Dolzago, 4 Novembre: il sindaco Lanfranchi parla ai giovani
Numerosi i cittadini dolzaghesi che ieri si sono riuniti per celebrare la ricorrenza del 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il sindaco Paolo Lanfranchi, presente alla cerimonia con alcuni membri dell’amministrazione, si è rivolto alla comunità ed in particolare ai giovani presenti, sottolineando l’importanza della memoria e della costruzione di un futuro fondato sulla pace e sui valori democratici, così faticosamente conquistati.Riuniti dinnanzi al monumento ai caduti in Piazza della Repubblica, il primo cittadino ha reso omaggio agli italiani che ''hanno perduto la propria vita per la patria, la libertà e la costruire di un futuro di pace'' ricordando come il sacrificio di migliaia di concittadini abbia permesso all’Italia di diventare una nazione ''unita, libera e democratica''.
Lanfranchi ha poi evidenziato la responsabilità di portare avanti questi valori, in un contesto storico segnato dall’incertezza e dai conflitti, come quelli in Ucraina, Israele e Palestina. ''La guerra è la scelta più sconsiderata che possa effettuare un popolo. Eppure, oggi, il mondo attraversa un momento storico difficile ed incerto, non solo per la crisi economica che fatica a risolversi. I numerosi conflitti che caratterizzano molti territori ci preoccupano, e non possiamo ignorare le immani sofferenze alle quali sono sottoposti quotidianamente i popoli di Ucraina, Israele e Palestina. Tacciano le armi, subito, e si trovi una soluzione diplomatica e il riconoscimento dei legittimi stati nei territori falcidiati dalle violenze'' ha aggiunto, auspicando al dialogo diplomatico quale unica via per risolvere le crisi internazionali.Lanfranchi ha rivolto un pensiero particolare alle nuove generazioni, rappresentate dai ragazzi della scuola primaria, definendoli i futuri custodi del Paese: ''L’Italia ha bisogno delle vostre energie, delle vostre idee, dei vostri sogni, e, perché no, delle vostre utopie''.Ai giovani, il sindaco ha chiesto di nutrire lo spirito di rinascita per l’Italia, sostenuti da famiglie e scuole, e di affrontare quello che ha definito il nemico di oggi: l’indifferenza e l’egoismo. ''Sentiamo, oggi più che mai, un forte bisogno di essere rappresentati da persone corrette, oneste, coerenti, in cui avere fiducia e a cui dare fiducia, alle quali affidare le nostre speranze. Il momento che stiamo vivendo è certamente il più difficile del dopo guerra, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista politico-sociale, tuttavia rivolgo un pensiero di speranza: non facciamoci rubare la speranza''.
Ha quindi invitato la comunità a seguire l’esempio dei ''ragazzi del ’99'', lasciandosi ispirare dai valori che guidarono quei giovani che, pur giovanissimi, si arruolarono per combattere nella Prima Guerra Mondiale, uniti da un profondo senso di patria e di solidarietà.''Dobbiamo costruire una società inclusiva, senza discriminazioni, che sappia accogliere e valorizzare le nostre radici'' ha affermato, richiamando al senso di impegno civile e all’orgoglio per la storia nazionale. ''Occorre realizzare una nazione che sappia amare la propria terra rinnovandone i valori e i fondamentali ideali che l'hanno costituita. Viva l’Italia, viva la democrazia, viva la pace'' ha concluso Lanfranchi, invitando i cittadini a fare della memoria un punto di forza per affrontare le sfide del presente e del futuro.
Lanfranchi ha poi evidenziato la responsabilità di portare avanti questi valori, in un contesto storico segnato dall’incertezza e dai conflitti, come quelli in Ucraina, Israele e Palestina. ''La guerra è la scelta più sconsiderata che possa effettuare un popolo. Eppure, oggi, il mondo attraversa un momento storico difficile ed incerto, non solo per la crisi economica che fatica a risolversi. I numerosi conflitti che caratterizzano molti territori ci preoccupano, e non possiamo ignorare le immani sofferenze alle quali sono sottoposti quotidianamente i popoli di Ucraina, Israele e Palestina. Tacciano le armi, subito, e si trovi una soluzione diplomatica e il riconoscimento dei legittimi stati nei territori falcidiati dalle violenze'' ha aggiunto, auspicando al dialogo diplomatico quale unica via per risolvere le crisi internazionali.Lanfranchi ha rivolto un pensiero particolare alle nuove generazioni, rappresentate dai ragazzi della scuola primaria, definendoli i futuri custodi del Paese: ''L’Italia ha bisogno delle vostre energie, delle vostre idee, dei vostri sogni, e, perché no, delle vostre utopie''.Ai giovani, il sindaco ha chiesto di nutrire lo spirito di rinascita per l’Italia, sostenuti da famiglie e scuole, e di affrontare quello che ha definito il nemico di oggi: l’indifferenza e l’egoismo. ''Sentiamo, oggi più che mai, un forte bisogno di essere rappresentati da persone corrette, oneste, coerenti, in cui avere fiducia e a cui dare fiducia, alle quali affidare le nostre speranze. Il momento che stiamo vivendo è certamente il più difficile del dopo guerra, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista politico-sociale, tuttavia rivolgo un pensiero di speranza: non facciamoci rubare la speranza''.
Ha quindi invitato la comunità a seguire l’esempio dei ''ragazzi del ’99'', lasciandosi ispirare dai valori che guidarono quei giovani che, pur giovanissimi, si arruolarono per combattere nella Prima Guerra Mondiale, uniti da un profondo senso di patria e di solidarietà.''Dobbiamo costruire una società inclusiva, senza discriminazioni, che sappia accogliere e valorizzare le nostre radici'' ha affermato, richiamando al senso di impegno civile e all’orgoglio per la storia nazionale. ''Occorre realizzare una nazione che sappia amare la propria terra rinnovandone i valori e i fondamentali ideali che l'hanno costituita. Viva l’Italia, viva la democrazia, viva la pace'' ha concluso Lanfranchi, invitando i cittadini a fare della memoria un punto di forza per affrontare le sfide del presente e del futuro.