Missaglia: porcilaia chiusa da oltre un anno ma l'intervento urbanistico è ancora ''al palo''

Il confronto in consiglio comunale sui danni causati dalla recente ondata di maltempo, ha fornito lo spunto per parlare della cosiddetta ''porcilaia'' di Novaglia, finita più volte al centro delle cronache per il problema ''odori''. Il consigliere di minoranza Riccardo Meregalli ha infatti chiesto aggiornamenti sulla dismissione dell'allevamento suinicolo e sullo sviluppo urbanistico del comparto, all'interno del quale era prevista anche una vasca di laminazione per contenere le piene del torrente Lavandaia che -come noto per chi conosce quei luoghi - nel percorso dalla zona industriale fino a Maresso, attraversa anche la località di Novaglia.
''La porcilaia è dismessa da tempo'' ha replicato il sindaco Paolo Redaelli, ricordando che l'attività di allevamento dei maiali è stata definitivamente chiusa nel febbraio dello scorso anno, quando gli stabili che prima ospitavano i suini si sono di fatto svuotati. 
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A sinistra una veduta di Novaglia percorrendo Via 25 Aprile, fra Maresso e Barriano

Da quel momento tuttavia, poco o nulla si è mosso per quel che riguarda la trasformazione dell'area limitrofa in nuove residenze, come previsto dal PGT vigente. ''Non è partito l'intervento urbanistico, ma questo non dipende dal Comune: noi abbiamo fatto tutto quel che ci competeva e i residenti ci ringraziano perchè il problema delle esalazioni olfattive ovviamente è stato risolto. Ci sono logiche di mercato che non ci competono. C'era un operatore interessato e pronto a partire, tanto che erano già stati esposti dei cartelli pubblicitari. Dopo aver chiesto ed ottenuto quattro autorizzazioni paesistiche da parte della Soprintendenza, l'iter si è però fermato, probabilmente per valutazioni attinenti il mercato immobiliare'' ha aggiunto Redaelli.
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A sinistra il sindaco Paolo Redaelli (allora assessore all'urbanistica) durante la seduta di adozione del PGT nell'ottobre 2021

Il primo cittadino ha poi ricordato brevemente la storia del comparto. Se l'amministrazione Casiraghi nel quinquennio 2007/2012 aveva ipotizzato per Novaglia un futuro residenziale, la situazione si è parzialmente modificata negli anni successivi. Lo strumento urbanistico approvato sul finire del secondo mandato Crippa aveva consentito di attivare la normativa sulla ''rigenerazione urbana'', mantenendo la stessa destinazione, ma individuando tre comparti indipendenti per una volumetria complessiva pari a 17.700 mc su una superficie fondiaria di 32.408 mq. 
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L'area dei piloni a Novaglia, visibile da Via 25 Aprile

Questa azione aveva consentito di ridurre ulteriormente i numeri in gioco. Stando a quanto è ora previsto, l'area dei piloni e il terreno fino a Via 25 Aprile dovrebbero accogliere l'edificato, i parcheggi e un parchetto. Al posto della porcilaia è prevista una zona agricola a bonifica completata, con un solo piano di recupero per l'edificio residenziale oggi già esistente nel medesimo perimetro. L'obiettivo dunque, oltre a preservare due ampie aree lasciandole verdi, riportando agricola l'area dell'allevamento, era anche quello di introdurre due "corridoi ecologici" per impedire che Novaglia si conurbasse (cioè si unisse) a Maresso e a Barriano.
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A sinistra l'ex porcilaia

Una previsione convincente, che però si è fermata. ''Noi abbiamo ridotto il più possibile l'impatto in termini di consumo di suolo, scendendo a 17mila mc rispetto agli iniziali 55mila mc dell'amministrazione Casiraghi, spacchettando l'area in tre piani distinti per offrire ai tre proprietari la possibilità di partire autonomamente. Le motivazioni di questo stop potrebbero essere legate al periodo non roseo che sta vivendo il mondo dell'edilizia, messo in difficoltà dal Superbonus 110% e dai rincari delle materie prime'' ha concluso Redaelli, precisando poi che le scarse se non nulle risorse messe sul piatto da Regione per l'intervento di rigenerazione urbana potrebbero avere ulteriormente frenato l'avvio del piano. 
Tutto ciò per dire che la vasca di laminazione prevista è inserita fra gli interventi a scomputo oneri, non in capo dunque a quanto è di competenza comunale. Sarà realizzata soltanto se il piano urbanistico decollerà.
G.C.
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