Villa Greppi: ''Una storia di mafia'' con Scaramuzzino per ''L'Ultima Luna d'Estate''
Sabato 7 settembre, alle ore 18, nella suggestiva cornice di Villa Greppi di Monticello si è tenuto lo spettacolo ''Dentro gli spari -Una storia di mafia'', tra gli ultimi appuntamenti de ''L'Ultima Luna d'Estate'', il festival di teatro popolare di ricerca che si rinnova dal 1997 ed è molto apprezzato dal pubblico per la varietà dei temi trattati negli spettacoli proposti, organizzati in splendide ville, parchi, cascine e luoghi affascinanti del nostro territorio.
Ad introdurre la serata è stata Lucia Urbano, presidente del Consorzio Brianteo Villa Greppi, che ha salutato e ringraziato il numeroso pubblico presente. L'ente culturale sostiene da anni la rassegna organizzata da Teatro Invito, rappresentato ieri sera da Elena Scolari.
A dare voce al monologo andato in scena a Monticello è stato l’attore Giorgio Scaramuzzino che ha curato anche la drammaturgia e la regia di un racconto ispirato a una storia vera e narrato da Silvana Gandolfi nel romanzo ''Io dentro gli spari'', vincitore di due premi in Italia e in Francia.
L’allestimento del palco era semplice e suggestivo: due sagome nere facevano da cornice all’attore che si è posto in mezzo a loro, rendendosi protagonista di un dialogo intenso e pieno di pathos.
Il protagonista della vicenda è un bambino di 7 anni che vive in un paesino della provincia di Palermo; il padre e il nonno, in ristrettezze economiche, si trovano a svolgere dei lavori per una famiglia mafiosa, fino a quando vengono uccisi da due sicari davanti agli occhi del piccolo Santino.
Nonostante molti lo invitino a non farlo, tra cui lo zio, Santino deciderà di testimoniare contro gli assassini del padre e del nonno, che aveva riconosciuto, con il coraggio di rompere il muro di omertà e sostenere la verità fino in fondo.
Scaramucci è riuscito con delicatezza e forza insieme a ridare vita alle parole della scrittrice Gandolfi, accendendo i riflettori su un male della società ancora presente e dando testimonianza di una storia che fa riflettere, che non pretende di dare tutte le risposte, ma di aprire domande e interrogativi, per non lasciare cadere nell’ombra le azioni di tanti uomini e donne che si sono battuti per la verità e la libertà, pagando anche con la propria vita.
È una storia di ribellione ma anche di slancio: lo spettacolo è stato particolarmente apprezzato dal pubblico presente che ha riso e si è commosso insieme all’attore, seguendo con coinvolgimento tutte le vicende raccontate.
C’è ancora la possibilità di vivere gli ultimi appuntamenti della manifestazione: nel pomeriggio di oggi alle 16.30 andrà in scena lo spettacolo ''I racconti di Penda'' ad Arcore, e a seguire alle ore 18 ''L’immaginifica storia di Espérer'' a Viganò.
La rassegna si chiuderà questa sera con ''Che ci faccio qui in scena'' con Domenico Iannaccone alle 21 presso Villa Lattuada a Casatenovo (in caso di maltempo l'evento si sposterà a Villa Mariani).
Per ulteriori informazioni sugli ultimi eventi in programma clicca QUI
Ad introdurre la serata è stata Lucia Urbano, presidente del Consorzio Brianteo Villa Greppi, che ha salutato e ringraziato il numeroso pubblico presente. L'ente culturale sostiene da anni la rassegna organizzata da Teatro Invito, rappresentato ieri sera da Elena Scolari.
A dare voce al monologo andato in scena a Monticello è stato l’attore Giorgio Scaramuzzino che ha curato anche la drammaturgia e la regia di un racconto ispirato a una storia vera e narrato da Silvana Gandolfi nel romanzo ''Io dentro gli spari'', vincitore di due premi in Italia e in Francia.
L’allestimento del palco era semplice e suggestivo: due sagome nere facevano da cornice all’attore che si è posto in mezzo a loro, rendendosi protagonista di un dialogo intenso e pieno di pathos.
Il protagonista della vicenda è un bambino di 7 anni che vive in un paesino della provincia di Palermo; il padre e il nonno, in ristrettezze economiche, si trovano a svolgere dei lavori per una famiglia mafiosa, fino a quando vengono uccisi da due sicari davanti agli occhi del piccolo Santino.
Nonostante molti lo invitino a non farlo, tra cui lo zio, Santino deciderà di testimoniare contro gli assassini del padre e del nonno, che aveva riconosciuto, con il coraggio di rompere il muro di omertà e sostenere la verità fino in fondo.
Scaramucci è riuscito con delicatezza e forza insieme a ridare vita alle parole della scrittrice Gandolfi, accendendo i riflettori su un male della società ancora presente e dando testimonianza di una storia che fa riflettere, che non pretende di dare tutte le risposte, ma di aprire domande e interrogativi, per non lasciare cadere nell’ombra le azioni di tanti uomini e donne che si sono battuti per la verità e la libertà, pagando anche con la propria vita.
È una storia di ribellione ma anche di slancio: lo spettacolo è stato particolarmente apprezzato dal pubblico presente che ha riso e si è commosso insieme all’attore, seguendo con coinvolgimento tutte le vicende raccontate.
C’è ancora la possibilità di vivere gli ultimi appuntamenti della manifestazione: nel pomeriggio di oggi alle 16.30 andrà in scena lo spettacolo ''I racconti di Penda'' ad Arcore, e a seguire alle ore 18 ''L’immaginifica storia di Espérer'' a Viganò.
La rassegna si chiuderà questa sera con ''Che ci faccio qui in scena'' con Domenico Iannaccone alle 21 presso Villa Lattuada a Casatenovo (in caso di maltempo l'evento si sposterà a Villa Mariani).
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C.F.