Lago di Pusiano: avvisato il gambero rosso ''killer''
Nuovo avvistamento del gambero rosso della Louisiana, altrimenti conosciuto come "killer" al lago di Pusiano. La presenza della specie alloctona, dunque non originaria del territorio, è già stata segnalata altre volte e nuove immagini ci giungono in questi giorni a cura di Lake Pusiano eco team, che da anni ha a cuore la salvaguardia dell’ambiente.
Nel "Piano di gestione nazionale del gambero rosso della Louisiana", redatto da Ministero della Transizione ecologica, ISPRA e SNPA, il Procambarus clarkii è una specie inclusa nelle liste di specie esotiche invasive di rilevanza unionale del Regolamento Ue 1143/2014, recepito in Italia con D. lvo 230/2017, in quanto sono stati ritenuti soddisfatti i criteri concordati a livello Unionale per l’inserimento nella lista. Tale normativa impone l’eradicazione rapida o il controllo delle specie esotiche invasive inserite nell’elenco.
''Abbiamo provveduto a segnalare l'avvistamento al Parco Valle Lambro, permettendoci di suggerire l'avviamento di una campagna di monitoraggio per stimarne la densità di popolazione ed attuarne l'eventuale contenimento, magari in collaborazione con le associazioni di pescatori e/o l'azienda che detiene i diritti di pesca e navigazione sul Lago di Pusiano'' spiegano da Lake Pusiano eco team. ''Siamo a conoscenza del fatto che nel lago brianteo il gambero rosso è predato da alcuni uccelli acquatici, come l'airone, e da alcuni pesci, come il persico trota e il siluro (altra specie invasiva). Ma, non abbiamo alcuna notizia di indagini recenti, condotte sulla popolazione del gambero rosso nel Lago di Pusiano, capaci di dimostrare che i suoi predatori sono in grado di limitarne a sufficienza la diffusione nel territorio. In ogni caso, anche se non ci fosse alcun motivo di allarme, suggeriremmo comunque di tenere gli occhi aperti e di non sottovalutare il problema, perché si tratta di una grave minaccia per le specie autoctone, come il gambero d'acqua dolce Austropotamobius pallipes, a causa della grande voracità e della formidabile capacità di adattamento del gambero killer''.
Perché gambero "killer"? ''Questo crostaceo venne importato senza scrupoli in Italia a scopo alimentare, ma per diverse ragioni il suo allevamento fu abbandonato. Dagli allevamenti, però, è fuoriuscito nei corsi d’acqua e nei laghi. I gamberi americani, aggressivi e molto prolifici, in pochi anni sono così riusciti a colonizzare le acque interne, con esiti nefasti per gli ecosistemi. Il soprannome di "killer" sarebbe dovuto al loro impatto distruttivo sugli altri animali e sulla biodiversità, aggravato dal fatto che questi crostacei sono portatori sani della "peste del gambero", una forma acuta di micosi che provoca il deterioramento del carapace dei gamberi d'acqua dolce autoctoni (Austropotamobius pallipes). Ricordiamo che questi ultimi sono, purtroppo, diventati particolarmente rari nel nostro territorio, anche a causa dell'alto livello di inquinamento delle acque interne. Per questo motivo, sono considerati una specie protetta sia a livello nazionale che a livello europeo. Inoltre, sono ritenuti organismi di particolare pregio per i laghi ed i corsi d'acqua in quanto, essendo molto sensibili all’inquinamento, rappresentano un ottimo bioindicatore''.
Come capire se stiamo vedendo un gambero rosso? Anche qui ci viene in aiuto la puntuale descrizione di Lake Pusiano eco team: ''Il gambero della Louisiana, che può raggiungere i venti centimetri di lunghezza, si riconosce per il colore rosso scuro, per il carapace ruvido e per la presenza di una spina alla base delle chele. È abilissimo nella vita in acqua, dalla quale può anche uscire ed allontanarsi per decine di metri. Il suo ciclo riproduttivo è semplice, veloce e molto efficace. In condizioni ideali può riprodursi fino a tre volte all’anno, per un totale di circa 600 uova, mentre il gambero d'acqua dolce autoctono non supera le 60-80 uova. Inoltre, è un animale onnivoro molto aggressivo e spavaldo, in grado di sopravvivere a (quasi) tutto: dal cambio di temperatura a quello di salinità o acidità dell’acqua, dalle acque povere di ossigeno a quelle, addirittura, inquinate. Infine, come alcuni rettili a cui ricresce la coda, ha la capacità di vivere anche se perde le chele, le quali ricrescono in poco tempo. Insomma, un vero e proprio "killer": dove si insedia, ad esempio, spariscono quasi completamente gli anfibi come i rospi e le rane''.
Nel "Piano di gestione nazionale del gambero rosso della Louisiana", redatto da Ministero della Transizione ecologica, ISPRA e SNPA, il Procambarus clarkii è una specie inclusa nelle liste di specie esotiche invasive di rilevanza unionale del Regolamento Ue 1143/2014, recepito in Italia con D. lvo 230/2017, in quanto sono stati ritenuti soddisfatti i criteri concordati a livello Unionale per l’inserimento nella lista. Tale normativa impone l’eradicazione rapida o il controllo delle specie esotiche invasive inserite nell’elenco.
''Abbiamo provveduto a segnalare l'avvistamento al Parco Valle Lambro, permettendoci di suggerire l'avviamento di una campagna di monitoraggio per stimarne la densità di popolazione ed attuarne l'eventuale contenimento, magari in collaborazione con le associazioni di pescatori e/o l'azienda che detiene i diritti di pesca e navigazione sul Lago di Pusiano'' spiegano da Lake Pusiano eco team. ''Siamo a conoscenza del fatto che nel lago brianteo il gambero rosso è predato da alcuni uccelli acquatici, come l'airone, e da alcuni pesci, come il persico trota e il siluro (altra specie invasiva). Ma, non abbiamo alcuna notizia di indagini recenti, condotte sulla popolazione del gambero rosso nel Lago di Pusiano, capaci di dimostrare che i suoi predatori sono in grado di limitarne a sufficienza la diffusione nel territorio. In ogni caso, anche se non ci fosse alcun motivo di allarme, suggeriremmo comunque di tenere gli occhi aperti e di non sottovalutare il problema, perché si tratta di una grave minaccia per le specie autoctone, come il gambero d'acqua dolce Austropotamobius pallipes, a causa della grande voracità e della formidabile capacità di adattamento del gambero killer''.
Perché gambero "killer"? ''Questo crostaceo venne importato senza scrupoli in Italia a scopo alimentare, ma per diverse ragioni il suo allevamento fu abbandonato. Dagli allevamenti, però, è fuoriuscito nei corsi d’acqua e nei laghi. I gamberi americani, aggressivi e molto prolifici, in pochi anni sono così riusciti a colonizzare le acque interne, con esiti nefasti per gli ecosistemi. Il soprannome di "killer" sarebbe dovuto al loro impatto distruttivo sugli altri animali e sulla biodiversità, aggravato dal fatto che questi crostacei sono portatori sani della "peste del gambero", una forma acuta di micosi che provoca il deterioramento del carapace dei gamberi d'acqua dolce autoctoni (Austropotamobius pallipes). Ricordiamo che questi ultimi sono, purtroppo, diventati particolarmente rari nel nostro territorio, anche a causa dell'alto livello di inquinamento delle acque interne. Per questo motivo, sono considerati una specie protetta sia a livello nazionale che a livello europeo. Inoltre, sono ritenuti organismi di particolare pregio per i laghi ed i corsi d'acqua in quanto, essendo molto sensibili all’inquinamento, rappresentano un ottimo bioindicatore''.
Come capire se stiamo vedendo un gambero rosso? Anche qui ci viene in aiuto la puntuale descrizione di Lake Pusiano eco team: ''Il gambero della Louisiana, che può raggiungere i venti centimetri di lunghezza, si riconosce per il colore rosso scuro, per il carapace ruvido e per la presenza di una spina alla base delle chele. È abilissimo nella vita in acqua, dalla quale può anche uscire ed allontanarsi per decine di metri. Il suo ciclo riproduttivo è semplice, veloce e molto efficace. In condizioni ideali può riprodursi fino a tre volte all’anno, per un totale di circa 600 uova, mentre il gambero d'acqua dolce autoctono non supera le 60-80 uova. Inoltre, è un animale onnivoro molto aggressivo e spavaldo, in grado di sopravvivere a (quasi) tutto: dal cambio di temperatura a quello di salinità o acidità dell’acqua, dalle acque povere di ossigeno a quelle, addirittura, inquinate. Infine, come alcuni rettili a cui ricresce la coda, ha la capacità di vivere anche se perde le chele, le quali ricrescono in poco tempo. Insomma, un vero e proprio "killer": dove si insedia, ad esempio, spariscono quasi completamente gli anfibi come i rospi e le rane''.
M.Mau.