A stagione appena conclusa, la giovane ''promessa'' Leonardo Vesco si racconta
La stagione dei professionisti su strada è finita da meno di un mese, ma per alcuni è già tempo di riprendere la preparazione in vista del 2025 come sta facendo il besanese Leonardo Vesco. 19 anni e portacolori del team Colpack Ballan, corre nella categoria Under 23 ed è uno degli atleti più promettenti del nostro territorio.
Il suo nome si aggiunge a quello di tanti forti ciclisti professionisti cresciuti nella zona del casatese come Cristina Tonetti di Montesiro e Giacomo Villa di Monticello Brianza che abbiamo imparato a conoscere nel corso di queste due ultime stagioni.
Leonardo si è avvicinato al ciclismo da giovanissimo grazie alla passione di tutta la famiglia, la mamma, il papà e gli zii lo hanno sempre sostenuto in un percorso che, pedalata dopo pedalata, lo sta portando verso i suoi sogni. Nelle categorie giovanili ha corso nella U.S Biassono, tra gli junior nel Team Giorgi, poi quest’anno c’è stato il grande salto nella Mbh Bank Colpack Ballan.
''E’ stata una stagione bellissima, ho avuto la possibilità di imparare tantissimo dai miei direttori sportivi, ma anche dai miei compagni. Sapevo che la Colpack Ballan era una delle squadre italiane più attrezzate della categoria under 23 e ne ho avuto la conferma. Spesso ho potuto giocare le mie carte, in altre giornate invece ho lavorato per gli altri, ogni gara è stata l’occasione di fare tantissima esperienza'' ci ha raccontato Leonardo e dalla sua voce traspare subito la grande voglia di fare e di migliorarsi. Nonostante sia uno dei più giovani in squadra ha già capito quanto sia fondamentale non porsi dei limiti, ma anche essere sempre disposti ad imparare. ''Quest’anno oltre che in Italia sono riuscito a correre all’estero con due gare che sono state veramente toste'' ha proseguito ''Sono stato al via della Liegi Bastogne Liegi under 23 e di un’altra corsa in Belgio, ho capito subito come al nord il ciclismo sia tutta un’altra cosa. Le strade sono strette, i percorsi complicati, ci sono tante curve e la corsa può cambiare in ogni momento, in un attimo puoi ritrovarti ad inseguire. E’ una grande scuola di vita''.Il 2024 è stato per Leonardo Vesco non proprio semplice, oltre al salto nel mondo degli under 23 ha dovuto fare i conti con la quinta liceo sportivo che ha poi concluso al Liceo Paci di Seregno.
''Non è stato facile conciliare lo sport con lo studio, non ho potuto fare una preparazione come i miei compagni che avevano già terminato la scuola e così sin da inizio stagione mi sono trovato a dover recuperare. Credo però sia valsa la pena fare questo sacrificio perché ho capito a cosa tengo veramente, un titolo di studio nella vita può sempre servire come piano b o semplicemente per il proprio futuro'' ha aggiunto l'atleta che vive a pochi passi da Monticello, sottolineando però come tutto questo gli sia servito come un’importante banco di prova che lo ha fatto crescere.
Nemmeno una settimana dopo aver sostenuto l’esame orale di maturità infatti ha alzato le braccia al cielo al Giro delle due province in Toscana regalando a se stesso e alla squadra una bellissima vittoria.
''Quel giorno è stato tutto pazzesco e forse non avevo ancora realizzato di aver finito la maturità, avevo come bisogno di liberarmi. Dalla squadra mi hanno dato carta bianca e così ho provato a sfruttare la mia occasione. Si era formata una fuga con due ragazzi, poi ad un certo momento insieme a Niccolò Arrighetti mi sono lanciata all’inseguimento. Abbiamo raggiunto la testa della corsa sulla salita e subito abbiamo trovato un accordo che ci ha portato fino al traguardo. È stato bellissimo, liberatorio, emozionante''.
Le emozioni che si sono susseguite durante la stagione sono state tante, ma per Leonardo Vesco la più grande di tutti è stata la Coppa Agostoni sulle strade di casa. Alla mattina del 6 ottobre c’era anche lui a Lissone, pronto per prendere parte alla sua prima gara della vita tra i professionisti, l’adrenalina era palpabile.
''La notte prima quasi non sono riuscito a dormire, dopo tutto fino all’anno scorso ero sul Lissolo a tifare i campioni e invece questa volta dovevo correre io. Mi sembrava tutto nuovo e magico, ma ho comunque cercato di godermela al meglio. Non è stata una corsa facile, la decisione di accorciarla a 160 km ha creato una gara ancora più combattuta e con medie altissime, volevamo provare andare in fuga ma è stato impossibile. Mi è servita come una grande esperienza, ma soprattutto mi ha fatto capire che il mondo del professionismo è sempre più vicino, ha fatto un certo effetto vedere a tirare davanti al gruppo ragazzi come Alessandro Covi e Filippo Baroncini, entrambi hanno corso per la Colpack e chissà un giorno potrò essere come loro'' ha proseguito Leonardo con un filo di emozione, sognando la prossima corsa tra i professionisti. Da bambino seguiva le corse in bicicletta tifando i suoi campioni preferiti come Peter Sagan e Vincenzo Nibali, ora il punto di riferimento è Tadej Pogacar perché come dice lui, è impossibile non ammirarlo per tutto quello che fa.
Tra i tanti sogni che Vesco tiene nel cassetto c’è il Giro di Lombardia, la corsa di casa e che conosce praticamente a memoria. Durante gli allenamenti appena può va su e già per il Ghisallo, poi la salita di Onno e il Muro di Sormano, pensando, un giorno, a quando la correrà con i grandi campioni e magari provare a fare la differenza. Intanto tra gli obiettivi più vicini c’è il giro di Lombardia Under 23, quest’anno non era al 100% della condizione fisica, ma nel 2025 vuole provare a lasciare il segno proprio davanti a tutti quelli che hanno sempre creduto in lui. Sembra mancare tanto, eppure la nuova stagione è già dietro l’angolo e l’obiettivo per Leonardo è capire che corridore può diventare, ma soprattutto salire di livello. Ora è in quel limbo tra l’uomo di classiche e lo scalatore, tiene bene in salita, ma vorrebbe migliorare ancora.
''Sto ancora scoprendomi e passo dopo passo sto trovando la mia direzione, da junior ho vinto in salita a Montecampione e posso dire di avere una buona tenuta, ma credo che sia presto per dirlo. Credo che questo inverno sia decisivo, ho appena ripreso la bici dopo la pausa, ma vorrei subito partire bene con lavori mirati, ora mi sto dividendo tra palestra e Mtb, un modo anche per divertirmi andando nel Parco della Valletta che è proprio fuori casa'' ci spiega Leonardo mettendo già i primi mattoncini in vista della prossima stagione.
Il suo 2025 sarà più decisivo che mai e l’obiettivo e più che chiaro: farsi trovare pronto.
Il suo nome si aggiunge a quello di tanti forti ciclisti professionisti cresciuti nella zona del casatese come Cristina Tonetti di Montesiro e Giacomo Villa di Monticello Brianza che abbiamo imparato a conoscere nel corso di queste due ultime stagioni.
Leonardo si è avvicinato al ciclismo da giovanissimo grazie alla passione di tutta la famiglia, la mamma, il papà e gli zii lo hanno sempre sostenuto in un percorso che, pedalata dopo pedalata, lo sta portando verso i suoi sogni. Nelle categorie giovanili ha corso nella U.S Biassono, tra gli junior nel Team Giorgi, poi quest’anno c’è stato il grande salto nella Mbh Bank Colpack Ballan.
''E’ stata una stagione bellissima, ho avuto la possibilità di imparare tantissimo dai miei direttori sportivi, ma anche dai miei compagni. Sapevo che la Colpack Ballan era una delle squadre italiane più attrezzate della categoria under 23 e ne ho avuto la conferma. Spesso ho potuto giocare le mie carte, in altre giornate invece ho lavorato per gli altri, ogni gara è stata l’occasione di fare tantissima esperienza'' ci ha raccontato Leonardo e dalla sua voce traspare subito la grande voglia di fare e di migliorarsi. Nonostante sia uno dei più giovani in squadra ha già capito quanto sia fondamentale non porsi dei limiti, ma anche essere sempre disposti ad imparare. ''Quest’anno oltre che in Italia sono riuscito a correre all’estero con due gare che sono state veramente toste'' ha proseguito ''Sono stato al via della Liegi Bastogne Liegi under 23 e di un’altra corsa in Belgio, ho capito subito come al nord il ciclismo sia tutta un’altra cosa. Le strade sono strette, i percorsi complicati, ci sono tante curve e la corsa può cambiare in ogni momento, in un attimo puoi ritrovarti ad inseguire. E’ una grande scuola di vita''.Il 2024 è stato per Leonardo Vesco non proprio semplice, oltre al salto nel mondo degli under 23 ha dovuto fare i conti con la quinta liceo sportivo che ha poi concluso al Liceo Paci di Seregno.
''Non è stato facile conciliare lo sport con lo studio, non ho potuto fare una preparazione come i miei compagni che avevano già terminato la scuola e così sin da inizio stagione mi sono trovato a dover recuperare. Credo però sia valsa la pena fare questo sacrificio perché ho capito a cosa tengo veramente, un titolo di studio nella vita può sempre servire come piano b o semplicemente per il proprio futuro'' ha aggiunto l'atleta che vive a pochi passi da Monticello, sottolineando però come tutto questo gli sia servito come un’importante banco di prova che lo ha fatto crescere.
Nemmeno una settimana dopo aver sostenuto l’esame orale di maturità infatti ha alzato le braccia al cielo al Giro delle due province in Toscana regalando a se stesso e alla squadra una bellissima vittoria.
''Quel giorno è stato tutto pazzesco e forse non avevo ancora realizzato di aver finito la maturità, avevo come bisogno di liberarmi. Dalla squadra mi hanno dato carta bianca e così ho provato a sfruttare la mia occasione. Si era formata una fuga con due ragazzi, poi ad un certo momento insieme a Niccolò Arrighetti mi sono lanciata all’inseguimento. Abbiamo raggiunto la testa della corsa sulla salita e subito abbiamo trovato un accordo che ci ha portato fino al traguardo. È stato bellissimo, liberatorio, emozionante''.
Le emozioni che si sono susseguite durante la stagione sono state tante, ma per Leonardo Vesco la più grande di tutti è stata la Coppa Agostoni sulle strade di casa. Alla mattina del 6 ottobre c’era anche lui a Lissone, pronto per prendere parte alla sua prima gara della vita tra i professionisti, l’adrenalina era palpabile.
''La notte prima quasi non sono riuscito a dormire, dopo tutto fino all’anno scorso ero sul Lissolo a tifare i campioni e invece questa volta dovevo correre io. Mi sembrava tutto nuovo e magico, ma ho comunque cercato di godermela al meglio. Non è stata una corsa facile, la decisione di accorciarla a 160 km ha creato una gara ancora più combattuta e con medie altissime, volevamo provare andare in fuga ma è stato impossibile. Mi è servita come una grande esperienza, ma soprattutto mi ha fatto capire che il mondo del professionismo è sempre più vicino, ha fatto un certo effetto vedere a tirare davanti al gruppo ragazzi come Alessandro Covi e Filippo Baroncini, entrambi hanno corso per la Colpack e chissà un giorno potrò essere come loro'' ha proseguito Leonardo con un filo di emozione, sognando la prossima corsa tra i professionisti. Da bambino seguiva le corse in bicicletta tifando i suoi campioni preferiti come Peter Sagan e Vincenzo Nibali, ora il punto di riferimento è Tadej Pogacar perché come dice lui, è impossibile non ammirarlo per tutto quello che fa.
Tra i tanti sogni che Vesco tiene nel cassetto c’è il Giro di Lombardia, la corsa di casa e che conosce praticamente a memoria. Durante gli allenamenti appena può va su e già per il Ghisallo, poi la salita di Onno e il Muro di Sormano, pensando, un giorno, a quando la correrà con i grandi campioni e magari provare a fare la differenza. Intanto tra gli obiettivi più vicini c’è il giro di Lombardia Under 23, quest’anno non era al 100% della condizione fisica, ma nel 2025 vuole provare a lasciare il segno proprio davanti a tutti quelli che hanno sempre creduto in lui. Sembra mancare tanto, eppure la nuova stagione è già dietro l’angolo e l’obiettivo per Leonardo è capire che corridore può diventare, ma soprattutto salire di livello. Ora è in quel limbo tra l’uomo di classiche e lo scalatore, tiene bene in salita, ma vorrebbe migliorare ancora.
''Sto ancora scoprendomi e passo dopo passo sto trovando la mia direzione, da junior ho vinto in salita a Montecampione e posso dire di avere una buona tenuta, ma credo che sia presto per dirlo. Credo che questo inverno sia decisivo, ho appena ripreso la bici dopo la pausa, ma vorrei subito partire bene con lavori mirati, ora mi sto dividendo tra palestra e Mtb, un modo anche per divertirmi andando nel Parco della Valletta che è proprio fuori casa'' ci spiega Leonardo mettendo già i primi mattoncini in vista della prossima stagione.
Il suo 2025 sarà più decisivo che mai e l’obiettivo e più che chiaro: farsi trovare pronto.
Giorgia Monguzzi