Missaglia: due nuovi progetti per i ragazzi al via in oratorio
''Questa proposta nasce innanzitutto per abbattere le barriere della disabilità all'interno della nostra realtà, non solo a livello di comunità cristiana. Dando l'opportunità ai ragazzi di confrontarsi con questo tema, ma soprattutto con l'altro diverso da me''. Si è espresso così don Andrea Scaltritti - responsabile della pastorale giovanile degli Oratori di Missaglia - rispetto alla nuova iniziativa ''TUTTI noi: NOI per tutti. Un progetto per i nostri adolescenti e per tutti'' nata dal desiderio di voler non solo accogliere le difficoltà dell’altro, bensì di conoscere le particolarità di ognuno e guardarle da un nuovo punto di vista.
Il progetto è nato dalla richiesta delle famiglie agli Oratori di un'accoglienza educativa e cristiana pensata a trecentosessanta gradi, anche per coloro con disabilità di diversi gradi.
L’équipe ha risposto, accogliendo la domanda, mettendosi in gioco e proponendo nuove esperienze che abbiano quale obiettivo primario quello di conoscere ed esplorare la tematica della disabilità attraverso un percorso di conoscenza e formazione con meta l’accoglienza delle singolarità di ognuno.
Questa iniziativa è articolata in diverse azioni attuate con la collaborazione della Fondazione oratori Milanesi: in primo luogo vi saranno cinque momenti di formazione di 2 ore ciascuno in collaborazione con l’ufficio inclusione e disabilità di FOM e della Consulta Diocesana ''Comunità cristiana e disabilità - O tutti o nessuno'' dell’Arcidiocesi che esporrà la tematica al centro del progetto; ad esse seguiranno poi due momenti di conoscenza con le realtà del territorio che operano con persone con disabilità. Successivamente prenderanno il via le 10 ore di attività di consulenza, accompagnamento e verifica per la progettazione di una vacanza inclusiva che coinvolga un ente del territorio come CSE, CDD o Associazione per poi infine, arrivare all’ultima tappa del progetto, ossia l’attivazione di esperienze inclusive laboratoriali, ludiche o sportive che offrano la possibilità di essere vissute da tutti durante il periodo dell’oratorio estivo.
''L'obiettivo non è solo quello di vivere l'esperienza di una vacanza inclusiva al servizio anche di ragazzi disabili. Il percorso deve riguardare l'intera comunità'' ha detto don Andrea.
Tutte queste attività vedranno coinvolti i giovani responsabili e gli adolescenti in modo che possano saggiare personalmente un momento formativo esperienziale che permetta di valorizzare la tematica della disabilità creando vocazioni e progetti di vita nuovi nelle vite di coloro che saranno coinvolti. La fase di preparazione di questa iniziativa è già in atto, ha infatti preso il via nel mese di ottobre ed andrà avanti fino ad aprile 2025.
''L’accoglienza per ora è molto buona, anche se di fatto il percorso si deve avviare ancora; siamo nella fase di progettazione con le tre realtà che ci accompagneranno nel cammino e l’ente che organizzerà concretamente la vacanza inclusiva'' ha concluso il sacerdote.
Non si tratta peraltro dell'unico progetto proposto ai ragazzi nell'ambito delle attività di pastorale giovanile. Don Andrea ci ha spiegato anche gli obiettivi di Teen Star (Sexuality Teaching in the context of Adult Responsibility), proposta sostenuta dalla Consulta di Emmaus ''partendo anche dall’insegnamento di nostro Signore Gesù: Io vi ho amato, amatevi anche voi''.''L’idea è quella di pensare una proposta, un percorso per i ragazzi su come amare se stessi e quindi essere capaci di amare gli altri'' ci ha spiegato il sacerdote.
Il programma è volto a cambiare la percezione della sessualità, non ridotta alla sola genitalità e alla ricerca del piacere, ma bensì alla realizzazione del desiderio di essere amati che ciascuno nutre attraverso un processo di educazione con sequenze pedagogiche pensate allo sviluppo della personalità e all'auto identificazione attraversati durante le fasi dell’età evolutiva che si sperimenta durante la crescita.
''Partiranno due percorsi per due gruppi di ragazzi dal 25 luglio e la risposta della comunità è stata sicuramente buona. Quello che mi aspetto è che per loro sia un’occasione da vivere. Se ci saranno frutti non saranno sicuramente prossimi, ma riguarderanno la vita anche affettiva nella loro adolescenza; non si raccolgono domani, ma negli anni. Già il fatto che in tantissimi abbiano accolto questa occasione preziosa è sicuramente molto positivo'' ha aggiunto don Andrea.
I giovani saranno accompagnati da tutor, che proporranno dei lavori di gruppo, attività e confronti per condurli a riconoscere i segnali della crescita a livello sensoriale, emotivo, cognitivo e immaginativo: questa è una modalità di apprendimento induttiva e graduale che dà la possibilità ai ragazzi di capire come si diventa grandi costruendo importanti con gli altri.
Il progetto include anche due incontri con i genitori, uno di presentazione e l’altro di restituzione. Fra i due si svolgeranno le interazioni dei ragazzi tra loro e tra i tutor per un totale di 14 incontri per ogni gruppo di 25 ragazzi, composti dai preAdo degli Oratori, in particolare i membri delle classi I, II e III della scuola secondaria di primo grado.
In conclusione questa sarà un’importantissima opportunità per i giovani nell'ambito del proprio percorso di catechesi, ma anche e soprattutto di crescita personale.
Il progetto è nato dalla richiesta delle famiglie agli Oratori di un'accoglienza educativa e cristiana pensata a trecentosessanta gradi, anche per coloro con disabilità di diversi gradi.
L’équipe ha risposto, accogliendo la domanda, mettendosi in gioco e proponendo nuove esperienze che abbiano quale obiettivo primario quello di conoscere ed esplorare la tematica della disabilità attraverso un percorso di conoscenza e formazione con meta l’accoglienza delle singolarità di ognuno.
Questa iniziativa è articolata in diverse azioni attuate con la collaborazione della Fondazione oratori Milanesi: in primo luogo vi saranno cinque momenti di formazione di 2 ore ciascuno in collaborazione con l’ufficio inclusione e disabilità di FOM e della Consulta Diocesana ''Comunità cristiana e disabilità - O tutti o nessuno'' dell’Arcidiocesi che esporrà la tematica al centro del progetto; ad esse seguiranno poi due momenti di conoscenza con le realtà del territorio che operano con persone con disabilità. Successivamente prenderanno il via le 10 ore di attività di consulenza, accompagnamento e verifica per la progettazione di una vacanza inclusiva che coinvolga un ente del territorio come CSE, CDD o Associazione per poi infine, arrivare all’ultima tappa del progetto, ossia l’attivazione di esperienze inclusive laboratoriali, ludiche o sportive che offrano la possibilità di essere vissute da tutti durante il periodo dell’oratorio estivo.
''L'obiettivo non è solo quello di vivere l'esperienza di una vacanza inclusiva al servizio anche di ragazzi disabili. Il percorso deve riguardare l'intera comunità'' ha detto don Andrea.
Tutte queste attività vedranno coinvolti i giovani responsabili e gli adolescenti in modo che possano saggiare personalmente un momento formativo esperienziale che permetta di valorizzare la tematica della disabilità creando vocazioni e progetti di vita nuovi nelle vite di coloro che saranno coinvolti. La fase di preparazione di questa iniziativa è già in atto, ha infatti preso il via nel mese di ottobre ed andrà avanti fino ad aprile 2025.
''L’accoglienza per ora è molto buona, anche se di fatto il percorso si deve avviare ancora; siamo nella fase di progettazione con le tre realtà che ci accompagneranno nel cammino e l’ente che organizzerà concretamente la vacanza inclusiva'' ha concluso il sacerdote.
Non si tratta peraltro dell'unico progetto proposto ai ragazzi nell'ambito delle attività di pastorale giovanile. Don Andrea ci ha spiegato anche gli obiettivi di Teen Star (Sexuality Teaching in the context of Adult Responsibility), proposta sostenuta dalla Consulta di Emmaus ''partendo anche dall’insegnamento di nostro Signore Gesù: Io vi ho amato, amatevi anche voi''.''L’idea è quella di pensare una proposta, un percorso per i ragazzi su come amare se stessi e quindi essere capaci di amare gli altri'' ci ha spiegato il sacerdote.
Il programma è volto a cambiare la percezione della sessualità, non ridotta alla sola genitalità e alla ricerca del piacere, ma bensì alla realizzazione del desiderio di essere amati che ciascuno nutre attraverso un processo di educazione con sequenze pedagogiche pensate allo sviluppo della personalità e all'auto identificazione attraversati durante le fasi dell’età evolutiva che si sperimenta durante la crescita.
''Partiranno due percorsi per due gruppi di ragazzi dal 25 luglio e la risposta della comunità è stata sicuramente buona. Quello che mi aspetto è che per loro sia un’occasione da vivere. Se ci saranno frutti non saranno sicuramente prossimi, ma riguarderanno la vita anche affettiva nella loro adolescenza; non si raccolgono domani, ma negli anni. Già il fatto che in tantissimi abbiano accolto questa occasione preziosa è sicuramente molto positivo'' ha aggiunto don Andrea.
I giovani saranno accompagnati da tutor, che proporranno dei lavori di gruppo, attività e confronti per condurli a riconoscere i segnali della crescita a livello sensoriale, emotivo, cognitivo e immaginativo: questa è una modalità di apprendimento induttiva e graduale che dà la possibilità ai ragazzi di capire come si diventa grandi costruendo importanti con gli altri.
Il progetto include anche due incontri con i genitori, uno di presentazione e l’altro di restituzione. Fra i due si svolgeranno le interazioni dei ragazzi tra loro e tra i tutor per un totale di 14 incontri per ogni gruppo di 25 ragazzi, composti dai preAdo degli Oratori, in particolare i membri delle classi I, II e III della scuola secondaria di primo grado.
In conclusione questa sarà un’importantissima opportunità per i giovani nell'ambito del proprio percorso di catechesi, ma anche e soprattutto di crescita personale.
I.M.