La poesia di Umberto Colombo/96: il piacere ''non sempre è il dolce dell’empireo''
Apre il mese di ottobre una poesia dedicata al piacere. È la scelta di Umberto Colombo che ha voluto dedicare alcuni versi al senso di viva soddisfazione, un sentimento tra i più ricercati dell’animo umano che ci dà un’effimera illusione di benessere. Ce lo ricorda anche Colombo in calce dicendo che il piacere ''come parola detta, non sempre rappresenta il dolce dell’empireo''.
''Il Piacere'' è anche il titolo di un romanzo di Gabriele D'Annunzio, il cui protagonista è il nobile romano, abruzzese d’origine, Andrea Spinelli.''Diamo il via ad un tocco d’amore: il piacere è quasi sempre nascosto, ma è la vitalità per ciascuno di noi, che senza questo spunto la vita sarebbe priva di effetto. È in assoluto la speranza di tutti, non c’è niente che lo superi, è essenziale. Noi lo crediamo, noi lo vogliamo, noi…e poi è vivo, è puro nelle sue velleità, ed è uno spunto di vita. La gioia, la grazia, la fiamma del bene. A volte però è difficile trovarlo, lo cerchi invano, ma per te non esiste e lotti sperando nel miracolo'' le parole di Umberto Colombo.
''Il Piacere'' è anche il titolo di un romanzo di Gabriele D'Annunzio, il cui protagonista è il nobile romano, abruzzese d’origine, Andrea Spinelli.''Diamo il via ad un tocco d’amore: il piacere è quasi sempre nascosto, ma è la vitalità per ciascuno di noi, che senza questo spunto la vita sarebbe priva di effetto. È in assoluto la speranza di tutti, non c’è niente che lo superi, è essenziale. Noi lo crediamo, noi lo vogliamo, noi…e poi è vivo, è puro nelle sue velleità, ed è uno spunto di vita. La gioia, la grazia, la fiamma del bene. A volte però è difficile trovarlo, lo cerchi invano, ma per te non esiste e lotti sperando nel miracolo'' le parole di Umberto Colombo.
Il Piacere
Quel tocco di una rosa innamorata
porta la brama alle più alte sfere
che piacente è di gran lunga avvalorata
dall’ardita punta dell’arciere
questo entusiasmo simile ad un braciere
da rubicondo dondolante libera lo spasimo
è qui che il tono assunto diventa giocoliere
e ruota in fantasia beccante alieno all’animo
l’apostrofato germe punta in rilievo l’entusiasmo
ridonda luce e brace alla sensibilità di fondo
s’intona presto e passa dal supino al chiasmo
e s’induce il soggetto a girarsi in tondo
tale e tanta è la fantasia puntata in cima
che il gioco viene ripetuto più e più volte
ed ogni verso concede la sua buona rima
fintanto che da fantasia son coinvolte
la stessa cosa provi aprendo un libro
che ti passa e ti gira tra le mani
lo sfogli, lo guardi e ne senti il vibro
e leggi la sua storia dagli accenti strani
la mente vola presa dal racconto letto
e ne assorbe il testo con grande esulto
ecco che lo ritrovi scritto nell’intelletto
che fluttua in prima fila nel tuo culto
distante è il piacere come parola detta
non sempre rappresenta il dolce dell’empireo
di noi per noi non viene sempre letta
come il raggiunto luogo puro da cicisbeo
Umberto Colombo