Dolzago celebra Michele Bonacina, campione del mondo di cross triathlon
Ieri sera, nella sala consiliare del Comune di Dolzago, si è svolto un incontro speciale alla presenza di Michele Bonacina, il giovane atleta recentemente incoronato campione del mondo di cross triathlon ai World Triathlon Multisport Championships disputati a Townsville, in Australia. La serata, moderata dal giornalista sportivo Mario Servillo, ha offerto ai presenti l’opportunità di conoscere da vicino la storia, i sacrifici e le emozioni che hanno accompagnato l’atleta nel suo percorso verso il titolo mondiale.
Michele, residente in paese, ha ripercorso la cronaca di quella gara decisiva, in cui ha saputo gestire al meglio la propria preparazione atletica e tenacia.
''Il nuoto non è la mia frazione preferita, ma sono riuscito a restare nel gruppo di testa'' ha raccontato Michele, spiegando come sia riuscito a mantenere il passo dei migliori ad inizio gara. Il vero distacco dagli avversari, tuttavia, è arrivato nella frazione di mountain bike, in cui l’atleta ha dato il massimo, approfittando anche della sfortuna del suo principale avversario, il ceco Lukas Kocar, rallentato da una foratura. ''In bici ho spinto al massimo, poi, una volta in testa, ho cercato di gestire il vantaggio nella corsa, ma quando ho visto che avevo un buon margine, mi sono goduto l’ultimo tratto sulla spiaggia. È stata un’emozione unica''.
Michele ha completato la competizione in 1h26'23", rifilando quasi cinque minuti di vantaggio al neozelandese Sam Osborne, secondo classificato, e oltre sei minuti all’australiano Benjamin Forbes, medaglia di bronzo.
"Ho tentato di aumentare il ritmo sin dall’inizio della corsa per verificare la reazione degli avversari, ma con il vantaggio accumulato sono riuscito a concludere con un margine più che rassicurante" ha aggiunto.
Il pubblico ha ascoltato con interesse anche i retroscena della stagione di Bonacina, che non è stata priva di ostacoli: "quest’anno è iniziato in salita: un infortunio mi ha impedito di allenarmi al massimo. Durante gli allenamenti sentivo che non avevo la forma che volevo e per la quale ho tanto lavorato" ha confidato. Nonostante le difficoltà, Michele ha mantenuto costanza e impegno, superando una fase difficile e tornando alla competizione mondiale con una determinazione straordinaria: ''Negli ultimi mesi ho ritrovato la forma, e questa vittoria è il risultato di tutto il lavoro e l’impegno che ho dedicato a questo sport per superare quei momenti. È stata una soddisfazione immensa''.
Durante l’incontro, Michele ha spiegato anche cosa renda, a suo parere, il cross triathlon unico e molto più affascinante rispetto al triathlon su strada, una differenza che va ben oltre le discipline incluse. ''Il cross triathlon è molto più tecnico: mentre il triathlon su strada è più semplice per via delle dinamiche di gruppo, nelle gare off-road si affrontano, invece, percorsi accidentati, discese sterrate, radici e salti'' ha raccontato. "Serve una gestione diversa delle energie e delle capacità, soprattutto in mountain bike, dove si fanno i maggiori distacchi rispetto agli avversari'' ha aggiunto, raccontando come si sia avvicinato al mondo della bici durante il lockdown, quando ha iniziato ad allenarsi intensamente, percorrendo chilometri e chilometri per migliorare le proprie prestazioni. ''Nel 2020, durante la pandemia, mi allenavo sia mattina che pomeriggio. È stato allora che mi sono accorto che avevo delle possibilità in questa disciplina''. Da allora, il percorso è stato in costante ascesa: il suo primo titolo italiano è arrivato a Sestri Levante nel 2021, seguito dal titolo europeo e ora dal titolo mondiale.
L’incontro è stato anche occasione per parlare del valore e dell’orgoglio nel rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali: "Rappresentare l’Italia è stato qualcosa di indescrivibile. Quest’anno, al mondiale, hanno fatto l’alzabandiera e hanno suonato l’inno: è stato un momento che non dimenticherò mai" ha condiviso emozionato.
Bonacina ha anche spiegato come nel cross triathlon esista una grande solidarietà tra gli atleti. ''Nel nostro ambiente ci conosciamo quasi tutti; i migliori venti o trenta atleti si ritrovano nelle competizioni principali. Siamo rivali in gara, ma al di fuori c’è molto rispetto e sostegno reciproco''.
L’amministrazione comunale ha espresso grande orgoglio nell’avere tra i propri cittadini un atleta che porta il nome del Paese nelle competizioni internazionali e che, con il suo impegno, è fonte di ispirazione per giovani e adulti. “È un onore poter celebrare i successi di un dolzaghese che ci rende tutti orgogliosi” ha affermato il sindaco Paolo Lanfranchi, consegnando all’atleta una targa di riconoscimento a nome di tutta l’amministrazione e la comunità.
Michele Bonacina, al termine dell’incontro, ha parlato dei suoi prossimi obiettivi, tra cui il sogno di entrare tra i migliori cinque in Coppa del Mondo. La strada per lui è ancora lunga ma la determinazione non manca: “Quello che mi auguro è continuare a crescere, con lo stesso entusiasmo, sono convinto che il meglio debba ancora venire” ha concluso.
Michele, residente in paese, ha ripercorso la cronaca di quella gara decisiva, in cui ha saputo gestire al meglio la propria preparazione atletica e tenacia.
''Il nuoto non è la mia frazione preferita, ma sono riuscito a restare nel gruppo di testa'' ha raccontato Michele, spiegando come sia riuscito a mantenere il passo dei migliori ad inizio gara. Il vero distacco dagli avversari, tuttavia, è arrivato nella frazione di mountain bike, in cui l’atleta ha dato il massimo, approfittando anche della sfortuna del suo principale avversario, il ceco Lukas Kocar, rallentato da una foratura. ''In bici ho spinto al massimo, poi, una volta in testa, ho cercato di gestire il vantaggio nella corsa, ma quando ho visto che avevo un buon margine, mi sono goduto l’ultimo tratto sulla spiaggia. È stata un’emozione unica''.
Michele ha completato la competizione in 1h26'23", rifilando quasi cinque minuti di vantaggio al neozelandese Sam Osborne, secondo classificato, e oltre sei minuti all’australiano Benjamin Forbes, medaglia di bronzo.
"Ho tentato di aumentare il ritmo sin dall’inizio della corsa per verificare la reazione degli avversari, ma con il vantaggio accumulato sono riuscito a concludere con un margine più che rassicurante" ha aggiunto.
Il pubblico ha ascoltato con interesse anche i retroscena della stagione di Bonacina, che non è stata priva di ostacoli: "quest’anno è iniziato in salita: un infortunio mi ha impedito di allenarmi al massimo. Durante gli allenamenti sentivo che non avevo la forma che volevo e per la quale ho tanto lavorato" ha confidato. Nonostante le difficoltà, Michele ha mantenuto costanza e impegno, superando una fase difficile e tornando alla competizione mondiale con una determinazione straordinaria: ''Negli ultimi mesi ho ritrovato la forma, e questa vittoria è il risultato di tutto il lavoro e l’impegno che ho dedicato a questo sport per superare quei momenti. È stata una soddisfazione immensa''.
Durante l’incontro, Michele ha spiegato anche cosa renda, a suo parere, il cross triathlon unico e molto più affascinante rispetto al triathlon su strada, una differenza che va ben oltre le discipline incluse. ''Il cross triathlon è molto più tecnico: mentre il triathlon su strada è più semplice per via delle dinamiche di gruppo, nelle gare off-road si affrontano, invece, percorsi accidentati, discese sterrate, radici e salti'' ha raccontato. "Serve una gestione diversa delle energie e delle capacità, soprattutto in mountain bike, dove si fanno i maggiori distacchi rispetto agli avversari'' ha aggiunto, raccontando come si sia avvicinato al mondo della bici durante il lockdown, quando ha iniziato ad allenarsi intensamente, percorrendo chilometri e chilometri per migliorare le proprie prestazioni. ''Nel 2020, durante la pandemia, mi allenavo sia mattina che pomeriggio. È stato allora che mi sono accorto che avevo delle possibilità in questa disciplina''. Da allora, il percorso è stato in costante ascesa: il suo primo titolo italiano è arrivato a Sestri Levante nel 2021, seguito dal titolo europeo e ora dal titolo mondiale.
L’incontro è stato anche occasione per parlare del valore e dell’orgoglio nel rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali: "Rappresentare l’Italia è stato qualcosa di indescrivibile. Quest’anno, al mondiale, hanno fatto l’alzabandiera e hanno suonato l’inno: è stato un momento che non dimenticherò mai" ha condiviso emozionato.
Bonacina ha anche spiegato come nel cross triathlon esista una grande solidarietà tra gli atleti. ''Nel nostro ambiente ci conosciamo quasi tutti; i migliori venti o trenta atleti si ritrovano nelle competizioni principali. Siamo rivali in gara, ma al di fuori c’è molto rispetto e sostegno reciproco''.
L’amministrazione comunale ha espresso grande orgoglio nell’avere tra i propri cittadini un atleta che porta il nome del Paese nelle competizioni internazionali e che, con il suo impegno, è fonte di ispirazione per giovani e adulti. “È un onore poter celebrare i successi di un dolzaghese che ci rende tutti orgogliosi” ha affermato il sindaco Paolo Lanfranchi, consegnando all’atleta una targa di riconoscimento a nome di tutta l’amministrazione e la comunità.
Michele Bonacina, al termine dell’incontro, ha parlato dei suoi prossimi obiettivi, tra cui il sogno di entrare tra i migliori cinque in Coppa del Mondo. La strada per lui è ancora lunga ma la determinazione non manca: “Quello che mi auguro è continuare a crescere, con lo stesso entusiasmo, sono convinto che il meglio debba ancora venire” ha concluso.
Sara Ardagna