Costa: asta benefica di un quadro di Emilio Giossi per La Nostra Famiglia
Un luogo dove le emozioni e la solidarietà si sono incontrati, passando attraverso l’arte. Uno sguardo attento verso l’altro, nei confronti dei bambini e ragazzi de La Nostra Famiglia di Bosisio Parini che ha incrociato il destino di un dipinto in attesa di una dimora.
Oltre all’anteprima della mostra ''La rosa del mondo. Emilio Giossi'' che si terrà a Firenze e Stoccarda, il ristorante ''retroBottega'' di Costa Masnaga, con la collaborazione di Tipotipo_Lab e Floricoltura del Vento, ha ospitato un’asta di beneficenza. É stata battuta un’opera dell’artista di Besana Brianza, il cui ricavato è stato interamente devoluto a La Nostra Famiglia a sostegno di servizi psicologici per bambini e ragazzi con cerebrolesioni acquisite e per le loro famiglie.
Il maestro violoncellista Marcello Scandelli, che ha accolto gli ospiti provenienti dall’ingresso emozionale allestito nel cortile, ha aperto il momento cardine della serata. La sua musica, eseguita con grande trasporto, ha accompagnato in un personale viaggio introspettivo.
''Abbiamo voluto dare spazio alle emozioni, ai sentimenti, mostrando attenzione verso l’altro e in modo particolare verso la persona'' ha commentato Marta Beccalli, artefice dell’iniziativa insieme al fratello Stefano.
Luisa Minoli, presidente de La Nostra Famiglia ha presentato il centro che si occupa di cura e riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto dell’età evolutiva, la cui sede più rappresentativa si trova a Bosisio Parini. La dottoressa ha illustrato l’iniziativa sostenuta attraverso l’asta benefica. ''Abbiamo attivo un progetto di accompagnamento psicologico di bambini e ragazzi che, nel loro percorso di vita, hanno vissuto un trauma che ha modificato la loro vita. Sono bambini che hanno una cerebrolesione acquisita e noi ci occupiamo della riabilitazione. Accanto all’attività per il recupero della funzionalità motoria e cognitiva, c’è da recuperare l’aspetto psicologico, specie quando l’evento traumatico si affaccia tra la preadolescente e l’adolescenza. Questo accompagnamento vuole aiutare i ragazzi a esprimere cosa provano perché spesso portano dentro di sé una rabbia e fatica: il progetto serve ad aiutarli a trasformare queste emozioni e a recuperare un rapporto con il loro corpo che a volte rimane menomato''.
C’è un’equipe di professionisti che aiuta i bambini a prendersi cura dell’aspetto emotivo: ''È un’attività collaterale rispetto a quella riabilitativa che però serve a salvare il bambino e la sua famiglia'' ha rimarcato la dottoressa Minoli. ''Ci occupiamo di bambini e ragazzi che spesso non guariscono: per noi è importante che tutti possano essere curati. Tutti possono essere salvati, riuscendo a guardarsi in modo nuovo dopo un evento che li ha segnati in maniera significativa grazie ai tanti operatori che non curano solo l’aspetto tecnico ma, come diceva il nostro fondatore Beato Luigi Monza, creano quel clima di famiglia in cui ciascuno si sente accolto e, a volte, riesce a rinascere alla vita''.
Il sostegno all’iniziativa benefica è stato espresso anche dall’amministrazione comunale. ''Credo ci sia sempre bisogno di parlare, far sapere e sensibilizzare. Penso che questo sia il modo più bello per collaborare. Oggi stiamo dicendo che ci vuole un villaggio a salvare un bambino e, come testimonia quest’iniziativa, la comunità si prende cura di ragazzi che, anche quando non sono nostri, diventano nostri'' ha detto il sindaco Sabina Panzeri, presente insieme al vice sindaco Cristian Pozzi.
L’avvocato Miriam Rudini, dopo una sintetica presentazione dell’artista, ha curato l’asta del quadro intitolato ''Il bachino malato'', ispirato a Caravaggio, raffigurante la malattia e appartenente alla serie ''Le immagini smarrite''.
Per Emilio Giossi, che dipinge sin dall’età di sei anni, la pittura è forma e movimento, proprio come la vita. Le opere della mostra ''La Rosa del mondo'' sono nate nel periodo coevo alla scomparsa di Rosaria, l’amata moglie: la sua perdita ha comportato un cambiamento personale e artistico. Sono due le caratteristiche che contraddistinguono l’opera di Giossi, le forme, quasi sempre umane, dalle quali scaturisce la richiesta di ascolto e completamento da parte di chi le osserva e i colori, vere e proprie forze creative, nonché origine della pittura dell’arista.
Emilio Giossi, chiudendo la serata prima di un momento conviviale, ha recitato alcuni suoi componenti poetici: per lui, il bello e l’arte sono utili a guarire il mondo. Proprio come l’iniziativa promossa domenica 6 ottobre.
Come il quadro ha trovato una casa in cui essere custodito, così, grazie alla generosità espressa con l’asta, bambini e ragazzi de La Nostra Famiglia potranno prendersi cura della loro anima, riprovando a prendersi cura e ad accogliere la loro preziosa vita.
Oltre all’anteprima della mostra ''La rosa del mondo. Emilio Giossi'' che si terrà a Firenze e Stoccarda, il ristorante ''retroBottega'' di Costa Masnaga, con la collaborazione di Tipotipo_Lab e Floricoltura del Vento, ha ospitato un’asta di beneficenza. É stata battuta un’opera dell’artista di Besana Brianza, il cui ricavato è stato interamente devoluto a La Nostra Famiglia a sostegno di servizi psicologici per bambini e ragazzi con cerebrolesioni acquisite e per le loro famiglie.
Il maestro violoncellista Marcello Scandelli, che ha accolto gli ospiti provenienti dall’ingresso emozionale allestito nel cortile, ha aperto il momento cardine della serata. La sua musica, eseguita con grande trasporto, ha accompagnato in un personale viaggio introspettivo.
''Abbiamo voluto dare spazio alle emozioni, ai sentimenti, mostrando attenzione verso l’altro e in modo particolare verso la persona'' ha commentato Marta Beccalli, artefice dell’iniziativa insieme al fratello Stefano.
Luisa Minoli, presidente de La Nostra Famiglia ha presentato il centro che si occupa di cura e riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto dell’età evolutiva, la cui sede più rappresentativa si trova a Bosisio Parini. La dottoressa ha illustrato l’iniziativa sostenuta attraverso l’asta benefica. ''Abbiamo attivo un progetto di accompagnamento psicologico di bambini e ragazzi che, nel loro percorso di vita, hanno vissuto un trauma che ha modificato la loro vita. Sono bambini che hanno una cerebrolesione acquisita e noi ci occupiamo della riabilitazione. Accanto all’attività per il recupero della funzionalità motoria e cognitiva, c’è da recuperare l’aspetto psicologico, specie quando l’evento traumatico si affaccia tra la preadolescente e l’adolescenza. Questo accompagnamento vuole aiutare i ragazzi a esprimere cosa provano perché spesso portano dentro di sé una rabbia e fatica: il progetto serve ad aiutarli a trasformare queste emozioni e a recuperare un rapporto con il loro corpo che a volte rimane menomato''.
C’è un’equipe di professionisti che aiuta i bambini a prendersi cura dell’aspetto emotivo: ''È un’attività collaterale rispetto a quella riabilitativa che però serve a salvare il bambino e la sua famiglia'' ha rimarcato la dottoressa Minoli. ''Ci occupiamo di bambini e ragazzi che spesso non guariscono: per noi è importante che tutti possano essere curati. Tutti possono essere salvati, riuscendo a guardarsi in modo nuovo dopo un evento che li ha segnati in maniera significativa grazie ai tanti operatori che non curano solo l’aspetto tecnico ma, come diceva il nostro fondatore Beato Luigi Monza, creano quel clima di famiglia in cui ciascuno si sente accolto e, a volte, riesce a rinascere alla vita''.
Il sostegno all’iniziativa benefica è stato espresso anche dall’amministrazione comunale. ''Credo ci sia sempre bisogno di parlare, far sapere e sensibilizzare. Penso che questo sia il modo più bello per collaborare. Oggi stiamo dicendo che ci vuole un villaggio a salvare un bambino e, come testimonia quest’iniziativa, la comunità si prende cura di ragazzi che, anche quando non sono nostri, diventano nostri'' ha detto il sindaco Sabina Panzeri, presente insieme al vice sindaco Cristian Pozzi.
L’avvocato Miriam Rudini, dopo una sintetica presentazione dell’artista, ha curato l’asta del quadro intitolato ''Il bachino malato'', ispirato a Caravaggio, raffigurante la malattia e appartenente alla serie ''Le immagini smarrite''.
Per Emilio Giossi, che dipinge sin dall’età di sei anni, la pittura è forma e movimento, proprio come la vita. Le opere della mostra ''La Rosa del mondo'' sono nate nel periodo coevo alla scomparsa di Rosaria, l’amata moglie: la sua perdita ha comportato un cambiamento personale e artistico. Sono due le caratteristiche che contraddistinguono l’opera di Giossi, le forme, quasi sempre umane, dalle quali scaturisce la richiesta di ascolto e completamento da parte di chi le osserva e i colori, vere e proprie forze creative, nonché origine della pittura dell’arista.
Emilio Giossi, chiudendo la serata prima di un momento conviviale, ha recitato alcuni suoi componenti poetici: per lui, il bello e l’arte sono utili a guarire il mondo. Proprio come l’iniziativa promossa domenica 6 ottobre.
Come il quadro ha trovato una casa in cui essere custodito, così, grazie alla generosità espressa con l’asta, bambini e ragazzi de La Nostra Famiglia potranno prendersi cura della loro anima, riprovando a prendersi cura e ad accogliere la loro preziosa vita.
M.Mau.