Barzanò: weekend dedicati alla Canonica di S.Salvatore

Tre weekend per ''tuffarsi'' nell'affascinante storia (e conoscere le curiosità) della Canonica di San Salvatore di Barzanò
Una possibilità imperdibile che molti visitatori non si sono lasciati scappare nell'ambito del Festival Italia Romanica, iniziativa giunta quest'anno alla seconda edizione, dedicata all’arte e all’architettura del Medioevo italiano. Alla manifestazione hanno partecipato oltre cento edifici tra cattedrali, abbazie, monasteri e chiese campestri da Sardegna, Lombardia, Sicilia e Piemonte.
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Promotrice dell’iniziativa è stata la Fondazione Sardegna Isola del Romanico, affiancata in Lombardia dalla Fondazione Lemine con Associazione Brig e Romanico nel Basso Sebino. Le Giornate Nazionali del Romanico infatti, sono state concepite come importante momento di condivisione culturale, oltre che una formidabile vetrina per diffondere la storia e la cultura di una delle epoche più rappresentative della storia e dell’identità del nostro Paese.
E così è stato anche per la Canonica di San Salvatore: una volta varcata la soglia, è stato possibile ammirare, oltre alla struttura della chiesa, aperta anche al piano inferiore, anche una mostra dedicata alla storia dell'edificio stesso.

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La Canonica di San Salvatore infatti, ha origini molto antiche. Parrebbe infatti che un tale Novellinano Pandaro nel 381, periodo in cui fu imposto sul territorio milanese l'obbligo da parte di Teodosio di chiudere antichi luoghi di culto padani, si spostò rifugiandosi in una località allora chiamata il Pago di Barzanova, per poter continuare a edificare templi e sacelli dedicati agli antichi dei. La conformazione forse particolarmente ridotta dell'edificio permise a quest'ultimo di resistere ai tempi, diventando, nel VIII secolo, una chiesa cristiana.
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Si ritiene che la costruzione della chiesa si sia sviluppata in almeno tre fasi differenti. La cappella originaria aveva un'unica campata senza cupola completa di abside quadrata posta sulla cripta, conformazione tipica dell'alto medioevo. Successivamente fu addossata alla prima campata una seconda, e solo successivamente fu posta la cupola emisferica su trombe e le quattro arcate a tutto sesto, poste poggianti sui muri perimetrali lasciando aperte le monofore a meridione dell'edificio. La chiesa, così come il castello castrense che vi era in prossimità, è sicuramente, in alcune sue parti, in particolare l'ingresso principale, d'epoca longobarda. Il castello fu però distrutto nel 1222. Anche l'intitolazione della chiesa a Cristo Salvatore confermerebbe l'ipotesi longobarda. La collinetta posta a fianco della chiesa potrebbe essersi formata con i resti del maniero.
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Facciata e torre, infine, risalgono al 1231, e le ricostruzioni successive, risalenti al 1611, furono imposte dall'arcivescovo di Milano san Carlo Borromeo dopo aver avuto la relazione della visita del padre gesuita Leronetto Clavone risalente al 1567 che ordinava la ricostruzione della torre campanaria che era ceduta nel 1550. L'edificio si presentava in degrado e fu oggetto di restauro nel XXI secolo durato un decennio con la riapertura alle visite nel 2010. Durante i lavori fu rinvenuto l'affresco posto sulla facciata con la Madonna tra due angeli con decori di viti e melograni antica simbologia cristiana.
Nel corso dei weekend di apertura (l'ultimo in ordine di tempo sabato 12 e domenica 13 ottobre), la chiesa è stata a disposizione del pubblico senza necessità di prenotazione, e soprattutto in tre occasioni è stato possibile partecipare a visite guidate. A tutti i presenti è stata fornita una documentazione relativa alla storia della chiesa, utile ad apprezzare caratteristiche e pregi, celebrati ancora di più proprio grazie al festival, sostenuto dal Comune di Barzanò.
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