Garbagnate e Molteno: cerimonia unitaria per il 4 novembre

Cerimonia della giornata dell’unità nazionale e delle forze armate: la celebrazione del 4 novembre si è tenuta nella mattina odierna a Garbagnate Monastero, con una manifestazione congiunta insieme al Comune di Molteno
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Al mattino si è tenuto il ritrovo presso il municipio, cui hanno fatto seguito l’alzabandiera presso il monumento degli alpini e poi la messa nella chiesa parrocchiale di San Bernardo. 
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Al termine, il corteo formato dalla autorità, dal corpo musicale santa Cecilia di Molteno, dagli alunni delle classi V delle scuole primarie di Garbagnate Monastero e di Molteno con insegnanti e il dirigente scolastico Marco Magni e dai cittadini, si è diretto al monumento dei Caduti presso il cimitero per la posa della corona di alloro e un momento di commemorazione. 
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Il parroco don Giandomenico Colombo ha ricordato i caduti della Grande Guerra, quella che Papa Benedetto XV ha definito “l’inutile strage”: “Qui sulla lapide ci sono nomi: pensate a questi giovani, al sacrificio della loro vita, che a casa avevano una famiglia a avevano i loro sogni. Tributiamo loro l’onore perché con il loro sacrificio hanno fatto conoscere a noi un’era di pace che vogliamo continuare a custodire”. 
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Gli alunni della primaria hanno portato le loro riflessioni sulla Grande Guerra, letto le testimonianze di chi l’ha vissuta in prima persona e hanno consegnato a tutti i presenti un messaggio di pace con il tricolore italiano. 
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Dopo l’inno d’Italia, è intervenuto il sindaco di Molteno, Giuseppe Chiarella: “Per la celebrazione che stiamo qui oggi ricordando, si rischia di essere ripetitivi o lontani dalla realtà: la guerra, la pace, il sacrificio. Tutti termini, che, inutile dirlo, sono lontani dal nostro vivere quotidiano. Cosa è la pace? Se dovessimo chiederci che cosa è la pace, come risponderemmo? È pace forse l'assenza della guerra? È pace forse vivere serenamente senza problemi nel proprio guscio iperprotetto? Eppure, mi sento di dire che non c è bisogno della guerra per capire cosa sia la pace. Per utilizzare le parole di Bertold Brecht: “pace è non avere fame, non avere freddo, non avere paura”. E allora calandoci nel nostro contesto, ove sicuramente non abbiamo freddo e non abbiamo fame, abbiamo però forse paura. La paura del futuro, la paura di perdere il lavoro, la paura della speranza”. 
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Ha così proseguito il suo intervento sulla pace: “La pace oggi è assicurata dalla nostra democrazia, una democrazia forte che spetta a tutti noi custodire e alimentare. La pace oggi è assicurata dalle Istituzioni e dalle forze dell’ordine. Quelle forze dell'ordine che oggi svolgono la loro missione in diverse parti del mondo, e quelle forze dell'ordine che svolgono la loro attività nei nostri territori. A queste forze aggiungo i nostri agenti di polizia locale che si trovano spesso a svolgere compiti non certo facili e spesso non compresi. A queste forze aggiungo anche i preziosi volontari di protezione civile, anch'essi deputati a garantire la pace in condizioni di calamità naturale e di pericolo. A queste forze aggiungo infine tutti i volontari che con il loro servizio assicurano la pace garantendo speranza.
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In conclusione, la riflessione del sindaco di Garbagnate Monastero Mauro Colombo che, come il collega di Molteno, ha ringrazio i presenti: il sindaco di Molteno, don Giandomenico Colombo, il corpo musicale santa Cecilia di Molteno che ha accompagnato i momenti di riflessione e ricordo dei caduti, l’associazione alpini di Garbagnate Monastero e Brongio, il presidente dell’associazione Carabinieri di Oggiono Gaetano Lodato, gli alunni della quinta elementare Armando Diaz di Garbagnate, della primaria di Molteno, la protezione civile di Molteno e il signor Cartolano in rappresentanza del corpo dei bersaglieri. 
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“La celebrazione della giornata dell’unità nazionale e delle forze armate è un evento che si ripete ogni anno, ma al quale abbiamo sempre cercato di dare non solo un significato evocativo-storico, ma una caratterizzazione attraverso la contestualizzazione degli accadimenti del presente. Il 4 novembre celebriamo appunto, la vittoria nella prima guerra mondiale che si fatto ha costruito il completamento del percorso di unificazione risorgimentale. L’Italia fu la prima nazione a istituire una giornata per commemorare la fine della Grande Guerra, inteso come un significativo ed implicito invito a una riflessione sul conflitto, anche se in Europa solamente dopo la seconda guerra mondiale ha avuto inizio il più lungo periodo di consolidamento in un clima di pace, libertà e democrazia”.
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Il primo cittadino di Garbagnate ha poi aggiunto: “È in questa giornata dell’unità nazionale e delle forze armate che il pensiero di tutti gli italiani è rivolto a quanti hanno perso la vita per la nostra patria e in generale alle vittime di tutte le guerre. Su questo libro aperto del nostro monumento dei caduti per la patria, possiamo leggere tutti i nomi dei nostri concittadini caduti o dispersi. Oggi non possiamo sottrarci a riflettere sul fatto che il nostro impegno quotidiano debba assolutamente essere quello di non rendere vano il loro sacrificio rivolto al futuro della nostra patria, ovvero noi. È con questa consapevolezza che possiamo dire: viva la Repubblica italiana, democrazia e le sue forze armate, strumento di pacificazione”. 
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La chiusura della manifestazione è stata affidata al corpo musicale.
M.Mau.
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