Oggiono, 4 Novembre: l’importanza della memoria per le nuove generazioni
A distanza di 106 anni dalla fine del primo conflitto mondiale, l’amministrazione comunale ha invitato la cittadinanza in un’occasione per mantenere viva la memoria. Nella mattinata di domenica 3 novembre, Piazza Manzoni ha accolto la deposizione della corona al Monumento ai Caduti, a cura del sindaco di Oggiono. In occasione del 4 novembre, la cerimonia è stata dedicata anche alla Giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale.
“Ci troviamo insieme” ha esordito il sindaco Chiara Narciso “per celebrare questa importante giornata per onorare i Caduti di tutte le guerre, insieme all’Unità Nazionale e le Forze Armate. Abbiamo vissuto tre momenti significativi, uno dei quali al centro della nostra città, in cui è stato reso omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita combattendo per il nostro Paese.” Il ricco programma della celebrazione è stata inaugurata a partire dalle ore 9.00 con la cerimonia dell’Alzabandiera, poi proseguire a Imberido - Largo San Francesco - per la deposizione della corona di alloro. La comunità, insieme alle autorità, si è poi riunita in preghiera alla 10.00 per la Santa Messa, nella Chiesa di Sant’Eufemia.
“Ogni nome inciso sul monumento e ogni storia di sacrificio” ha proseguito Narciso “ci ricorda il prezzo della pace e della libertà. La memoria è uno strumento potente, attraverso la quale possiamo trasmettere valori e insegnamenti ai giovani, affinché non dimentichino mai le conseguenze della violenza e dell’intolleranza. Le nuove generazioni, come quasi tutti noi, non hanno vissuto direttamente questi eventi e, probabilmente, non hanno avuto la possibilità di ascoltare dai propri familiari, come invece è accaduto a molti di noi. Attraverso questi racconti, quindi, dobbiamo conservare i valori che hanno plasmato la nostra Nazione.”
Con questo scopo, sabato 2 novembre, l’amministrazione comunale ha ricordato trentatré giovani oggionesi arrestati e torturati, presso la scuola A. Diaz, prima di essere deportati in Germania nell’ottobre del ‘44. “Viviamo in un’epoca di sfide complesse” ha concluso la prima cittadina “con guerre in corso e tensioni geopolitiche, crisi climatiche e disuguaglianze sociali: questi fatti di cronaca ci ricordano quanto sia fragile la pace e ci chiamano ad agire con coraggio e determinazione. Quindi, promuovere il dialogo e lavorare per una società in modo che il conflitto ceda il posto alla comprensione e alla cooperazione sono doveri che riguardano ognuno di noi, a partire dal quotidiano. Ciascuno può dare un contributo in questo senso.”
L’invito rivolto ai cittadini è l’impegno e la collaborazione tesa anche alle Forze Armate e di coloro che sono in servizio nelle missioni internazionali, per garantire la sicurezza. Questa coesione viene promossa in primis anche dal Gruppo degli Alpini, presente in piazza insieme al Corpo Musicale Marco d’Oggiono e ai rappresentanti delle associazioni coinvolte.
“Ci troviamo insieme” ha esordito il sindaco Chiara Narciso “per celebrare questa importante giornata per onorare i Caduti di tutte le guerre, insieme all’Unità Nazionale e le Forze Armate. Abbiamo vissuto tre momenti significativi, uno dei quali al centro della nostra città, in cui è stato reso omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita combattendo per il nostro Paese.” Il ricco programma della celebrazione è stata inaugurata a partire dalle ore 9.00 con la cerimonia dell’Alzabandiera, poi proseguire a Imberido - Largo San Francesco - per la deposizione della corona di alloro. La comunità, insieme alle autorità, si è poi riunita in preghiera alla 10.00 per la Santa Messa, nella Chiesa di Sant’Eufemia.
“Ogni nome inciso sul monumento e ogni storia di sacrificio” ha proseguito Narciso “ci ricorda il prezzo della pace e della libertà. La memoria è uno strumento potente, attraverso la quale possiamo trasmettere valori e insegnamenti ai giovani, affinché non dimentichino mai le conseguenze della violenza e dell’intolleranza. Le nuove generazioni, come quasi tutti noi, non hanno vissuto direttamente questi eventi e, probabilmente, non hanno avuto la possibilità di ascoltare dai propri familiari, come invece è accaduto a molti di noi. Attraverso questi racconti, quindi, dobbiamo conservare i valori che hanno plasmato la nostra Nazione.”
Con questo scopo, sabato 2 novembre, l’amministrazione comunale ha ricordato trentatré giovani oggionesi arrestati e torturati, presso la scuola A. Diaz, prima di essere deportati in Germania nell’ottobre del ‘44. “Viviamo in un’epoca di sfide complesse” ha concluso la prima cittadina “con guerre in corso e tensioni geopolitiche, crisi climatiche e disuguaglianze sociali: questi fatti di cronaca ci ricordano quanto sia fragile la pace e ci chiamano ad agire con coraggio e determinazione. Quindi, promuovere il dialogo e lavorare per una società in modo che il conflitto ceda il posto alla comprensione e alla cooperazione sono doveri che riguardano ognuno di noi, a partire dal quotidiano. Ciascuno può dare un contributo in questo senso.”
L’invito rivolto ai cittadini è l’impegno e la collaborazione tesa anche alle Forze Armate e di coloro che sono in servizio nelle missioni internazionali, per garantire la sicurezza. Questa coesione viene promossa in primis anche dal Gruppo degli Alpini, presente in piazza insieme al Corpo Musicale Marco d’Oggiono e ai rappresentanti delle associazioni coinvolte.
V.I.