Molteno: approvato all'unanimità dal consiglio il PEBA, per abbattere le barriere architettoniche

Approvato all’unanimità delle forze politiche il piano di eliminazione barriere architettoniche (PEBA) nel consiglio comunale di martedì 29 ottobre a Molteno.
Come anticipato dall’assessore ai lavori pubblici ed edilizia privata Andrea Bassani, è stata compiuta un’indagine su 26 strutture e spazi pubblici che comprendono 11 strutture e aree pubbliche comunali tra cui edifici pubblici, cimiteri, edifici a uso di sedi e associazioni e 7 parchi e parchi giochi. Oltre agli spazi urbani, si è posta attenzione ai parcheggi, agli attraversamenti pedonali e alle criticità presenti sui marciapiedi. ''Ne sono emersi 13 interventi attuabili nel breve periodo per un valore di 55.000 euro e 14 interventi a medio-lungo termine con un costo stimato di 450.000 euro. Per questi ci impegneremo a cercare fondi per migliorare l’accessibilità degli spazi pubblici'' ha precisato l'amministratore.
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Un'immagine del consiglio di martedì sera con l'illustrazione del PEBA

L’ingegnere Massimiliano Valsecchi, estensore del piano, lo ha definito ''uno degli strumenti più utili all’amministrazione, a servizio dell’ufficio tecnico che così ha una definizione delle problematiche relative alle barriere. Attraverso il piano, si può avere uno strumento utile e pratico che permette di individuare celermente quello che si può o no fare. In passato capitava uscissero finanziamenti e le amministrazioni, non avendo strumenti come questo, non sfruttavano le risorse''. In linea con i riferimenti normativi che lo reputano uno strumento di sensibilizzazione, l’ingegnere ha precisato che ''questo è un primo passo per continuare con altre iniziative: lo scopo è quello dell’inclusività di ogni spazio pubblico. Il Comune di Molteno, con non molti altri comuni, si è dotato di questo strumento che è un segno di civiltà''.
Va considerato il concetto di utenza ampliata perché la barriera architettonica non è solo per disabilità motoria o visiva, ma anche per le persone anziane e per chi passeggia con i bambini nel passeggino.
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Il piano è stato costruito in tre fasi: dopo la definizione strategie e obiettivi, è stato somministrato un questionario alla cittadinanza (sono arrivate meno di 10 risposte) e le proposte. Oltre all’analisi degli edifici a uso pubblico, parchi gioco e aree verdi, si sono analizzati anche altri edifici e spazi di particolare interesse pubblico per l’accessibilità esterna, come la farmacia, il palazzetto dello sport, le chiese, l’oratorio, l’ufficio postale e la stazione ferroviaria. A questi si sono aggiunti i parcheggi, i marciapiedi e gli attraversamenti pedonali.
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La metodologia di analisi ha preso in considerazione il complesso. Ha previsto, nel caso del municipio, la valutazione delle aree esterne come i parcheggi e il percorso di avvicinamento; l’ingresso; gli spazi interni (presenti l’ascensore e le scale con corrimano; mancano mappe tattili o apparecchi fonici; le sedi della polizia locale e dell’assistente sociale non sono accessibili perché ci sono i gradini); i servizi igienici; le uscite di sicurezza (il comune è un edificio storico e come tale non ha scale esterne e porte che si aprono verso l’esterno). Il giudizio finale di accessibilità, per via della collocazione degli uffici sopracitati in una zona con barriere architettoniche, è di parziale accessibilità.
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A sinistra l'ingegner Massimiliano Valsecchi, estensore del piano

Nel parco di Villa Rosa invece, sono state rilevate le criticità tipiche dei parchi storici come i vecchi viali in ghiaia, le panchine e i saliscendi. Valutati anche i parcheggi: in Via Roma, ad esempio, manca la segnaletica verticale nella postazione per utenti con disabilità ma è presente la segnaletica orizzontale con le linee tratteggiate che indicano lo spazio di manovra. In via conti, all’ingresso della primaria, la zebratura della linea tratteggiata ha un colore stradale (bianco) e non è di colore giallo.
I percorsi pedonali a raso, magari protetti da un’isola laterale, sono la soluzione migliore per l’accessibilità perché evitano i continui saliscendi che ci sono a fine via o quando c’è un passo carraio. Evidenziati poi alcuni appunti sui marciapiedi in via Giovanni XXIII dove sono presenti i cavallotti pedonali che impediscono il passaggio di carrozzine.
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''Gli interventi sono stati divisi in due tipologie – ha riferito l’ingegner Valsecchi - quelli a breve termine, facilmente attuabili dall’ufficio tecnico con un costo indicato esente Iva e gli interventi più corposi al parco e al cimitero. Il piano deve servire a individuare le criticità, poi a risolverli ci sono diversi modi''.
Il sindaco Giuseppe Chiarella, a conclusione della presentazione, ha chiosato: ''Nel complesso il comune è accessibile: ci sono alcuni interventi da fare ma la situazione non è allarmante. Era già un nostro obiettivo, ma ci vogliono tempo e risorse per sistemare gli uffici della polizia locale e dell’assistente sociale''.
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Il piano è stato approvato anche dal gruppo di minoranza Molteno Bene Comune che ha condiviso alcune annotazioni e precisazioni. ''Nel municipio, che è un edificio storico e sistemato a suo tempo, ci sono alcune limitazioni, però ci sono opere pubbliche realizzate negli ultimi anni con deficit, come i nuovi ambulatori a cui manca il corrimano. Stupisce che in tanti marciapiedi ci sono passaggi pedonali che finiscono nel vuoto. I cavallotti, oltre a essere limitazioni, a volte sono presidi a tutela degli incivili che vanno sui marciapiedi con monopattini e biciclette'' ha affermato il capogruppo Giovanni Galimberti.
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''Andrebbe fatta un’azione di sensibilizzazione a Rfi, che deve darsi una mossa per fare la gara per l’installazione degli ascensori in stazione. In un posto come quello, dove passano 800 persone al giorno, mancano anche i servizi igienici e anche sul pannello tattile non sono indicati. Per noi la maggiore criticità che potrebbe esserci in futuro, anche in via dei lavori di elettrificazione della linea che prevederanno la chiusura della stazione ferroviaria per tre anni da giugno 2025, è il passaggio a livello di Via Mario Conti. Ci siamo poi dimenticati di un’area pubblica, l’ex campo da calcio di Viale Consolini, dove c’è una convenzione per l’utilizzo dell’area''.
M.Mau.
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