Parco del Curone: Zardoni e la battaglie perse dal PD

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Giovanni Zardoni
Caro Direttore
Sulla vicenda del Parco del Curone sono d'accordo con te soltanto a metà. E ti spiego il mio punto di vista. In effetti il via libera a Giovanni Zardoni è giunto proprio la sera dell'inaugurazione dell'hotel, o che dir si voglia, di Cernusco lombardone. C'erano Gennaro Toto, Ivan Pendeggia e Mauro Piazza. Quest'ultimo, il dominus del centrodestra lecchese, ha dato il via libera a Zardoni e probabilmente, dico probabilmente, ha veicolato anche una indicazione di voto ai sindaci dei comuni di area.
Ma detto questo bisogna però entrare nel merito della questione e rilevare l'esistenza non troppo sotto traccia di una voglia di cambiamento, in parte causato dal relativo gradimento del direttore Cereda, in parte dovuto al prestigio che Giovanni Zardoni si è conquistato in tanti anni di lavoro al Parco. In questo senso alcuni sindaci del territorio hanno iniziato a tessere la tela che ha come finalità il benservito a Marco Molgora. E l'accordo è stato trovato, anche con l'appoggio del comune di La Valletta Brianza che ha negoziato qualche necessità proprio direttamente con Zardoni il quale gode della stima personale di Matteo Fratangeli di Olgiate Molgora oltre che dei sindaci Toto e Pendeggia. Toto ha anche un interesse maggiore in quanto Zardoni è presidente della Consulta urbanistica nonchè, in prospettiva, un potenziale concorrente alle elezioni comunali. Per una volta anche Fratelli d'Italia, che ha solo la piccola quota di Sirtori, non fa accordi con la sinistra e si allinea con gli altri sindaci di centrodestra che hanno costruito una proposta alternativa trasversale. Se così andranno le cose per il PD sarà una sconfitta secca. Non la sola. La bandiera di Merate con la schiacciante vittoria di Mattia Salvioni viene sempre innalzata ma il partito sotto la regia di Fragomeli non riesce a segnare un punto, vedasi l'esito delle elezioni provinciali, della Comunità Montana Lario Orientale, del Parco del Monte Barro e, ora del Parco di Montevecchia e Valle del Curone.
Adesso si invoca la neutralità della Provincia ma occorre ricordare un precedente: sotto la presidenza bipartisan di Claudio usuelli, Bruno Crippa, delegato ai Parchi senza condividere la decisione votò per Francesca Rota alla presidenza del Parco Adda Nord. Anche per questo e, aggiungo, anche per l'atteggiamento a volte ondivago dei meloniani, la presidente della Provincia, Alessandra Hofmann ha ricordato che il consigliere ai parchi è Alessandro Negri ma la rappresentanza dell'Ente rimane saldamente nelle mani della presidenza e può delegarla solo e soltanto se c'è accordo nella maggioranza che la sostiene.
Matrix
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