Missaglia: il Premio Luna Crescente (per le compagnie under 30) a Filippo Capobianco
È Filippo Capobianco il vincitore della sesta edizione del Premio Luna Crescente, il concorso dedicato alle compagnie teatrali under 30 bandito da Teatro Invito e Consorzio Brianteo Villa Greppi nell’ambito del festival teatrale L’Ultima Luna d’Estate.
Il Monastero della Misericordia ha aperto ieri sera, mercoledì 5 settembre, le proprie porte all'arte teatrale, alla presenza di un pubblico numeroso.
''Siamo felici per questo nuovo spettacolo perché non abbiamo mai ospitato il premio Luna Crescente. Quindi è una novità piacevole, molto interessante'' ha esordito il vicesindaco ed assessore alla cultura di Missaglia, Donatella Diacci.
Tre sono state le compagnie esibitesi per la finale del concorso, scelte da una giuria di professionisti; ognuna ha portato in scena un trailer di venti minuti del proprio spettacolo. Successivamente, alla fine delle performance, è stato il pubblico a decretare tramite votazione il vincitore.
''Questa è la serata che ci piace di più perché vediamo il teatro del domani'' ha ricordato all’inizio della serata Luca Radaelli di Teatro Invito.
Filippo Capobianco, classe 1998, pavese laureato in Scienze Fisiche presso l’Università di Pavia e vincitore della XVII edizione della Coppa del Mondo di Poetry Slam (competizione di poesia orale in cui i concorrenti hanno a disposizione tre minuti per decantare i propri testi davanti al pubblico che poi eleggerà il vincitore ndr) tenutasi a Parigi nel 2023.
Il suo spettacolo, intitolato ''Mia mamma fa il notaio ma anche il risotto'' è la storia di Moscerino che da grande vuole fare l’attore, vive in una casa piena di specchi e ha per amica la sua biblioteca, Biblì, che ogni giorno sa trovare nuove parole con cui giocare. Moscerino non sa parlare alla sua mamma e non c’è verso che la sua mamma, un notaio importante e sempre indaffarato, parli con lui. La guida in questo viaggio di formazione è la poesia, l’ultima chiave per rompere lo specchio che permette alla mamma e a Moscerino di guardarsi finalmente negli occhi.
Una storia, narrata sotto forma di monologo che fonde sapientemente momenti di narrazione in poesia performativa e di canto accompagnato dalle note di una chitarra, in grado trovare una connessione con il pubblico grazie alla rottura della quarta parete, se così si può dire, ossia tramite il dialogo diretto con gli spettatori.
Filippo tramite la sua narrazione brillante e divertente è stato in grado di parlare a tutti quei bambini nascosti nel profondo degli adulti e a far riemergere ricordi e sensazioni nei quali è facile identificarsi e quindi, di conseguenza, è stato possibile provare empatia per il protagonista del racconto.
Seppur non sufficienti a vincere il premio, anche gli spettacoli presentati dalla Compagnia Le Serve e dal Collettivo Le TSC hanno riscosso un ampio consenso tra il pubblico. Il primo intitolato ''Carnage à trois'' è performato da Nicola Lorusso, Sara Pagani e Alberto Viscardi (vincitore della scorsa edizione con ''I ragazzi e Guillaume, a tavola!'') ed è una storia d’amore e tradimento, di morte e passione che vede come protagonisti Paul, il marito, Arlene, la moglie e Mitchel, l’amante e ha come luogo la stanza 907 dell’Hotel Bermuda. Un racconto frizzante e ironico che va ad esplorare i cliché classici dei rapporti amorosi.
Il secondo invece, ''Verderame'', presentato dall’attrice Giulia Pizzimenti è un viaggio introspettivo, che combina recitazione ed effetti visivi, nella mente di Miranda nella quale abita un parassita con le sembianze di un teschio che infesta il sogno ricorrente della donna: lei, in piedi su un palco, davanti ad una platea gremita di persone. Il teschio la intrappola all’interno della sua psiche e la obbliga a rivivere alcuni momenti salienti dalle vite della madre e della nonna, facendole percorrere una sorta di evoluzione psichica che passa attraverso i tre stadi dell’età e le esperienze delle antenate.
Una serata quindi in cui il pubblico ha avuto modo di conoscere nuovi talenti emergenti del mondo dello spettacolo all’interno di una location unica che ha reso l’atmosfera ancora più magica.
Il Monastero della Misericordia ha aperto ieri sera, mercoledì 5 settembre, le proprie porte all'arte teatrale, alla presenza di un pubblico numeroso.
''Siamo felici per questo nuovo spettacolo perché non abbiamo mai ospitato il premio Luna Crescente. Quindi è una novità piacevole, molto interessante'' ha esordito il vicesindaco ed assessore alla cultura di Missaglia, Donatella Diacci.
Tre sono state le compagnie esibitesi per la finale del concorso, scelte da una giuria di professionisti; ognuna ha portato in scena un trailer di venti minuti del proprio spettacolo. Successivamente, alla fine delle performance, è stato il pubblico a decretare tramite votazione il vincitore.
''Questa è la serata che ci piace di più perché vediamo il teatro del domani'' ha ricordato all’inizio della serata Luca Radaelli di Teatro Invito.
Filippo Capobianco, classe 1998, pavese laureato in Scienze Fisiche presso l’Università di Pavia e vincitore della XVII edizione della Coppa del Mondo di Poetry Slam (competizione di poesia orale in cui i concorrenti hanno a disposizione tre minuti per decantare i propri testi davanti al pubblico che poi eleggerà il vincitore ndr) tenutasi a Parigi nel 2023.
Il suo spettacolo, intitolato ''Mia mamma fa il notaio ma anche il risotto'' è la storia di Moscerino che da grande vuole fare l’attore, vive in una casa piena di specchi e ha per amica la sua biblioteca, Biblì, che ogni giorno sa trovare nuove parole con cui giocare. Moscerino non sa parlare alla sua mamma e non c’è verso che la sua mamma, un notaio importante e sempre indaffarato, parli con lui. La guida in questo viaggio di formazione è la poesia, l’ultima chiave per rompere lo specchio che permette alla mamma e a Moscerino di guardarsi finalmente negli occhi.
Una storia, narrata sotto forma di monologo che fonde sapientemente momenti di narrazione in poesia performativa e di canto accompagnato dalle note di una chitarra, in grado trovare una connessione con il pubblico grazie alla rottura della quarta parete, se così si può dire, ossia tramite il dialogo diretto con gli spettatori.
Filippo tramite la sua narrazione brillante e divertente è stato in grado di parlare a tutti quei bambini nascosti nel profondo degli adulti e a far riemergere ricordi e sensazioni nei quali è facile identificarsi e quindi, di conseguenza, è stato possibile provare empatia per il protagonista del racconto.
Seppur non sufficienti a vincere il premio, anche gli spettacoli presentati dalla Compagnia Le Serve e dal Collettivo Le TSC hanno riscosso un ampio consenso tra il pubblico. Il primo intitolato ''Carnage à trois'' è performato da Nicola Lorusso, Sara Pagani e Alberto Viscardi (vincitore della scorsa edizione con ''I ragazzi e Guillaume, a tavola!'') ed è una storia d’amore e tradimento, di morte e passione che vede come protagonisti Paul, il marito, Arlene, la moglie e Mitchel, l’amante e ha come luogo la stanza 907 dell’Hotel Bermuda. Un racconto frizzante e ironico che va ad esplorare i cliché classici dei rapporti amorosi.
Il secondo invece, ''Verderame'', presentato dall’attrice Giulia Pizzimenti è un viaggio introspettivo, che combina recitazione ed effetti visivi, nella mente di Miranda nella quale abita un parassita con le sembianze di un teschio che infesta il sogno ricorrente della donna: lei, in piedi su un palco, davanti ad una platea gremita di persone. Il teschio la intrappola all’interno della sua psiche e la obbliga a rivivere alcuni momenti salienti dalle vite della madre e della nonna, facendole percorrere una sorta di evoluzione psichica che passa attraverso i tre stadi dell’età e le esperienze delle antenate.
Una serata quindi in cui il pubblico ha avuto modo di conoscere nuovi talenti emergenti del mondo dello spettacolo all’interno di una location unica che ha reso l’atmosfera ancora più magica.
I.M.