La poesia di Umberto Colombo/99: l'adiposi è figlia del pigro di natura
La poesia di fine novembre ci parla di adiposi, definita come un ''abnorme accumulo di adipe in piccoli ammassi o noduli nel tessuto sottocutaneo''. La più comunemente ''ciccia'' viene notata sui corpi più mingherlini e su quelli più abbondanti: insomma, se ne parla spesso e può essere collegata anche ad un funzionamento mentale. Umberto Colombo l’ha introdotta con queste parole: ''Vorrei parlare di ''adiposi'', visto che molte persone ne soffrono, soprattutto la gioventù. Oggigiorno con tutte queste occasioni di abbondanza di cibo o di prodotti altamente calorifici, uniti alle poche occasioni sportive per la disinvoltura del fisico, ne fanno un grande tranello per molti di noi. Hai voglia poi a pentirti, ma ciò che fatto è fatto. Aggiungi Un kilo, due Kilo, Tre kilo e chi più ne ha ne metta. Ma poi il riprendersi dalla ciccia costa parecchia fatica''.
La ciccia
La ciccia non è mai abbondanza di salute
quasi sempre è figlia del pigro di natura
che in panciolle sta in casa con lunghe sedute
senza pensare attentamente alla sua figura
non sempre però questa è data per pigrizia
a volte è figlia conseguente alla sventura
per psiche o per lignaggio o per delizia
che non fanno coerenza all’aria pura
il guaio sta nell’essere scattante al moto
che in certi casi ne denuncia la sofferenza
colui ch’è ciccio a fatica cammina o è lesto in nuoto
suda s’affatica arranca malvedendo la parvenza
rinuncia e resta fermo sul moto inattivo
si sente stanco pesante ed è un pappa molle
diventa dispersivo traballante senza un motivo
e resta lì sul fermo fisso e madido alle consolle
a differenza storta di un mingherlino nato
che soffre di postura e di equilibrio
non vale per lui lo stesso predicato
ma entrambi son sofferenti di squilibrio
il giusto portamento sta nell’esser regolari
mangiare a sufficienza ma non troppo
percorrer le strade sollecitando gli articolari
e il tutto sarà preciso e non resterà sul groppo
Umberto Colombo