Dal Lido di Venezia/6: il Leone d'Oro in un festival arrivato ormai al giro di boa
Siamo ormai al giro di boa di questa devastante Mostra del Cinema che ormai ha consumato tutte le nostre energie. Il secondo giorno ero già stremata e più si va avanti, più è difficile fare i conti con le forze rimaste soprattutto se anche il caldo infernale si mette in mezzo dandoci alla testa. In realtà ieri dei grandi nuvoloni sono venuti a darci una mano e stando ai racconti è pure piovuto, peccato che eravamo in sala e di sera le temperature si erano già completamente alzate.
Dopo i fasti dei giorni scorsi siamo costretti ad abbassare un po' il ritmo anche a causa dell’impossibilità di prenotare delle proiezioni. La mia mattinata è stata tutta in compagnia di Carlotta, un’amica Venezia già nominata nei giorni scorsi, con cui ho condiviso la masterclass di Ethan Hawke. Per oltre un’ora l’attore americano ex marito di Uma Thurman si è raccontato al pubblico rispondendo a molte domande e trasportando i presenti nel suo mondo. Ethan che avevo già incontrato a Cannes lo scorso anno è arrivato a Venezia per supportare il regista Peter Weir che è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera.
Se per caso il suo nome non vi dicesse niente vi elenco giusto due titoli come ''L’attimo fuggente'' e ''The Truman Show'', ecco, è tutto opera sua. The Truman Show è uno dei miei film preferiti e non volevo assolutamente tornamene a casa senza un poster firmato dal suo creatore, ma non è stato affatto semplice riuscirci. A Venezia per riuscire nelle missioni serve sempre una buona dose di pianificazione ma tanta fortuna e devo dire che ieri c’è stata un mix assolutamente perfetto. All’ultimo sono riuscita a trovare un biglietto per la cerimonia di premiazione per il Lone d’oro, un momento molto toccante che ha visto me e il mio gruppo veneziano correre fuori dalla sala e con un incastro perfetto fermare FINALMENTE Peter Weir.
Per me l’obiettivo della giornata era stato praticamente raggiunto, ma comunque mi sono goduta anche tutti gli incontri dell’ora di pranzo. Prima è arrivato il cast di The Room Next Door con Pedro Almodovar, Julianne Moore e Tilda Swinton che si sono intrattenuti con noi fan prima di entrare nella conferenza stampa.
Purtroppo non so dirvi nulla sul film che a quanto pare ha ricevuto tantissimi minuti di applauso e vi spiego anche perché: per vedere i film a Venezia se in possesso dell’accredito occorre fare una prenotazione e proprio questa mattina il sistema ha deciso di impallarsi cancellando il mio prezioso biglietto, bellissimo. Tornando agli incontri, questa giornata fiacca è stata illuminata dalla due volte candidata all’Oscar Melissa Leo arrivata per presentare King Ivory e che ci ha coinvolto con la sua simpatia.
Devo deludervi, lo so, a volte succede, ma in questo giorno di metà festival non è accaduto un granchè. C’è stato però spazio per alcuni film che ho visto, entrambi con cast in sala, ma che non mi hanno convinto per niente. Il primo è stato Vermiglio, nuovo lavoro di Maura Delpero in concorso e che è ambientato in trentino con la partecipazione della gente del posto. Già sapevo che lo stile del film non mi sarebbe piaciuto, sempre parlando di gusto personale, ma il problema è tutto il resto. In questa pellicola che sembra infinita non esiste una storia, ma un assemblaggio di immagini quasi documentarie che lasciano una sola domanda: ma il film cosa voleva dirmi?
Purtroppo non è andata bene nemmeno al film serale, King Ivory della sezione orizzonti extra con protagonisti tra i tanti Ben Foster e proprio Melissa Leo. Il tema della pellicola è il traffico di droga tra Stati Uniti e Sud America, un argomento visto e rivisto che qui viene riproposto non dando niente di nuovo, peccato.
Dopo questa giornata un po' fiacca occorre recuperare energie perché già oggi ci tocca dare battaglia. Al Lido è atteso l’ormai ex James Bond Daniel Craig e potrebbe scoppiare il delirio. Io però aggiungo un altro mattoncino alla follia: gira voce che si possa palesare uno dei miei attori preferiti che già due anni fa era stato protagonista di un folle racconto del diario di viaggio. Sinceramente spero che nulla di questo accada perché già so che sarà impossibile incontrarlo. Ora non rimane che pregare e godersi al pieno questa giornata.
Dopo i fasti dei giorni scorsi siamo costretti ad abbassare un po' il ritmo anche a causa dell’impossibilità di prenotare delle proiezioni. La mia mattinata è stata tutta in compagnia di Carlotta, un’amica Venezia già nominata nei giorni scorsi, con cui ho condiviso la masterclass di Ethan Hawke. Per oltre un’ora l’attore americano ex marito di Uma Thurman si è raccontato al pubblico rispondendo a molte domande e trasportando i presenti nel suo mondo. Ethan che avevo già incontrato a Cannes lo scorso anno è arrivato a Venezia per supportare il regista Peter Weir che è stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera.
Se per caso il suo nome non vi dicesse niente vi elenco giusto due titoli come ''L’attimo fuggente'' e ''The Truman Show'', ecco, è tutto opera sua. The Truman Show è uno dei miei film preferiti e non volevo assolutamente tornamene a casa senza un poster firmato dal suo creatore, ma non è stato affatto semplice riuscirci. A Venezia per riuscire nelle missioni serve sempre una buona dose di pianificazione ma tanta fortuna e devo dire che ieri c’è stata un mix assolutamente perfetto. All’ultimo sono riuscita a trovare un biglietto per la cerimonia di premiazione per il Lone d’oro, un momento molto toccante che ha visto me e il mio gruppo veneziano correre fuori dalla sala e con un incastro perfetto fermare FINALMENTE Peter Weir.
Per me l’obiettivo della giornata era stato praticamente raggiunto, ma comunque mi sono goduta anche tutti gli incontri dell’ora di pranzo. Prima è arrivato il cast di The Room Next Door con Pedro Almodovar, Julianne Moore e Tilda Swinton che si sono intrattenuti con noi fan prima di entrare nella conferenza stampa.
Purtroppo non so dirvi nulla sul film che a quanto pare ha ricevuto tantissimi minuti di applauso e vi spiego anche perché: per vedere i film a Venezia se in possesso dell’accredito occorre fare una prenotazione e proprio questa mattina il sistema ha deciso di impallarsi cancellando il mio prezioso biglietto, bellissimo. Tornando agli incontri, questa giornata fiacca è stata illuminata dalla due volte candidata all’Oscar Melissa Leo arrivata per presentare King Ivory e che ci ha coinvolto con la sua simpatia.
Devo deludervi, lo so, a volte succede, ma in questo giorno di metà festival non è accaduto un granchè. C’è stato però spazio per alcuni film che ho visto, entrambi con cast in sala, ma che non mi hanno convinto per niente. Il primo è stato Vermiglio, nuovo lavoro di Maura Delpero in concorso e che è ambientato in trentino con la partecipazione della gente del posto. Già sapevo che lo stile del film non mi sarebbe piaciuto, sempre parlando di gusto personale, ma il problema è tutto il resto. In questa pellicola che sembra infinita non esiste una storia, ma un assemblaggio di immagini quasi documentarie che lasciano una sola domanda: ma il film cosa voleva dirmi?
Purtroppo non è andata bene nemmeno al film serale, King Ivory della sezione orizzonti extra con protagonisti tra i tanti Ben Foster e proprio Melissa Leo. Il tema della pellicola è il traffico di droga tra Stati Uniti e Sud America, un argomento visto e rivisto che qui viene riproposto non dando niente di nuovo, peccato.
Dopo questa giornata un po' fiacca occorre recuperare energie perché già oggi ci tocca dare battaglia. Al Lido è atteso l’ormai ex James Bond Daniel Craig e potrebbe scoppiare il delirio. Io però aggiungo un altro mattoncino alla follia: gira voce che si possa palesare uno dei miei attori preferiti che già due anni fa era stato protagonista di un folle racconto del diario di viaggio. Sinceramente spero che nulla di questo accada perché già so che sarà impossibile incontrarlo. Ora non rimane che pregare e godersi al pieno questa giornata.
Giorgia Monguzzi