film e anche se a fatica cerco di mettere insieme i pezzi; si tratta della storia di tre amiche e delle loro relazioni amorose, una commedia francese come tante che pensavo di riuscire a sbrigare in un’ora e mezza e invece minuto dopo minuto si è trasformato in un film infinito. Aiuto.
Mentre scrivo questo resoconto è questa nuova puntata del diario di viaggio è l’una passata, ma a differenza delle altre volte mi sento felice e soddisfatta, sarà forse perché finalmente ho cenato in maniera decente? Può essere. Una cosa è certa, mi sto preparando per la giornata di domani (oggi per chi legge ndr), IL GIORNO a tutti gli effetti, il mio giorno. Cosa succederà? Vi aspetto domani per scoprirlo.
Il mio secondo giorno di festival si è aperto con una doppia proiezione di due film in concorso. Alle 9 puntuali sono entrata in sala per vedere Maria, il nuovo film di Pablo Larrain dedicato a Maria Callas con protagonista Angelina Jolie, sì avete capito, proprio lei, ma a lei ci arriviamo tra un attimo. La pellicola è qualcosa di assolutamente straordinario, già l’anno scorso Larrain con il Conde era entrato nei nostri cuori e questa volta ha dimostrato ancora una volta di avere un’estetica incredibile. Nel film esce tutto l’amore per la musica di Maria Callas, una passione, un’ossessione che finisce per ucciderla, si sente il suo dolore, il dramma di una diva caduta che cerca di rimanere in piedi per lo spettacolo finale. Insomma un film che in certi punti mi ha fatto venire la pelle d’oca; alcune scene sono state girate anche in Italia a Milano e nel cast ci sono Alba Rohrwacher e Pier Francesco Favino. Se Maria mi è piaciuto non posso dire lo stesso di El Jockey, il secondo film della giornata che per la verità era partito veramente allo sprint per poi subire un tracollo clamoroso dopo 30 minuti, un peccato. Visioni a parte, giovedì è stato il grande giorno della divina Angelina Jolie che abbiamo aspettato, praticamente accampati, nella zona conferenze. Negli anni precedenti avremmo optato per un appostamento tattico sul red carpet, ma in questa edizione è praticamente impossibile. Sicuramente il fattore gente ha influito, ma a farci desistere è stato il caldo tremendo che stiamo pagando in questi giorni e che ci costringe a ridurre drasticamente le ore di accampamento. La leggenda narra di qualcuno che per avere il posto in prima fila al red carpet abbia disdetto l’hotel per accamparsi ogni notte, ma dopo quello che ho visto in questi giorni, lo prendo come certezza. Tornando ad Angelina l’incontro è stato spettacolare, dopo un momento di nostro panico iniziale, lei è stata gentile con tutti con un sorriso e una parola buona e ammetto di averla vista sinceramente commossa per i miei complimenti.
Tempo di assimilare l’incontro con Angelina Jolie che eravamo già in sala a vederci i primi quattro episodi della serie Disclaimer, l’impresa seriale del regista premio Oscar Alfonso Cuaron (ha dirett anche il terzo film di Harry Potter) che racconta le vicende di una giornalista che deve fare i conti con il suo passato. Perdonatemi se non vi dico molto più della trama, ma è il bello di questa serie di cui abbiamo completato gli episodi finali proprio ieri in sala nel mezzo del tripudio generale. Se la prima parte non mi aveva detto nulla di particolare, la seconda che abbiamo visto ieri mi ha invece affondato con la sua incredibile carica emotiva e una storia che mi ha colpito in pieno, uscirà su Apple Tv e sicuramente seguirò. In entrambi i casi con noi in sala c’era il cast con attori incredibili capitanati da Cate Blanchett, il premio oscar Kevin Kline, Kodi SmitPhee e soprattutto uno degli attori che amo più in assoluto: Sacha Baron Cohen, comico, autore e regista che ha creato capolavori come Borat o il dittatore.
E qui arriva il dramma: giovedì non ero riuscita ad incontrarlo, ero ad un punto dalla disperazione tant’è che ho concluso la giornata guardando September 5, un film dedicato all’attentat durante le olimpiadi di Monaco che non sono riuscita a godermi a pieno. L’unica gioia della giornata è stata la dolcissima Leonie Benesch, la protagonista de La Sala Professori con cui mi sono fermata a fare una bella chiacchierata.
Se mi aveste visto due sere fa, mi avreste trovato nel dramma, ma poi ieri, con un plot twist clamoroso mi sono ripresa tutto con gli interessi. Sacha Baron Cohen incontrato, ammirato e ringraziato per la sua arte mentre il mio orologio impazziva segnando i miei battiti a 180, molto bene. Dopo il tracollo di giovedì, ieri è stata una giornata proficua perché oltre al vero incontro con il cast di Disclaimer abbiamo incontrato un’altra divina Nicole Kidman. L’attrice australiana è sbarcata al Lido per presentare Babygirl, un film che racconta della relazione tra una donna di potere e il suo stagista. Film a parte (che non mi è piaciuto), Nicole Kidman è stata incredibile con tutti i suoi fan; ad accompagnarla c’erano anche Harris Dickinson e Antonio Banderas che fa sempre una bella figura. Per lui ho fatto foto e video così mia madre è contenta.
A questo punto vi risparmio i momenti gelato e passo subito alla sera dove ho rimediato all’ennesimo dramma del giorno prima. Giovedì, nel casino generale avevo eliminato per sbaglio il biglietto della proiezione con cast di Trois Amies, uno dei film in concorso; ero disperata perché nel cast c’era anche Camille Cottin, un’attrice che adoro alla follia. Alla fine ero rassegnata. Vi ho detto che la giornata è stata speciale e lo è diventata anche in questo caso perché Francesca, una delle ragazze con cui condivido l’appartamento mi ha passato il suo.
Non so se alla fine vedere il film sia stata una scelta saggia o meno, ma almeno ho potuto ritrovare proprio Camille Cottin. Logicamente voi volete sapere come ho trovato il film e anche se a fatica cerco di mettere insieme i pezzi; si tratta della storia di tre amiche e delle loro relazioni amorose, una commedia francese come tante che pensavo di riuscire a sbrigare in un’ora e mezza e invece minuto dopo minuto si è trasformato in un film infinito. Aiuto.
Mentre scrivo questo resoconto è questa nuova puntata del diario di viaggio è l’una passata, ma a differenza delle altre volte mi sento felice e soddisfatta, sarà forse perché finalmente ho cenato in maniera decente? Può essere. Una cosa è certa, mi sto preparando per la giornata di domani (oggi per chi legge ndr), IL GIORNO a tutti gli effetti, il mio giorno. Cosa succederà? Vi aspetto domani per scoprirlo.
Giorgia Monguzzi