Naufragata la realizzazione della Casa dei Viganesi, il Comune illustra tre ipotesi alternative

Un parco solare fotovoltaico, uno spazio pubblico coperto (dalle dimensioni più contenute rispetto a quanto originariamente pensato), una nuova area residenziale. Sono queste le ipotesi messe in campo dall'amministrazione comunale di Viganò che ieri sera ha convocato i cittadini per fare il punto rispetto alla spinosa vicenda del nuovo polo civico di Via Marconi, la cosiddetta Casa dei Viganesi
Un progetto ambizioso che avrebbe dovuto dotare il paese di un'area destinata alle associazioni con spazi pensati anche per gli alunni della vicina scuola primaria.
Purtroppo però, le vicende legali, il rincaro dei prezzi e altre ''sfortune'' - come le ha più volte definite il sindaco Fabio Bertarini - hanno contribuito a far naufragare l'opera. Di fatto quel che ad oggi resta del cantiere, non è che una sorta di spianata in cemento, le fondamenta della prevista struttura mai conclusa. 
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Il sindaco Fabio Bertarini

Il primo cittadino ha accolto i residenti intervenuti per conoscere passato, presente e futuro di quell'area, ripercorrendo la complessa vicenda, entrata nel vivo nel settembre 2019 quando - attraverso una procedura aperta secondo il criterio del minor prezzo - il Comune aveva affidato i lavori al Consorzio Ciro Menotti di Ravenna. L'esecutore tuttavia, sarebbe stata la consociata Co.e.m. Cooperativa Edilizia Mediterranea, con sede a Barletta.
Siglato il contratto, nella primavera dell'anno successivo, si sperava che le cose procedessero senza intoppi; invece passano i mesi e i lavori non iniziano. L'impresa - tramite i suoi tecnici - chiede una modifica del progetto con conseguente aumento di prezzo, ritenendo la struttura non realizzabile e l'area non adeguata.
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Prende il via dunque una sorta di ''braccio di ferro'' che si conclude con la risoluzione del contratto, ma anche con una serie di ricorsi notificati dal privato al Tar e al Tribunale di Lecco, con oggetto sia l'idoneità del progetto, sia la segnalazione ad ANAC connessa alla delibera mediante la quale la giunta comunale aveva rescisso il contratto. Tutti passaggi che - come ha spiegato ieri sera Bertarini - avrebbero dato sostanzialmente ragione al Comune di Viganò.
L'ultima sentenza, datata maggio 2024, seppur favorevole nel contenuto, ha però spinto l'ente ad intavolare una trattativa con la controparte - che chiedeva la restituzione della cauzione versata - per quantificare il ritardo e i danni d'immagine subiti. L'atto di transazione datato 17 settembre, ha previsto la restituzione di 50mila euro rispetto ai 115mila euro dovuti.
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Se già questa ''partita'' giocata in tribunale ha richiesto al Comune particolare sforzo, c'è un'ulteriore faccia della medaglia. Mentre proseguiva la vertenza con la Ciro Menotti e la sua consorziata, l'amministrazione Bertarini ha tentato di proseguire i lavori per dare effettivamente vita alla Casa dei Viganesi. Nell'ottobre 2021 è stata infatti indetta una nuova procedura di gara, aggiudicata - per 820mila euro - dall'emiliana Acreide Stabile Società Consortile A.R.L.  che aveva offerto un ribasso del 25%. Anche in questo caso però, ad eseguire l'opera sarebbe stata una consociata, la Sartec s.r.l. di Siracusa. I lavori hanno preso il via il 14 marzo 2022, ma anche in questo caso il cantiere è durato ben poco.
''A luglio tramite PEC ci è stata notificata istanza di aggiornamento prezzi. Ci chiedevano circa 200mila euro in più'' ha spiegato Bertarini. ''L'impresa ha poi abbandonato il cantiere e i lavori non sono più ripresi. Qualche mese più tardi il contratto è stato risolto consensualmente''.
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Una situazione che ha di fatto tappato le ali ad un progetto al quale l'amministrazione viganese credeva molto, come ha più volte sottolineato il sindaco, secondo il quale però, il quadro nel frattempo sarebbe mutato, così come le esigenze della comunità. ''Abbiamo un centro parrocchiale effervescente e vitale anche per i nostri giovani dopo l'arrivo di don Marco. Gli Alpini hanno ormai la loro sede, punto di riferimento sociale e culturale. La scuola ad oggi non necessita di nuovi spazi in maniera così impellente, poichè i numeri dei bambini sono fermi, anzi sappiamo tutti che la natalità è in calo. In più, e lo dico con dispiacere, molte associazioni hanno perso slancio quindi i locali attuali risultano più che sufficienti''.
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Il consigliere Luca Rigamonti e il vicesindaco Stefania Rovelli

Bertarini ha dunque ceduto la parola ai colleghi che hanno illustrato le ipotesi emerse da una discussione interna al gruppo, per dare una nuova vita - e soprattutto una destinazione concreta - all'area di Via Marconi.
Il consigliere Luca Rigamonti ha illustrato alcuni esempi di parco fotovoltaico: da Cesano Maderno a Piacenza, passando per l'ambizioso progetto pensato in vita di Expo 2030 Roma. Un'opera inedita per il territorio che consentirebbe di coniugare alla presenza di spazi verdi, la produzione di energia solare e fotovoltaica, alimentando così le strutture pubbliche, con un notevole risparmio in bolletta anche per le casse comunali.
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''Un parco fotovoltaico avrebbe un impatto importante anche in termini di immagine sul nostro paese. Sarebbe il primo a sorgere in questo territorio'' ha detto il collega Giorgio Ruini, mettendo sul piatto un'ulteriore proposta, l'alienazione dell'area di Via Marconi a fini residenziali. ''Sappiamo che quella sarebbe una zona appetibile per il mercato e consentirebbe anche un'entrata non di poco conto per le casse comunali''.
Risorse che, come ha però precisato il vicesindaco Stefania Rovelli, andrebbero utilizzati per le spese in conto capitale e non a copertura di molte altre uscite correnti dell'ente.
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I consiglieri Giorgio Ruini, Gloria Gasparotto e Valentina Carioti

Il consigliere Renato Ghezzi, poco convinto dell'ipotesi relativa alla vendita, ha invece illustrato ai presenti una terza strada, che prevederebbe la realizzazione di un polo civico di piccole dimensioni rispetto alla Casa dei Viganesi, anche per dare nuovi spazi alla vicina biblioteca, la cui attività risulta molto apprezzata da bambini e famiglie. 
''Tutto vero quello che ha detto il sindaco, ma io da cittadino mi aspetto che gli spazi vengano dati dal Comune. Quella potrebbe essere una nuova costruzione al servizio della comunità'' ha concluso Ghezzi.
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I consiglieri Giuseppe Cogliati e Renato Ghezzi

Tre ipotesi sul piatto, senza alcuna scelta assunta ad oggi dall'amministrazione viganese, come ha precisato il sindaco Bertarini che ha chiesto ai cittadini qualche suggerimento per dare nuova vita all'area. I presenti, udita l'esposizione degli amministratori, hanno ''bocciato'' l'ipotesi vendita dell'area per nuove residenze, ritenendo plausibile invece la realizzazione di un parco e di nuovi spazi di aggregazione. C'è anche chi ha proposto di creare un'area dedicata agli orti sociali. 
Se ne riparlerà dunque nelle prossime settimane. Il sindaco ha ammesso che negli ultimi giorni insieme al suo gruppo - ''provato'' da sforzi e impegno sulla partita che si trascinavano da tempo - se ne è soltanto discusso, ma una decisione definitiva andrà assunta il prima possibile, anche grazie al contributo della cittadinanza.
G.C.
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