Casatenovo, crollo alle medie: dopo il dibattito acceso il consiglio trova unità nella proposta di una lettera da inviare al Prefetto
Assunzione di responsabilità, critiche anche dure e alla fine un'unità di intenti. Perchè in fin dei conti al primo posto è giusto mettere il futuro di insegnanti, ragazzi e delle loro famiglie. Si può sintetizzare così l'esito del consiglio comunale straordinario convocato nella serata di martedì 1 ottobre a Casatenovo. Su richiesta del gruppo di minoranza è stata infatti dedicata un'intera seduta al ''caso'' della soletta del tetto dell'auditorium della scuola media Maria Gaetana Agnesi, che la scorsa domenica 8 settembre è letteralmente ''collassata''. Un crollo sul quale la Procura della Repubblica di Lecco ha aperto un'indagine, con il contestuale sequestro dell'intero immobile. Una situazione che ha portato ad una serie di disagi per l'intera popolazione scolastica delle medie, gestita nelle ore successive dal Comune e illustrata ampiamente nella serata di ieri.
Lo spavento per quello che sarebbe potuto accadere e le problematiche sorte nella quotidiana organizzazione - per docenti e genitori - hanno spinto tanti casatesi a ''riempire'' la sala consiliare intitolata a Giovanni Maldini, come francamente si vede di rado. Pieni i posti a sedere e pure l'atrio esterno, con qualche momento di tensione registrato nel corso della lunga serata.
Serata che si è appunto conclusa con la proposta del capogruppo di PAC Francesco Sironi - e condivisa dalla minoranza CasateSi - di sottoscrivere una lettera indirizzata al Prefetto e per conoscenza alla Procura, attraverso la quale il consiglio comunale nel sottolineare le gravi difficoltà logistiche e didattiche che coinvolgono alunni e insegnanti, esprime fiducia per le indagini in corso e apprezzamento per i tempestivi accertamenti già disposti, garantendo massimo supporto, per arrivare il prima possibile ad un superamento di questa fase e ad un ritorno alla normalità per la popolazione scolastica.
Ma andiamo per ordine. Ad aprire la seduta straordinaria è stato il sindaco Filippo Galbiati che nel rivolgersi ai consiglieri e alle famiglie ha chiarito da subito l'intenzione di non avvalersi di formule ''auto-assolutorie'', assumendosi tutte le responsabilità del proprio ruolo. ''Fino ad ora ho preferito parlare solo nelle sedi opportune e con comunicati ufficiali, ma oggi ritengo di dover dire qualcosa in più. L'evento è stato grave e questo va dichiarato con grande trasparenza'' ha detto, ritenendo importante l'intervento della Procura quale forma di garanzia nei confronti di coloro che, detenendo un ruolo di responsabilità, risultano potenzialmente coinvolti in quel che è accaduto. ''Va rispettata l'autonomia della magistratura e i tempi di un'indagine sicuramente complessa e che inevitabilmente deve partire da elementi strutturali dell'edificio nel suo complesso. Parliamo di un immobile degli anni Settanta, con tutti gli interventi di manutenzione sempre svolti. Il percorso di garanzia è complesso, ma lo dobbiamo rispettare''.
Poi Galbiati ha ritenuto doveroso auspicare che si faccia chiarezza, affinchè si spieghi ciò che è avvenuto e le ragioni del cedimento: ''io sono fortemente interessato a saperlo e spero che il percorso di indagine si completi rapidamente'' ha aggiunto, ringraziando chi ha collaborato in queste prime fasi per la gestione dell'emergenza e scusandosi con gli alunni, gli insegnanti e le famiglie per aver arrecato loro un disagio. ''Hanno dimostrato forza nel tornare a scuola, in modo diverso e magari difficile. Grazie anche al neo responsabile dell'ufficio lavori pubblici, ingegner Davide Brambilla, per il supporto, la grande competenza e dedizione''.
Un pensiero è stato poi rivolto alla dirigenza, al consiglio d'istituto, alla responsabile dell'ufficio scolastico, ai consiglieri e volontari delle associazioni che hanno aiutato nel trasloco verso gli altri plessi. ''Un movimento - ha detto Galbiati - che ha consentito di favorire l'avvio della scuola a pochi giorni dall'interruzione''.
Il sindaco ha poi elencato gli interventi svolti negli ultimi dieci anni sui sei plessi dell'istituto comprensivo. Un'analisi poi sviscerata nel dettaglio dall'assessore alla partita Daniele Viganò; il dato numerico emerso e più rilevante riguarda appunto le manutenzioni. Dal 2014 ad oggi il Comune di Casatenovo ha speso 2milioni e 600 mila euro per interventi sugli edifici scolastici di cui 480mila euro sulla scuola media. Altri 2milioni 200 mila euro sono stati spesi per lavori sul resto degli immobili di proprietà comunale. Per quel che riguarda le medie, va detto che l'edificio - così come gli altri - risulta certificato a livello statico e rispetto al rischio incendio. L'indagine antisismica invece, è stata fino ad oggi realizzata sui plesso di Bracchi, Grassi e sulla scuola dell'infanzia di Valaperta. ''L'obiettivo era quello di arrivare anche agli altri edifici, seguendo un programma pluriennale'' ha precisato Viganò.
Una prima analisi sulla quale si è subito voluto esprimere Angelo Perego, capogruppo della minoranza CasateSi. ''Si tratta di un evento molto grave, per fortuna successo di domenica quindi siamo qui ora a porci il problema di non farlo più accadere. Gli edifici scolastici in generale non godono di buona salute, ma di solito i cedimenti riguardano i soffitti: a Casatenovo è collassata una soletta intera. Da parte nostra riteniamo che quello che è accaduto possa divenire un'opportunità per il paese: non mettiamo l'ennesima toppa, ragioniamo su un orizzonte temporale più lungo'' ha detto Perego, dichiarando che nonostante le ingenti spese per la manutenzione scolastica, si è verificato un crollo importante e più in generale gli immobili scolastici non godono di un comfort energetico e statico perchè sono edifici vecchi. ''Spendiamo ingenti risorse per mantenere plessi datati, con problemi di parcheggio e viabilità. Ripensiamo al concetto di scuola a Casatenovo in funzione del numero degli iscritti che non è più quello di dieci anni fa. I ragazzi e gli insegnanti si aspettano aule calde, palestre idonee per fare sport e maggiore sicurezza strutturale: sono questi i temi sui quali puntare il dibattito'' ha aggiunto, lasciando intendere la necessità di razionalizzare il numero di plessi scolastici presenti in paese, così da poter ridurre le risorse sulle manutenzioni e garantire edifici più efficienti.
Il tema, proposto a più riprese nel corso della serata, non è stato però raccolto da Galbiati, secondo il quale la necessità più impellente del mandato è quella di concludere i lavori della nuova scuola media, che in questi anni si sono fermati più volte per via delle problematiche sorte con l'impresa appaltatrice che non hanno ancora trovato piena risoluzione.
''Sono stato il sindaco che ha investito di più nelle scuole e questo alla luce di quanto accaduto mi fa rabbia'' ha detto. ''Non solo abbiamo avviato l'iter per la realizzazione della scuola nuova con tutte le difficoltà poi sorte e che non nego, ma carte alla mano non ho mai fatto mancare risorse sulla manutenzione nè sugli investimenti futuri''.
Nel rispondere ai quesiti della minoranza, Galbiati e Viganò hanno puntualizzato che il tema delle manutenzioni sulle scuole è seguito dal personale interno al Comune e dunque dall'ufficio lavori pubblici che in alcuni casi fa riferimento anche alle competenze dell'ufficio urbanistica. Ci sono poi i gestori dei plessi, dunque le imprese che hanno vinto l'appalto per gli interventi di manutenzione, oltre a professionisti esterni dei quali ci si avvale qualora servano competenze specifiche. Il tutto con un coordinamento e confronto continuo con l'istituzione scolastica che segnala le eventuali problematiche da risolvere.
''C'è un monitoraggio costante sulle criticità e su eventuali bandi a disposizione per poter portare avanti opere di carattere straordinario. Vengono poi stabilite delle priorità di intervento'' ha detto Viganò.
Aspetti tecnici nuovamente ripresi da Angelo Perego (di professione architetto ndr) nel suo intervento e a seguire anche dal collega Alessio Cabello. ''Molti di quelli elencati dall'assessore sono riparazioni di guasti, non manutenzioni. Una pianificazione prevede altro. Nell'ultimo inverno abbiamo avuto problemi di riscaldamento in due strutture e chiamare efficientamento energetico un fotovoltaico che fa solo la corrente, nel 2024 mi sembra eccessivo. La cosa che più mi ha colpito è che su Crotta non sia stata fatta la vulnerabilità sismica'' ha aggiunto, ricordando che il plesso al centro dell'indagine era stato progettato dal Ministero negli anni Settanta e replicato in diverse zone d'Italia. ''Chi è passato da quelle aule sa che non si stava certamente al caldo. Ora siamo nelle mani della Procura che farà le sue indagini, ma è bene ricordare che la struttura portante delle medie è la stessa della primaria di Crotta che ha appena superato le prove di carico. L'eccezione era l'auditorium, la cui soletta collassata era composta da travi reticolari, ovvero elementi più sottili e coperta da cartongesso per tutta la superficie. Io - ha aggiunto Perego - nel rispetto del mio ruolo una cosa la voglio dire: quel giorno a Casatenovo e dintorni sono stati registrati 119 mm di pioggia con un picco orario di 36 mm orario, con un sovraccarico complessivo di 120 chili. Da architetto posso garantire che una soletta in buone condizioni può cadere in casi di eventi eccezionali, come un terremoto, ma non per la pioggia. E parliamo di cambiamento climatico?'' ha detto, con un velato riferimento ad alcune note partitiche diffuse nei giorni successivi al cedimento.
A chiudere il confronto politico, a tratti anche vivace, la proposta di Francesco Sironi che ha messo d'accordo tutti. ''Nessuno nega i disagi e la situazione di emergenza, ma ora bisogna percorrere strade che ci portino ad una soluzione. E' quello che si aspettano i cittadini, un fronte comune per andare oltre'' ha detto, sottoponendo all'aula la proposta di una lettera da inviare al Prefetto, organo istituzionale con il quale interfacciarsi. ''Non possiamo lasciare i cittadini con semplici informazioni, serve una risposta ufficiale in questi termini''.
La lettera, dopo l'ok arrivato da CasateSi, sarà stesa nei prossimi giorni in conferenza capigruppo. Il consigliere di minoranza Cristina Pozzi ha suggerito di inserire bene in evidenza la solidarietà a docenti, ragazzi e famiglie ''troppo spesso dimenticati nelle note che sono state trasmesse''. La collega Barbara Paleari invece, ha ritenuto positiva la scelta del proprio gruppo di chiedere un consiglio straordinario per confrontarsi sul tema, avendo appunto portato ad una soluzione condivisa.
''L'emergenza viene prima di tutto e la situazione va sistemata il prima possibile. Noi nel nostro comunicato abbiamo semplicemente chiesto autocritica. Ci sono troppi edifici da rincorrere per le manutenzioni: sediamoci insieme per capire se è utile spendere 5milioni di euro per gli immobili e poi le scuole non sono a posto. Guardiamo avanti, dico questo: l'autocritica deve essere uno stimolo. Forse serve cambiare politica'' ha concluso Angelo Perego.
Lo spavento per quello che sarebbe potuto accadere e le problematiche sorte nella quotidiana organizzazione - per docenti e genitori - hanno spinto tanti casatesi a ''riempire'' la sala consiliare intitolata a Giovanni Maldini, come francamente si vede di rado. Pieni i posti a sedere e pure l'atrio esterno, con qualche momento di tensione registrato nel corso della lunga serata.
Serata che si è appunto conclusa con la proposta del capogruppo di PAC Francesco Sironi - e condivisa dalla minoranza CasateSi - di sottoscrivere una lettera indirizzata al Prefetto e per conoscenza alla Procura, attraverso la quale il consiglio comunale nel sottolineare le gravi difficoltà logistiche e didattiche che coinvolgono alunni e insegnanti, esprime fiducia per le indagini in corso e apprezzamento per i tempestivi accertamenti già disposti, garantendo massimo supporto, per arrivare il prima possibile ad un superamento di questa fase e ad un ritorno alla normalità per la popolazione scolastica.
Ma andiamo per ordine. Ad aprire la seduta straordinaria è stato il sindaco Filippo Galbiati che nel rivolgersi ai consiglieri e alle famiglie ha chiarito da subito l'intenzione di non avvalersi di formule ''auto-assolutorie'', assumendosi tutte le responsabilità del proprio ruolo. ''Fino ad ora ho preferito parlare solo nelle sedi opportune e con comunicati ufficiali, ma oggi ritengo di dover dire qualcosa in più. L'evento è stato grave e questo va dichiarato con grande trasparenza'' ha detto, ritenendo importante l'intervento della Procura quale forma di garanzia nei confronti di coloro che, detenendo un ruolo di responsabilità, risultano potenzialmente coinvolti in quel che è accaduto. ''Va rispettata l'autonomia della magistratura e i tempi di un'indagine sicuramente complessa e che inevitabilmente deve partire da elementi strutturali dell'edificio nel suo complesso. Parliamo di un immobile degli anni Settanta, con tutti gli interventi di manutenzione sempre svolti. Il percorso di garanzia è complesso, ma lo dobbiamo rispettare''.
Poi Galbiati ha ritenuto doveroso auspicare che si faccia chiarezza, affinchè si spieghi ciò che è avvenuto e le ragioni del cedimento: ''io sono fortemente interessato a saperlo e spero che il percorso di indagine si completi rapidamente'' ha aggiunto, ringraziando chi ha collaborato in queste prime fasi per la gestione dell'emergenza e scusandosi con gli alunni, gli insegnanti e le famiglie per aver arrecato loro un disagio. ''Hanno dimostrato forza nel tornare a scuola, in modo diverso e magari difficile. Grazie anche al neo responsabile dell'ufficio lavori pubblici, ingegner Davide Brambilla, per il supporto, la grande competenza e dedizione''.
Un pensiero è stato poi rivolto alla dirigenza, al consiglio d'istituto, alla responsabile dell'ufficio scolastico, ai consiglieri e volontari delle associazioni che hanno aiutato nel trasloco verso gli altri plessi. ''Un movimento - ha detto Galbiati - che ha consentito di favorire l'avvio della scuola a pochi giorni dall'interruzione''.
Il sindaco ha poi elencato gli interventi svolti negli ultimi dieci anni sui sei plessi dell'istituto comprensivo. Un'analisi poi sviscerata nel dettaglio dall'assessore alla partita Daniele Viganò; il dato numerico emerso e più rilevante riguarda appunto le manutenzioni. Dal 2014 ad oggi il Comune di Casatenovo ha speso 2milioni e 600 mila euro per interventi sugli edifici scolastici di cui 480mila euro sulla scuola media. Altri 2milioni 200 mila euro sono stati spesi per lavori sul resto degli immobili di proprietà comunale. Per quel che riguarda le medie, va detto che l'edificio - così come gli altri - risulta certificato a livello statico e rispetto al rischio incendio. L'indagine antisismica invece, è stata fino ad oggi realizzata sui plesso di Bracchi, Grassi e sulla scuola dell'infanzia di Valaperta. ''L'obiettivo era quello di arrivare anche agli altri edifici, seguendo un programma pluriennale'' ha precisato Viganò.
Una prima analisi sulla quale si è subito voluto esprimere Angelo Perego, capogruppo della minoranza CasateSi. ''Si tratta di un evento molto grave, per fortuna successo di domenica quindi siamo qui ora a porci il problema di non farlo più accadere. Gli edifici scolastici in generale non godono di buona salute, ma di solito i cedimenti riguardano i soffitti: a Casatenovo è collassata una soletta intera. Da parte nostra riteniamo che quello che è accaduto possa divenire un'opportunità per il paese: non mettiamo l'ennesima toppa, ragioniamo su un orizzonte temporale più lungo'' ha detto Perego, dichiarando che nonostante le ingenti spese per la manutenzione scolastica, si è verificato un crollo importante e più in generale gli immobili scolastici non godono di un comfort energetico e statico perchè sono edifici vecchi. ''Spendiamo ingenti risorse per mantenere plessi datati, con problemi di parcheggio e viabilità. Ripensiamo al concetto di scuola a Casatenovo in funzione del numero degli iscritti che non è più quello di dieci anni fa. I ragazzi e gli insegnanti si aspettano aule calde, palestre idonee per fare sport e maggiore sicurezza strutturale: sono questi i temi sui quali puntare il dibattito'' ha aggiunto, lasciando intendere la necessità di razionalizzare il numero di plessi scolastici presenti in paese, così da poter ridurre le risorse sulle manutenzioni e garantire edifici più efficienti.
Il tema, proposto a più riprese nel corso della serata, non è stato però raccolto da Galbiati, secondo il quale la necessità più impellente del mandato è quella di concludere i lavori della nuova scuola media, che in questi anni si sono fermati più volte per via delle problematiche sorte con l'impresa appaltatrice che non hanno ancora trovato piena risoluzione.
''Sono stato il sindaco che ha investito di più nelle scuole e questo alla luce di quanto accaduto mi fa rabbia'' ha detto. ''Non solo abbiamo avviato l'iter per la realizzazione della scuola nuova con tutte le difficoltà poi sorte e che non nego, ma carte alla mano non ho mai fatto mancare risorse sulla manutenzione nè sugli investimenti futuri''.
Nel rispondere ai quesiti della minoranza, Galbiati e Viganò hanno puntualizzato che il tema delle manutenzioni sulle scuole è seguito dal personale interno al Comune e dunque dall'ufficio lavori pubblici che in alcuni casi fa riferimento anche alle competenze dell'ufficio urbanistica. Ci sono poi i gestori dei plessi, dunque le imprese che hanno vinto l'appalto per gli interventi di manutenzione, oltre a professionisti esterni dei quali ci si avvale qualora servano competenze specifiche. Il tutto con un coordinamento e confronto continuo con l'istituzione scolastica che segnala le eventuali problematiche da risolvere.
''C'è un monitoraggio costante sulle criticità e su eventuali bandi a disposizione per poter portare avanti opere di carattere straordinario. Vengono poi stabilite delle priorità di intervento'' ha detto Viganò.
Aspetti tecnici nuovamente ripresi da Angelo Perego (di professione architetto ndr) nel suo intervento e a seguire anche dal collega Alessio Cabello. ''Molti di quelli elencati dall'assessore sono riparazioni di guasti, non manutenzioni. Una pianificazione prevede altro. Nell'ultimo inverno abbiamo avuto problemi di riscaldamento in due strutture e chiamare efficientamento energetico un fotovoltaico che fa solo la corrente, nel 2024 mi sembra eccessivo. La cosa che più mi ha colpito è che su Crotta non sia stata fatta la vulnerabilità sismica'' ha aggiunto, ricordando che il plesso al centro dell'indagine era stato progettato dal Ministero negli anni Settanta e replicato in diverse zone d'Italia. ''Chi è passato da quelle aule sa che non si stava certamente al caldo. Ora siamo nelle mani della Procura che farà le sue indagini, ma è bene ricordare che la struttura portante delle medie è la stessa della primaria di Crotta che ha appena superato le prove di carico. L'eccezione era l'auditorium, la cui soletta collassata era composta da travi reticolari, ovvero elementi più sottili e coperta da cartongesso per tutta la superficie. Io - ha aggiunto Perego - nel rispetto del mio ruolo una cosa la voglio dire: quel giorno a Casatenovo e dintorni sono stati registrati 119 mm di pioggia con un picco orario di 36 mm orario, con un sovraccarico complessivo di 120 chili. Da architetto posso garantire che una soletta in buone condizioni può cadere in casi di eventi eccezionali, come un terremoto, ma non per la pioggia. E parliamo di cambiamento climatico?'' ha detto, con un velato riferimento ad alcune note partitiche diffuse nei giorni successivi al cedimento.
A chiudere il confronto politico, a tratti anche vivace, la proposta di Francesco Sironi che ha messo d'accordo tutti. ''Nessuno nega i disagi e la situazione di emergenza, ma ora bisogna percorrere strade che ci portino ad una soluzione. E' quello che si aspettano i cittadini, un fronte comune per andare oltre'' ha detto, sottoponendo all'aula la proposta di una lettera da inviare al Prefetto, organo istituzionale con il quale interfacciarsi. ''Non possiamo lasciare i cittadini con semplici informazioni, serve una risposta ufficiale in questi termini''.
La lettera, dopo l'ok arrivato da CasateSi, sarà stesa nei prossimi giorni in conferenza capigruppo. Il consigliere di minoranza Cristina Pozzi ha suggerito di inserire bene in evidenza la solidarietà a docenti, ragazzi e famiglie ''troppo spesso dimenticati nelle note che sono state trasmesse''. La collega Barbara Paleari invece, ha ritenuto positiva la scelta del proprio gruppo di chiedere un consiglio straordinario per confrontarsi sul tema, avendo appunto portato ad una soluzione condivisa.
''L'emergenza viene prima di tutto e la situazione va sistemata il prima possibile. Noi nel nostro comunicato abbiamo semplicemente chiesto autocritica. Ci sono troppi edifici da rincorrere per le manutenzioni: sediamoci insieme per capire se è utile spendere 5milioni di euro per gli immobili e poi le scuole non sono a posto. Guardiamo avanti, dico questo: l'autocritica deve essere uno stimolo. Forse serve cambiare politica'' ha concluso Angelo Perego.
G.C.