In ricordo dell'amico Franco e delle nostre origini
Caro Franco,
anch'io, come tanti, voglio dirti grazie.
Mi viene in mente quando mi sono rivolta a te e ti ho parlato del ritrovamento del diario di guerra di mio padre dopo la sua morte.
I nostri genitori si conoscevano, mio padre è nato a Lomaniga e mia madre allo Spiazzolo di Montevecchia.
Tuo papà ancora prima della Guerra aveva la patente e un camion e i contadini di Missaglia e di Montevecchia gli portavano la frutta e la verdura che lui poi vendeva al verzè-ortomercato di Milano.
A tuo papà si rivolgevano tante persone e lui era molto disponibile: era come una porta aperta!
Questo insegnamento è stato per te una ragione di vita che hai fatto tua e che hai coltivato e sviluppato durante la tua vita, aprendo la porta e accogliendo nuove frontiere e sfide sul lavoro e nel tempo libero.
Questo esempio ora è l'eredità che lasci ai tuoi figli, ai tuoi nipoti e a noi, quello di volgere sempre lo sguardo verso l'Infinito oltre l'orizzonte.
Anch'io ho bussato alla tua porta e trovato condivisione nel ricercare le nostre origini, fare memoria dei nostri cari e nel progetto di editare un'icona del XX Secolo di Missaglia partendo da una semplice storia per raccontare tante storie nella grande Storia.
Con entusiasmo hai scritto anche tu due pagine di Storia nella presentazione del libro, dove racconti e trasmetti i valori fondanti della tua vita, in cui hai sempre creduto, una lettura della realtà locale in cui hai fondato le tue radici, e una testimonianza del tuo impegno per il bene della nostra Terra di Brianza e per il futuro delle giovani generazioni.
Con profonda emozione ho riletto il tuo scritto, datato 2007 ma che è ancora attuale e fresco, testimonianza della tua lungimiranza.
Mi sembra giusto diffonderlo perchè il tuo ricordo, di Uomo semplice e umile, schivo e riservato che ha saputo far trafficare i suoi denari nel bello, nel buono e nel giusto, pensando sempre ad un futuro positivo, possa essere di esempio a tanti.
Con gratitudine
anch'io, come tanti, voglio dirti grazie.
Mi viene in mente quando mi sono rivolta a te e ti ho parlato del ritrovamento del diario di guerra di mio padre dopo la sua morte.
I nostri genitori si conoscevano, mio padre è nato a Lomaniga e mia madre allo Spiazzolo di Montevecchia.
Tuo papà ancora prima della Guerra aveva la patente e un camion e i contadini di Missaglia e di Montevecchia gli portavano la frutta e la verdura che lui poi vendeva al verzè-ortomercato di Milano.
A tuo papà si rivolgevano tante persone e lui era molto disponibile: era come una porta aperta!
Questo insegnamento è stato per te una ragione di vita che hai fatto tua e che hai coltivato e sviluppato durante la tua vita, aprendo la porta e accogliendo nuove frontiere e sfide sul lavoro e nel tempo libero.
Questo esempio ora è l'eredità che lasci ai tuoi figli, ai tuoi nipoti e a noi, quello di volgere sempre lo sguardo verso l'Infinito oltre l'orizzonte.
Anch'io ho bussato alla tua porta e trovato condivisione nel ricercare le nostre origini, fare memoria dei nostri cari e nel progetto di editare un'icona del XX Secolo di Missaglia partendo da una semplice storia per raccontare tante storie nella grande Storia.
Con entusiasmo hai scritto anche tu due pagine di Storia nella presentazione del libro, dove racconti e trasmetti i valori fondanti della tua vita, in cui hai sempre creduto, una lettura della realtà locale in cui hai fondato le tue radici, e una testimonianza del tuo impegno per il bene della nostra Terra di Brianza e per il futuro delle giovani generazioni.
Con profonda emozione ho riletto il tuo scritto, datato 2007 ma che è ancora attuale e fresco, testimonianza della tua lungimiranza.
Mi sembra giusto diffonderlo perchè il tuo ricordo, di Uomo semplice e umile, schivo e riservato che ha saputo far trafficare i suoi denari nel bello, nel buono e nel giusto, pensando sempre ad un futuro positivo, possa essere di esempio a tanti.
Con gratitudine
Marisa Brivio