La volontaria casatese Marta volerà in Ecuador con i suoi familiari per il Mato Grosso
Circa diecimilacentoquarantaquattro chilometri, un oceano e l'equatore separano l'Italia dall'Ecuador. Si passa dall’emisfero boreale, con le sue costellazioni disciplinate, a quello australe, che riversa le sue stelle in modo apparentemente confusionario, quasi un’accozzaglia di luci che tentano di emergere dal buio.
Sotto entrambi gli emisferi però, si consumano ingiustizie sociali, la povertà abita le strade e imbriglia i sogni di tantissimi cittadini del mondo. Nel tentativo di contribuire a migliorare le condizioni di vita di chi è più in difficoltà, la casatese Marta Scaglia - originaria di Galgiana - con Giuseppe e i loro tre figli Tommaso, Margherita e Elena, hanno deciso di mettere a disposizione due anni della loro vita per aiutare i poveri dell’America Latina.
Da tanti anni attivi nell’Operazione Mato Grosso, i coniugi hanno già avuto esperienze in diverse missioni, sia singolarmente che come famiglia, eppure ogni volta ''partire'' significa lasciare le comodità dell’Italia, le consuetudini di ogni giorno e i ritmi, talvolta frenetici, talvolta pieni di possibilità, per andare a vivere al sud dell’Ecuador, in una casa parrocchiale, prima a Celen e, successivamente, a Tenta.
Partiranno a gennaio. Nel frattempo sul territorio fervono le attività ed iniziative per raccogliere fondi e per far percepire loro la vicinanza di amici e conoscenti in questa coraggiosa scelta di vita. Una di queste si è tenuta la scorsa domenica 9 novembre in oratorio a Usmate Velate, dove si sono radunati tanti amici e volontari per preparare insieme numerose teglie di lasagne da vendere e consegnare per la Brianza.
La decisione di allontanarsi dall'Italia per mettersi a disposizione delle gente più povera, in un luogo poco conosciuto, lontani dalle facili sicurezze dell’Europa per concentrarsi sull’aiuto del prossimo esprime il desiderio di una famiglia di portare avanti una scelta di vita che condiziona non solo la propria esistenza, ma anche quella di tante altre.
''Vogliamo metterci a disposizione di chi ha più bisogno, fare ciò che ci viene richiesto: che sia portare da mangiare nei luoghi più lontani, aiutare gli anziani, costruire case… saremo lì a regalare il nostro tempo e le nostre vite'' ha raccontato Marta. ''Ci tengo molto a ringraziare tutte le persone che qui in Italia ci stanno dando una mano ordinando, comprando e facendo le lasagne con noi, è un apprezzatissimo sostegno''.
Amici, conoscenti e la comunità casatese si sono infatti interessati alla partenza della famiglia e hanno contribuito con gioia all’iniziativa per accompagnare al meglio il loro cammino prima in Italia e poi in Ecuador, con le intenzioni di mantenere la vicinanza anche oltre i diecimilacentoquarantaquattro chilometri che Marta, Giuseppe e i loro figli si apprestano a percorrere per raggiungere i più poveri.
Sotto entrambi gli emisferi però, si consumano ingiustizie sociali, la povertà abita le strade e imbriglia i sogni di tantissimi cittadini del mondo. Nel tentativo di contribuire a migliorare le condizioni di vita di chi è più in difficoltà, la casatese Marta Scaglia - originaria di Galgiana - con Giuseppe e i loro tre figli Tommaso, Margherita e Elena, hanno deciso di mettere a disposizione due anni della loro vita per aiutare i poveri dell’America Latina.
Da tanti anni attivi nell’Operazione Mato Grosso, i coniugi hanno già avuto esperienze in diverse missioni, sia singolarmente che come famiglia, eppure ogni volta ''partire'' significa lasciare le comodità dell’Italia, le consuetudini di ogni giorno e i ritmi, talvolta frenetici, talvolta pieni di possibilità, per andare a vivere al sud dell’Ecuador, in una casa parrocchiale, prima a Celen e, successivamente, a Tenta.
Partiranno a gennaio. Nel frattempo sul territorio fervono le attività ed iniziative per raccogliere fondi e per far percepire loro la vicinanza di amici e conoscenti in questa coraggiosa scelta di vita. Una di queste si è tenuta la scorsa domenica 9 novembre in oratorio a Usmate Velate, dove si sono radunati tanti amici e volontari per preparare insieme numerose teglie di lasagne da vendere e consegnare per la Brianza.
La decisione di allontanarsi dall'Italia per mettersi a disposizione delle gente più povera, in un luogo poco conosciuto, lontani dalle facili sicurezze dell’Europa per concentrarsi sull’aiuto del prossimo esprime il desiderio di una famiglia di portare avanti una scelta di vita che condiziona non solo la propria esistenza, ma anche quella di tante altre.
''Vogliamo metterci a disposizione di chi ha più bisogno, fare ciò che ci viene richiesto: che sia portare da mangiare nei luoghi più lontani, aiutare gli anziani, costruire case… saremo lì a regalare il nostro tempo e le nostre vite'' ha raccontato Marta. ''Ci tengo molto a ringraziare tutte le persone che qui in Italia ci stanno dando una mano ordinando, comprando e facendo le lasagne con noi, è un apprezzatissimo sostegno''.
Amici, conoscenti e la comunità casatese si sono infatti interessati alla partenza della famiglia e hanno contribuito con gioia all’iniziativa per accompagnare al meglio il loro cammino prima in Italia e poi in Ecuador, con le intenzioni di mantenere la vicinanza anche oltre i diecimilacentoquarantaquattro chilometri che Marta, Giuseppe e i loro figli si apprestano a percorrere per raggiungere i più poveri.
Letizia Fumagalli