Colto da Ictus in estate, ora è al Mandic per la riabilitazione: ''qui competenza e umanità''
''La mia vita in pochi minuti è cambiata. E' stato tosto quello che ho vissuto ed il cammino sarà ancora lungo, ma qui mi sento protetto. Ho trovato uno staff preparato professionalmente e dalla grande umanità''. Sono le parole che Luigi V., imprenditore con attività nel Casatese, ha voluto spendere da un letto del reparto di Riabilitazione Specialistica presso l'Ospedale San Leopoldo Mandic, struttura meratese dove si trova ricoverato da tre settimane a seguito dell'ictus che lo ha colpito lo scorso 16 agosto.
In un momento di assoluta normalità, mentre si trovava nel suo habitat lavorativo, l'uomo ha accusato un improvviso malore che lo ha costretto ad un ricovero d'urgenza presso l'Ospedale Manzoni di Lecco. Arrivato nel presidio di Germanedo a bordo di un'ambulanza, partita da Barzanò a sirene spiegate, è stato subito sottoposto ad una complessa operazione durata tre ore, restando poi ricoverato presso il Dipartimento di Neuroscienze, sotto il costante monitoraggio dei medici.
''Chi mi conosce lo può testimoniare: sono una persona che ha sempre tirato dritto davanti ai problemi e alle difficoltà, senza mai abbattersi. In più occasioni mi sono prodigato anche per gli altri e più in generale nel volontariato. Stavolta però mi sono sentito disarmato, senza la possibilità, improvvisamente, di muovere il braccio sinistro e la gamba sinistra. Non riuscivo neppure a deglutire. E' stato davvero pesante e non nascondo di aver avuto paura'' ha detto l'imprenditore, che ha rivolto un ringraziamento all'équipe del Manzoni.
Dopo un primo periodo trascorso presso l'ospedale lecchese, Luigi V. è approdato poi al Mandic di Merate per il percorso finalizzato alla riabilitazione. E proprio da questa esperienza è giunta da parte del paziente la richiesta di un articolo sulla nostra testata, per evidenziare la preparazione e l'umanità che da diverse settimane ormai, sta avendo modo di apprezzare nella quotidianità trascorsa in reparto.
''Sappiamo quali sono i problemi di questo presidio, ma ci sono anche delle eccellenze che vanno sottolineate. Ho sino ad oggi avuto modo di conoscere tutto il personale che lavora qui: medici, infermieri, oss e fisioterapisti: nessuno di loro mi ha mai negato un sorriso. C'è grande empatia, oltre alla professionalità, e dopo tutte le sofferenze che ho passato nell'ultimo periodo questo è più che mai importante. Il loro calore ha fatto la differenza'' ha proseguito l'imprenditore. ''Qui mi sento tutelato. La strada per me è ancora lunga, so che ce la posso fare ma sarà faticoso e oggi onestamente non mi pongo obiettivi. Mi sento di rivolgere un grazie dal cuore a chi mi sta dando aiuto anche dal punto di vista umano: farlo nel durante e non dopo, mi sembra un segnale importante'' ha concluso, con un pensiero rivolto al primario dottor Pietro Tavani e al suo staff. ''Non faccio altri nomi perchè rischierei di dimenticarmi di qualcuno: estendo dunque al personale tutto, questo grazie. Il loro sorriso quotidiano è importante quanto la terapia''.
In un momento di assoluta normalità, mentre si trovava nel suo habitat lavorativo, l'uomo ha accusato un improvviso malore che lo ha costretto ad un ricovero d'urgenza presso l'Ospedale Manzoni di Lecco. Arrivato nel presidio di Germanedo a bordo di un'ambulanza, partita da Barzanò a sirene spiegate, è stato subito sottoposto ad una complessa operazione durata tre ore, restando poi ricoverato presso il Dipartimento di Neuroscienze, sotto il costante monitoraggio dei medici.
''Chi mi conosce lo può testimoniare: sono una persona che ha sempre tirato dritto davanti ai problemi e alle difficoltà, senza mai abbattersi. In più occasioni mi sono prodigato anche per gli altri e più in generale nel volontariato. Stavolta però mi sono sentito disarmato, senza la possibilità, improvvisamente, di muovere il braccio sinistro e la gamba sinistra. Non riuscivo neppure a deglutire. E' stato davvero pesante e non nascondo di aver avuto paura'' ha detto l'imprenditore, che ha rivolto un ringraziamento all'équipe del Manzoni.
Dopo un primo periodo trascorso presso l'ospedale lecchese, Luigi V. è approdato poi al Mandic di Merate per il percorso finalizzato alla riabilitazione. E proprio da questa esperienza è giunta da parte del paziente la richiesta di un articolo sulla nostra testata, per evidenziare la preparazione e l'umanità che da diverse settimane ormai, sta avendo modo di apprezzare nella quotidianità trascorsa in reparto.
''Sappiamo quali sono i problemi di questo presidio, ma ci sono anche delle eccellenze che vanno sottolineate. Ho sino ad oggi avuto modo di conoscere tutto il personale che lavora qui: medici, infermieri, oss e fisioterapisti: nessuno di loro mi ha mai negato un sorriso. C'è grande empatia, oltre alla professionalità, e dopo tutte le sofferenze che ho passato nell'ultimo periodo questo è più che mai importante. Il loro calore ha fatto la differenza'' ha proseguito l'imprenditore. ''Qui mi sento tutelato. La strada per me è ancora lunga, so che ce la posso fare ma sarà faticoso e oggi onestamente non mi pongo obiettivi. Mi sento di rivolgere un grazie dal cuore a chi mi sta dando aiuto anche dal punto di vista umano: farlo nel durante e non dopo, mi sembra un segnale importante'' ha concluso, con un pensiero rivolto al primario dottor Pietro Tavani e al suo staff. ''Non faccio altri nomi perchè rischierei di dimenticarmi di qualcuno: estendo dunque al personale tutto, questo grazie. Il loro sorriso quotidiano è importante quanto la terapia''.
G.C.