Cortenuova, Villa Bianchini: coppi pericolanti sul tetto, un'ordinanza del Comune per la messa in sicurezza
I coppi pericolanti presenti sulla copertura dell'edificio potrebbero precipitare al suolo, rappresentando così un concreto rischio per la pubblica incolumità. Negli scorsi giorni il sindaco di Monticello, Alessandra Hofmann, ha firmato un'ordinanza urgente nei confronti della società alla quale fa riferimento l'immobile di Via Baracca 4, in frazione Cortenuova.
Un documento attraverso il quale si chiede di mettere in atto tutti gli interventi necessari per la messa in sicurezza del fabbricato, vuoto da tempo e interessato da una procedura giudiziaria (come si evince dal cartello che ormai da tempo è stato posto sul cancello d'ingresso).
L'edificio che per anni ha ospitato la sede della Grande Casa (che nulla c'entro rispetto alla titolarità del bene ndr) risulta infatti all'asta, tanto che l'ordinanza è rivolta in particolare al liquidatore giudiziario della procedura.
Il Comune - dopo la segnalazione giunta dalla Polizia Locale - chiede di provvedere alla sistemazione entro e non oltre dieci giorni dalla notifica del documento, firmato dalla prima cittadina sul finire della scorsa settimana.
Torna dunque alla ribalta la situazione di stallo che caratterizza ormai da tempo Villa Bianchini, edificio storico che per molti anni ha ospitato la struttura residenziale. Il centro monticellese - per un periodo presieduto da don Virginio Colmegna, volto noto della Caritas - operava come vera e propria comunità alloggio a favore dei giovani affetti da disagio fisico e psichico. Un servizio chiuso ormai da oltre quindici anni, con l'immobile nel frattempo finito nelle mano di una società e attualmente all'asta.
Dopo la chiusura della comunità in effetti, l'immobile non aveva conosciuto altra destinazione, nonostante le amministrazioni comunali nel frattempo succedutesi avessero tentato di variare il futuro urbanistico della dimora situata a pochi passi dall'ambulatorio comunale e dalla parrocchia del SS Redentore.Se nel 2008 il PGT (piano di governo del territorio) a firma dell'allora sindaco Mario Villa prevedeva la realizzazione di un volume aggiuntivo rispetto all'esistente, destinato ad una struttura ricettivo-alberghiera, complice probabilmente l'insediamento del centro benessere a poca distanza, l'adozione di una variante allo strumento urbanistico cinque anni più tardi ha di fatto rimescolato le carte in tavola. Eliminata dagli ambiti di trasformazione e inserita fra le previsioni attuabili dal piano delle regole, la scelta dell'amministrazione di Luca Rigamonti (sindaco fino al 2014 ndr) nei confronti della struttura risalente al 1700, era stata quella di limitare l'intervento ad un restauro, con la previsione di destinazioni residenziali e "compatibili''.
Nel frattempo però, per Villa Bianchini nulla è cambiato.
Un documento attraverso il quale si chiede di mettere in atto tutti gli interventi necessari per la messa in sicurezza del fabbricato, vuoto da tempo e interessato da una procedura giudiziaria (come si evince dal cartello che ormai da tempo è stato posto sul cancello d'ingresso).
L'edificio che per anni ha ospitato la sede della Grande Casa (che nulla c'entro rispetto alla titolarità del bene ndr) risulta infatti all'asta, tanto che l'ordinanza è rivolta in particolare al liquidatore giudiziario della procedura.
Il Comune - dopo la segnalazione giunta dalla Polizia Locale - chiede di provvedere alla sistemazione entro e non oltre dieci giorni dalla notifica del documento, firmato dalla prima cittadina sul finire della scorsa settimana.
Torna dunque alla ribalta la situazione di stallo che caratterizza ormai da tempo Villa Bianchini, edificio storico che per molti anni ha ospitato la struttura residenziale. Il centro monticellese - per un periodo presieduto da don Virginio Colmegna, volto noto della Caritas - operava come vera e propria comunità alloggio a favore dei giovani affetti da disagio fisico e psichico. Un servizio chiuso ormai da oltre quindici anni, con l'immobile nel frattempo finito nelle mano di una società e attualmente all'asta.
Dopo la chiusura della comunità in effetti, l'immobile non aveva conosciuto altra destinazione, nonostante le amministrazioni comunali nel frattempo succedutesi avessero tentato di variare il futuro urbanistico della dimora situata a pochi passi dall'ambulatorio comunale e dalla parrocchia del SS Redentore.Se nel 2008 il PGT (piano di governo del territorio) a firma dell'allora sindaco Mario Villa prevedeva la realizzazione di un volume aggiuntivo rispetto all'esistente, destinato ad una struttura ricettivo-alberghiera, complice probabilmente l'insediamento del centro benessere a poca distanza, l'adozione di una variante allo strumento urbanistico cinque anni più tardi ha di fatto rimescolato le carte in tavola. Eliminata dagli ambiti di trasformazione e inserita fra le previsioni attuabili dal piano delle regole, la scelta dell'amministrazione di Luca Rigamonti (sindaco fino al 2014 ndr) nei confronti della struttura risalente al 1700, era stata quella di limitare l'intervento ad un restauro, con la previsione di destinazioni residenziali e "compatibili''.
Nel frattempo però, per Villa Bianchini nulla è cambiato.